lunedì 4 novembre 2013

EMILIANO DE MARTINO ALLA RISCOSSA


Attore di teatro, cinema e televisione, volto noto delle fiction, Emiliano De Martino, salernitano, 31 anni, ha al suo attivo un curriculum di tutto rispetto e tanti lavori in uscita
-Seppur giovanissimo, hai tra le tue esperienze professionali televisione, cinema, radio e teatro. Quali tra queste tipologie di spettacolo preferisci?
"Indubbiamente il teatro è la forma di recitazione che più mi da soddisfazioni. È un esame continuo, stare in scena senza alcun margine d'errore è molto impegnativo ma allo stesso tempo aumentano il gusto e la soddisfazione. Il cinema e la fiction, invece, ti mettono dinanzi ad una responsabilità ad ampia scala a causa dell’elevato numero di spettatori che ne fruiranno. Però in ogni sua forma recitare per me è sempre meraviglioso!"
-Ricordi un aneddoto su un tuo provino? Per cosa è stato? Come si è svolto e soprattutto come è andato?
"Ce ne sono una marea ma quello a cui sono più legato è il provino con Giovanni Veronesi per il film con Carlo Verdone "Manuale d'amore 2". Stanco dei continui no e delle cosiddette “porte in faccia” andai all'incontro con il regista non sapendo chi fosse, con poche aspettative e con l’atteggiamento di chi non vuole perdere tempo. Invece, poi, mi presero e solo dopo capii che quel tipo che mi stava provinando con la barba e il berretto era  proprio lui, Giovanni Veronesi".
-Che rapporto hai con i tuoi fan?
Bellissimo. Cerco di essere presente, di rispondere esaustivamente a tutte le loro domande, non mi limito a leggere solo i loro complimenti. A volte, però, è davvero difficile a causa del poco tempo. Li adoro sono sinceri, veri e, come le persone più speciali, estremamente semplici.
-Ci sono critiche che ti fanno soffrire?
Sì assolutamente. Quelle fatte alle spalle. Io sono una persona limpida ed
aperta a qualsiasi tipo di confronto. Ma ricevere critiche alle spalle da parte di chi stimo è una cosa che non riesco proprio a mandare giù
.
-Consiglieresti il mestiere di attore? Che qualità bisogna avere per sfondare in questo complicato mondo?
"Consigliare di non farlo vorrebbe dire rinnegare la propria scelta. Io sono immensamente felice delle scelte fatte e dei sacrifici che ho dovuto affrontare e che affronterò. Quindi a queste persone dico che se avete voglia di darvi in tutto e per tutto a questa missione, fatelo. Ma poi non dite che non vi avevo avvertito e sappiate che è veramente dura!"
-Un ruolo che vorresti fare e un regista da cui essere diretto?
“Mi piacerebbe interpretare un ragazzo fragile e non il solito ragazzo di strada ed essere diretto da Paolo Sorrentino, Pupi Avati o Matteo Garrone, mi piacciono anche i giovani registi con progetti nuovi e coraggiosi”.
-Quali sono i tuoi progetti lavorativi futuri? Cosa c’è in cantiere?
"Attendo con ansia le uscite al cinema di “Che strano chiamarsi Federico” di Ettore Scola, “Un Fantastico” di e con Leonardo Pieraccioni, “Volevo solo vivere” di Miele e Cesaro, ed infine “MalaNapoli” di Enzo Morzillo. A settembre, invece, dovrei iniziare un film tv che mi entusiasma molto".

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