lunedì 4 novembre 2013

ERIKA KAMESE TRA CANTO E RECITAZIONE


Erika Kamese, 28 anni, palermitana consacra la sua vita al canto lirico e alla recitazione e punta ad essere la nuova Loren del cinema italiano! In poco tempo Erika si fa conoscere dai maggiori registi e sceneggiatori che la inseriscono in fiction come “Le tre rose di Eva” e  Benvenuti a Tavola  per passare ospite in varie trasmissioni Rai come Uno Mattina e Domenica In.
Come nasce la tua passione per lo spettacolo?
In realtà mi è sempre piaciuto lo spettacolo, il cinema e l'arte fin da piccola, solo che non avevo capito subito di voler fare di questa grande passione un vero e proprio lavoro, fino a quando non ho iniziato a cantare. Quando sono cresciuta  ho capito che era questa la strada che volevo intraprendere. A casa cantavo continuamente tant'è che i miei genitori non ne potevano più di sentirmi, con mio fratello creavo delle scenette che interpretavamo con molta determinazione ed ironia ed io ero molto felice e soddisfatta.
Ci sono attori e registi con i quali vorresti lavorare?
In Italia stimo molto Kim Rossi Stuart, Sergio Assisi, Pierfrancesco Favino, Giovanna Mezzogiorno e Valeria Golino. Non sono tantissimi, meglio pochi ma buoni. Per quanto riguarda i registi invece ce ne sono molti che mi piacciono come ad esempio Tornatore, Sorrentino, Salvatores, Avati, Luchetti, Castellitto, Placido.
Hai anche una forte passione per la musica lirica…
Ho iniziato studiando al Teatro Massimo di Palermo musica lirica, poi sono passata alla recitazione, ora ho un progetto canoro che riguarda la realizzazione di un disco con pezzi di musica lirica gotica rigorosamente in latino.
Sei anche doppiatrice, quali differenze trovi tra il mondo del doppiaggio e quello del recitato?
Doppiare e prestare la voce ad interpreti meravigliosi è una bellissima esperienza ed una gran cosa. Senza essere una buona attrice non si può doppiare al meglio perché il doppiaggio è molto più difficile e "barboso". Mentre quando reciti in tv, piuttosto che al cinema, si vede bene l'espressione connessa alla figura scenica, in doppiaggio presti solo la voce e devi essere brava a tal punto che anche se non si vede la tua espressione facciale o relativa al corpo, devi sapere dare le stesse emozioni che l'attrice  da sullo schermo;  è quasi maniacale il doppiaggio, ogni minimo sospiro, ogni minimo impercettibile suono è necessario che sia doppiato. Insomma non è una passeggiata e tanto meno una cosa alla portata di tutti, ma solo per pochi.
Ci sono persone che hanno un ruolo fondamentale nella tua vita?
La mia mamma, mio fratello Leandro, la mia cagnolina Marilyn e i miei veri pochi amici.
Progetti futuri?
A parte il mio disco ho altre proposte cinematografiche che non vorrei svelarvi per scaramanzia ... ma mi vedrete presto!

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