venerdì 16 febbraio 2018

VIAGGI

I GIORNALISTI ELEGGONO ALLA BIT
LE STELLE DEL TURISMO 2018
 Brillano le luminarie pugliesi alla Bit di Milano 2018. Brillano le stelle del turismo, scelte dai giornalisti italiani e internazionali esperti di moda, eventi e turismo che eleggono Ceglie, Oria, Melendugno, Caprarica, Terre d’Arneo e Salve le stelle del turismo 2018, tappe imperdibili delle vacanze salentine da vivere anche in bassa stagione!
In un’affollata conferenza stampa, organizzata dalla Rivista Spiagge, alla Bit di Milano, presentato un intrigante itinerario pensato per viaggiatori golosi, curiosi e amanti delle tradizioni e della cultura: Puglia per tutti i gusti: viaggio emozionale attraverso il paesaggio, i sapori, la musica e il divertimento fuori stagione. Ne hanno parlato Angelica Petrachi, consigliera delegata al turismo del Comune di Melendugno, Cosimo Lupo, assessore dell’Unione dei Comuni Union 3, Vincenzo Passaseo, sindaco di Salve, Giorgio Persano vicepresidente della Cooperativa Terra Mia di Caprarica, Antonio Carone, funzionario del Comune di Oria ed esponente della Pro Loco di Oria, Ada Miraglia direttrice commerciale del gruppo alberghiero CDSHotels. Ha moderato la direttrice di Spiagge, Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it). Sono intervenuti il vicepresidente dell’Associazione regionale pugliesi di Milano, Giuseppe Selvaggi e il responsabile cultura Agostino Picicco e il presidente dell’Associazione Poesia di Melendugno, Enrico Turi. In campo il meglio dell’imprenditoria pugliese: il gruppo alberghiero www.cdshotels.it, che offre un’ampia scelta tra masserie, villaggi e raffinati hotels in tutta la Puglia,  il gruppo Grimaldi Immobiliare www.grimaldivacanze.it che spazia dalla vendita e l’affitto di case vacanza soprattutto a Torre dell’Orso al B&B Alvino, in piazza Sant’Oronzo a Lecce, sopra il più famoso caffè www.alvinosuiteandbreakfast.it. Per chi ama vacanze fuori dagli schemi, a contatto con la natura, ma senza rinunciare ai comfort, ecco i campeggi Torre Castiglione a Torre Lapillo sul mar Jonio, www.torrecastiglione.it e il Campeggio Sentinella sul Mar Adriatico, a Torre dell’Orso www.campeggiosentinella.it. Vicino al mare e tra gli ulivi ecco il B&B Tenuta Calitre a Torre dell’Orso, www.tenutacalitre.com. Chi dice Puglia dice masserie. E la scelta non può che cadere sulle Masserie di charme Naturalis Bio Resort con Spa a Martano, www.naturalisbioresort.com,  Masseria Santa Teresa a Sannicola, vicina a Gallipoli, circondata da pineta, macchia mediterranea e uliveti www.masseriasantateresa.com, Masseria Signora Porzia a Leverano che è anche Cantina ospitale www.agricoladellarneo.it. A Ceglie Messapica ecco la bianca masseria Casina Vitale con una piscina tra i muretti a secco: www.masseriacasinavitale.it. Per gli amanti del mare e dell’abbronzatura ad oltranza, il consiglio è di pranzare in spiaggia e di non lasciare, neppure per un solo attimo i lidi-ristoranti sul mare, Lido La Sorgente a Torre dell’Orso www.lidolasorgente.it e Lido Li Marangi a San Foca www.lidolimarangi.it. La sera (ma anche a pranzo) per indimenticabili peccati di gola le tappe obbligate sono nel ristorante Gusto a Castrignano dei Greci dove deliziarsi con raffinata cucina gourmet ispirata dalla cucina tipica salentina www.ristorantegustosalento.it. Sapori unici nel ristorante A Kilometro Zero a Supersano www.ristorantekilometrozero.com collegato all’omonimo ed elegante B&B, uno dei primi ristoranti salentini, che ha fatto dell’uso di prodotti stagionali e coltivati sul posto, la sua filosofia vincente!
Infine nel cuore di Galatina proprio affacciato sulla Chiesa Madre in piazza Santi Pietro e Paolo (con ingresso dalla piazza moderna, Piazza Alighieri 13) ecco il ristorante Hostaria Amarcord www.amarcordhostaria.it che propone cucina tipica salentina: direttamente dalla campagna al piatto. Ma guai a lasciare il Salento senza portare un souvenir goloso agli amici  e ai parenti (rimasti a casa). La tappa è nella cantina Conti Zecca a Leverano www.contizecca.it per rifornirsi degli ottimi vini di negroamaro e primitivo, i vitigni autoctoni del Salento e nella cantina ospitale Agricola dell’Arneo www.agricoladellarneo.it.
 PUGLIA : APOCALISSE A SAN SEVERO









Le bombe pirotecniche sparate a San Severo di Puglia nel mese maggio sono la colonna sonora della festa del Soccorso. Il fuoco, elemento di vita e di morte, è per la teologia cattolica il simbolo di dannazione. Fin dalla antichità il fuoco è stato oggetto di manifestazioni in cui l’uomo lo sfida, mettendo a repentaglio anche la propria vita. Le processioni sono spesso le espressioni religiose durante le quali il popolo coglie l’occasione per esorcizzare il male attraverso rituali pagani di grande effetto scenografico. È una esperienza unica assistere o partecipare alle processioni che dal 1600 si svolgono in Puglia nel paese di San Severo la terza domenica di maggio ed il lunedì successivo. In questa occasione viene celebratala festa patronale in onore di Maria S.S. del Soccorso, di San Severo, di San Severino e degli arcangeli. Durante le processioni che sfilano nel centro storico e nei vari rioni del paese di 55 mila anime vengono portate a spallale statue lignee dei patroni e dei santi provenienti dalle chiese della diocesi. Contestualmente hanno luogo i riti pagani: ossia l’esplosione di una sequela di bombe pirotecniche, tra loro collegate con una miccia, in gergo chiamate batterie o fuochi: di fatto la colonna sonora di questa festa che non ha tregua se non a notte fonda. Più batterie poste in punti prestabiliti esplodono in successione durante il tragitto della processione (nel medioevo si contavano fino a 6000 botti).  Questo spettacolo e tutta l’atmosfera che l’avvolge fanno pensare alla città spagnola di Pamplona allorché, per la festa di San Firmino, i tori liberi corrono freneticamente lungo le strade gremite di facinorosi i quali, affrontando il del pericolo, vivono l’emozione di correre più veloci dei tori per non venire incornati. Le vittime purtroppo non mancano mai. A san Severo si corre la stessa adrenalina: botti assordanti, lingue di fuoco e lapilli incandescenti cadono sugli indumenti dei “Fuenti”, i temerari che, noncuranti del pericolo, sfidano le bombe non una sola volta, ma le rincorrono per raggiungere le esplosioni successive. Questa lotta, in cui i partecipanti affrontano il fuoco e il fragore assordante delle esplosioni, è certamente la fase più folcloristica, più esuberante, più temeraria, più caratteristica che accompagna la manifestazione. Vivere questa festa a diretto contatto con i fuochi procura sensazioni paragonabili a quelle che si hanno quando si pratica uno sport estremo come lo è inseguire le bombe mentre scoppiano a poca distanza dalla propria testa. I turisti possono vivere questa prova di coraggio “in diretta” oppure - e lo spettacolo è ugualmente attraente - anche a debita distanza, eventualmente dal balcone di una terrazza per seguire la processione e assistere dall’alto al crepitio delle batterie, che, infuocate, scorrazzano sopra la folla emanando fumo e tuoni di incredibile veemenza. Questa sfida di cui il fuoco è protagonista viene considerata dai giovani del luogo come una sorte di iniziazione che chiude le porte della adolescenza. Le batterie di bombe carta provengono dai 20 rioni di San Severo. Le migliori sequenze di botti vengono premiate e questa gara crea rivalità tra i rioni.Tutti i botti  vengono rigorosamente  confezionati da ditte specializzate in fuochi  pirotecnici. Come per il palio di Siena la città vive 365 giorni l’anno per questo evento. Tutti vi partecipano e contribuiscono alla sua organizzazione. I tentativi di ridurne la pericolosità sono tutti naufragati, è una festa in cui gli abitanti si identificano, guai snaturarla, scoppierebbe una insurrezione popolare (come già è avvenuto). San Severo che dista dal Gargano 15km, da Foggia 28, da Termoli 62 e da San Giovanni Rotondo 35.si trasforma per l’occasione in vetrina dell’artigianato foggiano. Viene letteralmente invasa da centinaia di bancarelle dove è possibile acquistare di tutto, in particolare cibi freschi o trasformati tipici del luogo: formaggi, insaccati, pane, miele, pasta, taralli, olio extra vergine, vini, mandorle, ceci, fichi e altre tentazioni golose a cui non è possibile resistere.
Lamberto Selleri
 PRESS TOUR IN IRPINIA 
PER IL CASTELLO DI GESUALDO 
ED IL BIRRIFICIO VENTITRE

 Siamo partiti dal parcheggio Brin per Gesualdo in Irpinia. La giornata e radiosa, come radiosi e felici i compagni di viaggio. Dopo circa novanta minuti, ecco a salire verso il Castello di Gesualdo: Lw origini del castello si fanno risalire alla metà el VII secolo ( epoca longobarda ). Il complesso edilizio è delimitato da quattro torrioni circolari con cortine cinte da rivellini e con corte centrale, nella quale vi è una vera da pozzo finemente lavorata. Il Castello di Gesualdo, trasformato in residenza del principe Carlo Gesualdo verso la fine del 500, è ubicato al centro della parte antica del paese, che si origina intorno alla ricca edificata nel processo di incastellamento del territorio operato dai longobardi. Per l’occasione, il castello è diventato luogo di presentazione di prodotti tipici locali e di abiti e do lavorazione di antichi manufatti. Il castello è visitabile tutti i giorni. Dopo l’interessante visita, eccoci alla grotta per la degustazione delle birre artigianali del “Birrificio Ventitre “. La prima domanda posta: “ perché Ventitrè?Ventitrè litri è stato il volume della nostra prima cotta. 23 è il numero civico del nostro birrificio. 23, giorno di di fondazione del birrificio , giorno in cui, da appassionati “ homebrewers”m siamo diventati artigiani della nostra passione.
Dietro questo fatidico numero, ci siamo noi quattro soci con mansioni, esperienze e competenze personali e diversificate. Il Birrificio VentiTRE è situato a Grottaminarda (AV), al centro della Valle dell’Ufrita, nel cuore della Verde Irpinia. Uno dei nostri punti di forza è l’acqua utilizzata per la preparazione delle nostre birre; un acqua delle sorgenti Irpine, pregiata, abbondante e stabile nel tempo. La birra prettamente artigianale è prodotta nel modo più naturale possibile, nel rispetto del prodotto e delle materie prime utilizzate, del consumatore e dell’ambiente. Per questi motivi le birre “ VentiTRE’, non subiscono processi di filtraggio o pastorizzazione e vengono realizzate impiegando esclusivamente prodotti selezionati quali : malti e luppoli di assoluta qualità. All’interno del laboratorio il 100% del ciclo produttivo avviene utilizzando esclusivamente fonti energetiche ecosostenibili: naturali e rinnovabili. Sei sono le birre prodotte e servite durante la degustazione con prodotti locali:
AMARANTA: termine greco che vindica qualcosa di durevole : Una birra di gradazione tra gli 8 e 10°C caratterizzata da un deciso dry – hop di luppoli americani, lascia risaltare sentori fruttati ed esotici.
ESPERIA: le terre dell’occidente, in particolare la nostra Italia : Viene prodotta usando frumento e seguendo, in parte, la tradizione medievale, L’aggiunta di oriandolo, arancia amara e luppolo, conferiscono alla birra un sapore fruttato ed acidulo molto rinfrescate. La gradazione è di 5 / 7 ° C.
TAMATEA: una birra romantica con gradazione 5°C. Il suo aroma rimanda alla fresca aria delle verdi colline , un fruttato simile al Sauvignon Blanx.
URANIA: la musa consacrata all’astronomia. Il suo nome significa cielo. Ed è proprio al cielo notturno che il colore di questa birra richiama : la sua intensità è quella delle notti più scure. Abbondante schiuma, colore cappuccino, corpo pieno e rotondo, deliziose note tostate e di caffè. Una birra piacevole con gradazione 9 / 13° C.
AURA: un alba dorata, calda e profonda : una birra bionda dal colore oro carico che non tradisce le aspettative, al naso è potente ma fresca con note di albicocca e frutta candita. In bocca è equilibrata, con eleganti note fruttate ed una gradazione : 8 / 12 ° C.
AMBROSIA: mitologico nutriente degli Dei. Una birra per le occasioni speciali dall’alto contenuto alcolico : 9 / 11 ° C, con aromi di luppoli floreali, arricchita dal gusto del miele, suo elemento essenziale, Come il vino, trae giovamento da un lungo invecchiamento.
Come sempre, il ritorno è alquanto triste, si sa quello che si lascia , si sa quello che ci aspetta.
                                                                                                                               Alberto Alovisi
      VIAGGIO D’AUTUNNO, POESIA DEL SALENTO

                          sotto il segno della dieta mediterranea patrimonio Unesco
Ceglie biscotto
Wacaya Poesie
Wacaya Taleddha
Grotte Montevicoli
 Ceglie Torre Civica
Ceglie centro storico
Ceglie scuola di cucina
Ceglie Cantina


Viaggio d’autunno in Salento alla scoperta di sapori e luoghi dove la vita scorre lenta al ritmo dei canti d’amore della pizzica melodica. Spenti i riflettori sulle spiagge affollate e la movida, l’autunno è la stagione ideale per meditare e scoprire il Salento più autentico, viaggiando sotto il segno della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco, tra, olio extravergine di oliva vino e mandorla.  Questo tour è stato sperimentato con successo da un gruppo di giornalisti nazionali e internazionali nel corso del 41mo educational organizzato da Carmen Mancarella, direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge

PRIMA TAPPA CEGLIE MESSAPICA, CAPITALE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Il profumo del biscotto appena sfornato nei forni di pietra ci richiama a Ceglie. Siamo nel piccolo grande forno di Allegrini, Allegrinitaly, dove con uova zucchero e mandorle rigorosamente del luogo si prepara il biscotto più sano e buono del mondo, con un cuore di marmellata di ciliege. “Il biscotto”, dice il signor Allegrini, “è come se fosse un monumento di Ceglie, come una pietra della chiesa madre o un vaso greco antico. Fa parte della nostra storia”. Ogni famiglia ha i suoi segreti per prepararlo e si vanta di detenere la ricetta originale. In realtà il biscotto con i suoi piccoli segreti e le varianti è buono dappertutto. Che sia ripieno di marmellata di ciliegie o di amarene vale un viaggio. Come le ricette fatte in casa: le bombette, le pittule condite con la ricotta forte, le verdure selvatiche… E’ da questa straordinaria tradizione culinaria che sono nate ben 60 trattorie, osterie, ristoranti su appena 25mila abitanti, che richiamano ogni sera golosi da tutta Italia. Ognuna ha la sua specialità. E per sedersi a tavola, bisogna prenotare con largo anticipo.
LA MED COOCKING SCHOOL. Espressione della grande tradizione culinaria di Ceglie è oggi la Med Coocking School, la scuola internazionale di gastronomia, scelta da Gualtiero Marchesi come unica sede del Sud Italia di Alma. Qui si ritrovano giovani desiderosi di intraprendere la ormai prestigiosa carriera di chef, ma anche semplici appassionati per seguire i corsi base, che sono sempre più richiesti e gettonati. Su questa scuola, ospitata nel cuore del centro storico, ci ha scommesso e investito tanto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli, che è stato in grado di catalizzare partner internazionali come Beko.  Ad avviare l’idea del progetto è stato Angelo Ricci, padre di Antonella del famoso Al Fornello. Lo chef Antonella Ricci ha incantato i giornalisti con una lezione di orecchiette della Med coocking school.  Ha scritto il padre Angelo come si legge all’ingresso della scuola: “La mia terra è una miniera a cielo aperto di prodotti e cultura enogastronomia, posto ideale per una scuola di cucina”. E nel rispetto del chilometro zero e della terra, gli ingredienti che i provetti chef utilizzano durante i corsi vengono dal giardino e dai vigneti coltivati accanto al Comune: un terreno abbandonato trasformato oggi in un orto urbano. Espressione dei saperi gastronomici di Ceglie è il Food Festival. I primi di agosto le vie del centro storico si animano di chef stellati che coinvolgono il pubblico nella preparazione dei piatti mentre la musica scandisce tutti gli incontri e scorre nei calici il buon vino di Negroamaro del Leccese, di primitivo di Manduria e la Verdeca della vicina Locorotondo doc. ma se è ormai da anni che si parla di ceglie come l’imperdibile tappa golosa della regione puglia, custode dei saperi della dieta mediterranea, una novità in assoluto è il rinnovamento culturale che la città vive negli ultimi anni. Sono state aperte al pubblico le Grotte Di Montevicoli, un susseguirsi di suggestioni tra stalattiti e stalagmiti che la natura ha creato nel corso di millenni. Passeggiando per il centro storico dalle bianche case e i ricchi palazzi gentilizi, si arriva al castello ducale dove hanno sede la Pinacoteca Emilio Notte, uno dei massimi esponenti del futurismo italiano, che è nato proprio a Ceglie e che a Ceglie ha donato il suo famoso crocefisso e la Biblioteca Pietro Gatti. Vi sorprenderete a scoprire, al primo piano del castello, i giovani chiacchierare e fare ancora ricerche (nonostante l’avanzata di internet) tra gli antichi libri di pergamena e le tantissime enciclopedie e titoli dei migliori autori della letteratura italiana e straniera. Altri pilastri del polo museale sono il Museo archeologico, dove sono esposti i più raffinati vasi della civiltà greco-messapica, provenienti anche da collezioni private e il Museo di Arte contemporanea che viene utilizzato anche per laboratori. Tutti questi gioielli di Ceglie, nel rispetto della migliore tradizione cegliese fanno parte del sistema museale Gusto d’Arte.
CEGLIE RAFFINATO STILE DI VITA. Il gusto di Ceglie, la sua eleganza, le campagne e il centro dove si riscopre l’arcaico, hanno richiamato intellettuali e facoltosi manager da ogni parte d’Italia e del mondo che hanno fatto di Ceglie la loro dimora ideale. Ceglie è stata paragonata alla nuova Capalbio dove le persone più eleganti conducono uno stile di vita raffinato, godendo dell’energia che promanano le pietre secolari e gli ulivi millenari.
MELENDUGNO CITTA’ DEL MARE E DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. Dopo una stagione estiva da tutto esaurito, dove è stato sfiorato un milione di presenze, il nostro viaggio approda a Melendugno: tra mille luci colorate e i suoni della banda a fine estate si festeggia San Niceta, un martire venuto dall’Oriente raffigurato a cavallo. Il sindaco, Marco Potì, gli dona le chiavi della città, si aprono i festeggiamenti, un brindisi alla gioia di vivere e stare insieme. Le luminarie si accendono a ritmo di musica. Sono impalcature di legno sospese nel cielo  o appoggiate alle case, che con i loro ghirigori e le mille lampadine si  ispirano al barocco leccese.Melendugno, famoso per le sue cinque marine (Torre dell’Orso, Torre Sant’Andrea, Roca, San Foca e Torre Specchia Ruggeri) detiene il 4 per cento della produzione regionale di olio extravergine di oliva. Ma vanta anche un’immensa distesa di ulivi secolari dove tra poco inizierà la raccolta delle olive e i frantoi lavoreranno incessantemente notte e giorno.
ACAYA LA CITTA’ IDEALE DEL RINASCIMENTO Tappa golosa nella locanda Trattoria Acaya di Oliviero Carlino, l’oste poeta. Acaya è una storia nella storia: quando l’uomo del Rinascimento si sentiva misura di tutte le cose, Giangiacomo dell’Acaya la progettò, bella e razionale con il suo grande castello e le vie perfettamente perpendicolari, contrapponendola al disordine dei borghi medioevali. Valgono un viaggio la città e  la Trattoria Acaya, campione per diverse settimane alla Prova del Cuoco, il noto programma di Rai 1 condotto da Antonella Clerici, per degustare la taieddha, tipica pietanza salentina con riso patate e cozze e le orecchiette di Sant’Oronzo, al sugo e uno strato di mozzarella dorata al forno. E ad Acaya approda la poesia: è diventato un appuntamento impedibile l’evento VINO E POESIA, tutti gli anni i primi di settembre dove autori e musicisti si incontrano per confrontare e lasciarsi rapire dalle poesie d’amore di Giovanna Politi e il bel canto di Rosanna Mancarella. Giovanna Politi è una poetessa che ha oltrepassato le barriere delle parole, trasformandole in emozioni. Rosanna Mancarella, dall’estensione vocale che va da mezzo soprano a soprano, canta con una voce piena, calda, emozionante dalle mille sfumature e va dritta al cuore di chi l’ascolta. Ha calcato le scene di più famosi teatri dal San Carlo di Napoli alla  Scala di Milano al Konzerthaus di Belino…
GUAGNANO I profumi della vendemmia ci spingono a Guagnano nelle Terre del Negroamaro, sette grandi cantine su appena 6mila abitanti che esportano vino in tutto il mondo. In autunno, il mosto è già nei tini e tutta la città si prepara a festeggiare la Madonna del Rosario il primo week end di ottobre che chiude in bellezza la vendemmia ed è di buon auspicio per l’inverno e il vino che nascerà dalle botti. L’amministrazione guidata dal sindaco, Fernando Leone, ha costruito intorno all’economia del vino un grande evento: Premio Terre del Negroamaro, di scena l’ultimo venerdì di agosto: una kermesse che vede premiati sulla piazza di Guagnano, professionisti, attori e cantanti famosi che hanno contribuito in modo determinate allo sviluppo del Salento.Da non perdere una visita al Museo del Negroamaro, a due passi dalla chiesa madre, dove si possono ammirare gli attrezzi dei vignaioli di una volta. Fa da colonna sonora alla nostra visita il poeta-cantautore Mino De Santis. Le sue canzoni - poesie sono pennellate di vita quotidiana ed esprimono il lento incedere della vita nel Salento, il dolore di vedere un figlio partire e la grande ironia dedicata alle classi cosiddette radical chic. E Guagnano guarda con fiducia ai giovani artisti salentini. Hanno sempre più successo i quadri di Arianna Greco composti esclusivamente con i vini dal Negroamaro al Barbera… Invecchiano come nel Ritratto di Dorian Gray e sono ormai così ricercati da diventare un film: l’Arte enologica. Guarda alla tragedia dell’immigrazione  il cortometraggio Farida prodotto da Maria Irene Vetrano, giovane attrice sceneggiatrice che ha raccontato due storie vere, l’una a lieto fine di integrazione (quella di Fabien) e l’altra triste (la morte di una bimba siriana su un barcone della disperazione Farida). Il corto è approdato anche al recente Festival internazionale del cinema di Venezia, nella sezione Migrarti, dove ha riscosso il plauso della critica. Vi hanno collaborato anche l’Associazione culturale Anelito Invisibile con il sostegno del Mibact. Girato tra Guagnano, Porto Cesareo, Leverano e Roma, ha ottenuto il patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dell’Ente “Marina Protetta di Porto Cesareo”, dei Comuni di Guagnano e di Porto Cesareo,  delle Associazioni “Ciao Onlus” di Roma e “Un genitore per amico” di Prato. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito l’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II” di Roma (in particolare i genitori della 3 B), la Capitaneria di Porto Cesareo e Gallipoli, e professionisti e artisti salentini .Ma dopo questa riflessione sulla tragedia dell’immigrazione, guai a lasciare Guagnano senza fare una tappa nella cantina San Donaci, che si trova ad appena sei chilometri. Vi conquisteranno i suoi vini corposi di negroamaro e i suoi rosati vivaci, quasi frizzantini ideali per cocktail e quattro chiacchiere tra amici anche prima di cena.
IL SALENTO DELLA SOLIDARIETA’ La pizzica scorre incessante nei calici che si versano alla Festa della Solidarietà, andata in scena a Serrano il 17 settembre scorso per sostenere Amatrice e le popolazioni colpite dal terremoto. 23 Pro Loco si sono unite per dar vita a un grande evento e raccogliere i fondi cui hanno partecipato anche i giornalisti. Sul palco si sono alternati i migliori gruppi musicali, mentre negli stand i volontari delle pro loco servivano le pietanze tipiche delle loro sagre: pittule, morsi (pane raffermo fritto girato nella verdura e nei legumi), pummitori scattarisciati (pomodori saltati nell’olio e cipolla), peperoni con la mollica di pane, doppiette di melanzane (melanzane panate con un cuore morbido di prosciutto e formaggio)... Una riproduzione in grande stile di quello che accade tutte le sere d’estate nel Salento, dove si balla la pizzica e si condivide con i salentini la gioia di vivere in uno dei territori più belli del mondo, divenuto, non a caso, la meta più ambita delle vacanze italiane.
Indirizzi utili
CEGLIE SISTEMA POLO MUSEALE GUSTO D’ARTE
Il Sistema Gusto d'Arte è un polo museale costituito dal MAAC (Museo Archeologico e di Arte Contemporanea), la Pinacoteca Emilio Notte e la Biblioteca Pietro Gatti (situate all'interno del maestoso ed incantevole castello ducale), La Med Cooking School di Ceglie Messapica (Scuola Internazionale di Gastronomia), gli Orti Urbani e le Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.
Sistema Gusto d'Arte
Via Chiesa 11
72013 Céglie Messápica
info 0831.376123
www.mediterraneantourism.it
Med cooking school – Ceglie Messapica (BR)
Tel 0831 38 20 65; 338 71 48 712
www.medcookingschool.it
Dove dormire
Tenuta Kyrios
Carpignano Salentino
Tel 334 171 79 72
www.tenutakyrios.it
Masseria Baronali
Masseria Borgagne
Loc. Baronali
Tel 338 66 37 116
www.baronali.it
Agriturismo Masseria Limbitello
contrada Limbitello Torre dell’Orso – Melendugno
tel. 0832 87 22 71
cell. 329 71389 06 – 328 558 14 16
www.masserialimbitello.com
Masseria Bosco Mazza
Via Roca Nuova
Loc Mazza
73 026 Torre dell’Orso – Melendugno
tel. 339 130 27 86
www.masseriaboscomazza.it
B&B Tenuta Calitre
SP Melendugno Torre dell’Orso, km 3 – Melendugno
Tel. 333 160 96 95- Tel. 377 1858348
www.salentobb.com
Borgo Sentinella
Torre dell’Orso SP 297
73 026 Torre dell’Orso – Melendugno
tel 0832 178 52 48
www.borgosentinella.it
Tenuta Antares -Agriturismo
SP Melendugno – San Foca km 3
73 026 Melendugno (LE)
www.antaresagriturismo.it
tel. 0832 88 16 52
Alberto: 329 06 31 924
Elisa: 329 11 46 034
B&B L’ape Trachi
Via V. Gioberti 16
73 026 Melendugno (LE)
tel 349  26 92 784
www.bblapetrachi.it
dove mangiare
Hotel Belvedere Salento
Via Alessandro Volta 37
Torre dell’Orso – Melendugno
Tel. 0832 84 12 44
www.hotelbelvederesalento.com
Trattoria Acaya
Via Vito Rugge 13
73 029 Acaya Veronole
tel. 347 408 4175 -320 53 43 126
trattoriaacaya@libero.it
La cucina della nonna
Vico VI Orto Nannavecchia
72 013 Ceglie Messapica (BR)
tel 338 95 88 252 0831 16 20 146
In cantina, dove acquistare i vini e i prodotti tipici
Allegrinitaly, forno di pietra Biscotto di Ceglie
Via Pisanelli 14
Ceglie Messapica
Tel 0831 38 30 50
www.allegrinitaly.com
Cantina San Donaci
Via Mesagne 62
San Donaci
Tel 0831 68 10 85
www.cantinasandonaci.eu
Associazioni di volontariato e promozione del territorio
Pro Loco Borgagne
prolocoborgagne@libero.it

Guagnano Arianna Greco
LA BELLEZZA DI DJERBA

Una vacanza in tutta sicurezza e rilassamento
Il ministro del turismo la signora
Salma Elloumi Rekik ed il direttore dell'ente turismo tunisino
La sinagoga di Ghiba


lapide della sinagoga
nave pirata a Djerba
ragazzo ebro
negozio di scarpe
abiti tradizionali
ragazza ebrea

Passeggiando per le vie del borgo si respira davvero un’aria di profonda sacralità. Ogni anno, dunque, il 33° giorno dopo la Pasqua ebraica, la comunità tunisina si vede impegnata nell’accoglienza. Ben 2500 ebrei e tre ministri del Governo Tunisino sono intervenuti quest’anno. Nell’occasione dell’incontro con la stampa, il ministro del Turismo tunisino la signora Salma Elloumi Rekik, ha rivolto un messaggio di pace consistente nell’assicurare agli ospiti un soggiorno sereno perché sicuro: «Certamente la situazione vicina della Libia non ci aiuta, ma le nostre frontiere - dice il ministro - sono assolutamente impermeabili a qualunque tentativo di infiltrazione. Presto verrà diffuso un manuale, frutto di collaborazione con i nostri amici tedeschi, in tutti gli hotel, caffè e in tutte le strutture turistiche del Paese al fine di far rispettare le norme per la sicurezza, altrimenti si avrà la chiusura dell’esercizio». Dunque, alle porte del Sahara, in un clima temperato dalla brezza marina, frammisto alle tradizioni di origine berbera e alla gentilezza dei suoi abitanti, unica, avvincente, affascinante l’isola di Djerba attira i visitatori. Si ritorna al passato quando nel lontanissimo mito greco essa conquistò i compagni di Ulisse, ubriacati dai misteriosi frutti del loto e che si fermarono lì perdendo ogni desiderio di ritornare in patria. C’è poi Zarzis, per l’estate. Incantevole area balneare del grande Sud, vicino ad un vasto palmeto. Lunghe spiagge dalla sabbia bianca e sottile che cingono un mare cristallino impareggiabile, A promettere un soggiorno vario e piacevole sono le ottime attrezzature alberghiere e balneari, che consentono ogni forma di sport acquatico per piccoli e grandi.  Djerba è quindi l’isola della Tunisia nota anche come “oasi di pace“. Un nome non casuale, che si ispira al clima di serenità e grande armonia tra le diverse popolazioni e religioni che convivono da sempre su questa isola. Sono proprio la pace e la tolleranza che si respirano a pieni polmoni a Djerba che consentono una vacanza di tutta tranquillità.
Djerba, l’isola tunisina posizionata nel centro del Mediterraneo, ci invita a visitarla offrendoci paesaggi inondati di dolcezza e di luce in una atmosfera da sogno.  Preambolo questo che dovevamo farlo perché lo abbiamo toccato con mano. A fine maggio si sono svolte a Djerba le giornate ebraiche che ogni anno si vivono da secoli. Lo testimonia la Ghriba, la sinagoga più antica dell’africa, eretta nel VI secolo, che vede gli ebrei sparsi nel mondo ritrovarsi a pregare insieme in terra tunisina: marocchini, tunisini, italiani, francesi (tanto per citarne alcuni).
Harry di Prisco
 
Non sognare la Tunisia vacci
Anfiteatro El Djem
terme di Antonino Pio
Cartagine
Museo cartagine
sfilata di moda a Cartagine
Sfilata

 Cultura, natura, arte, storia si fronteggiano con varietà di eventi, gastronomia e benessere. Ed è questo solo un assaggio di quanto si può trovare in Tunisia !

In sintesi, la Tunisia può offrire non una, ma tante vacanze diverse, grazie ai suoi  1300 chilometri di costa, ben 300 giorni di sole all’anno e tre lunghi millenni di storia.

Ed ora una proposta di un breve ma intenso soggiorno nel Paese africano. Dopo l’arrivo in aeroporto, il weekend a Tunisi ha inizio proprio dal suo cuore, la Medina, e dalle culle del patrimonio archeologico delle civiltà che in millenni di storia hanno attraversato l’antica Tunisi: il Museo del Bardo e il sito archeologico di Cartagine. Museo del Bardo: https://www.youtube.com/watch?v=dOKt5By3u40

La Medina di Tunisi, ovvero il quartiere più antico della città, è un tripudio sensoriale: nelle sue strade e nel suk, colori e profumi riaccendono vista e olfatto, mentre il gusto viene soddisfatto dai sapori mediterranei dei piatti tunisini, dal cous cous al bric, fino ai piatti di pesce freschissimo. La Medina custodisce anche uno degli esempi d’architettura araba più belli della Tunisia: la Moschea al-Zaytouna. La Medina di Tunisi: https://www.youtube.com/watch?v=7S3TanmrGQY

Cultura e storia sono invece le protagoniste assolute di due luoghi imprescindibili durante un viaggio a Tunisi. Il Museo del Bardo, che al suo interno conserva la più grande collezione al mondo di mosaici, e il sito archeologico di Cartagine, Patrimonio Mondiale UNESCO. Cartagine, con la collina della Byrsa e le sue splendide ville romane, nonché le famose Terme di Antonino, custodisce alcuni tra i più antichi resti dell’Impero Romano. Dopo questa affascinante passeggiata nella storia, si può scegliere di trascorrere un pomeriggio di relax nella pittoresca Sidi Bou Said, tra i suoi palazzi bianchi e le meravigliose porte blu. Tra shopping e the alla menta con i pinoli, i visitatori potranno esplorare questo piccolo paesino, un tempo villaggio di pescatori, e lasciarsi conquistare dall’atmosfera rilassata e trendy che si respira nelle sue vie e nei suoi caffè. Sidi Bou Said: https://www.youtube.com/watch?v=XGKL-a7buog

Non si spegnerà di certo l’eco del mega educational in Tunisia dal 14 al 17 aprile che ha visto la partecipazione di 180 persone fra agenti di viaggio, stampa e tour operators italiani: si è ottenuto un successo senza precedenti per l’impegno tunisino e italiano per far rinascere in modo adeguato una solerte partecipazione scambievole che nacque sulla fine degli anni quaranta con collegamenti aerei tra Tunisi e Roma con tre voli settimanali. A tutt’oggi sono 37 i voli settimanali italo-tunisini: essi fanno anche da riferimento per le rotte africane via Tunisi (Dakar, Abidjan, Nouakchott, Bamako, Ouagadougou e Niamey). Una importante novità: il recente acquisto di due aeromobili a lungo raggio A 330-200 di nuova generazione che collegano da maggio Tunisi a Montreal, in Canada, con due frequenze settimanali. E per l’Italia ? Per l’estate prossima la Tunisair ha messo in atto un piano che prevede voli charter dedicati alla clientela turistica da Milano a Bologna verso Djerba e Monastir a fronte di un impegno minimo per i tour operator. Questi voli, previsti per metà giugno fino a settembre, consentiranno di raggiungere la Tunisia con maggiore facilità. E allora perche non approfittare di questa primavera il cui sole sta finalmente tornado, lasciare tutto, ma proprio tutto e partire per il Super Tour della Tunisia di otto giorni. Tunisia non è solo mare ed oasi, è anche tanta storia! Notevoli sono le tracce dei Romani che si installarono in Tunisia a partire dal 146 a.C.. A Dougga si possono ammirare le rovine romane meglio conservate del Paese. Bulla Regia è l'unico luogo in cui si trovino case a piano sotterraneo.
Harry di Prisco

Museo cartagine mosaico
PALERMO DA AMARE
educational tour promosso dall'Associazione Terra Damare


stele capaci
s.rosalia
panorama
altro panorama
L’Associazione Terra Damare ha organizzato per i giornalisti di Napoli un Educational Tour di tre giorni a Palermo e dintorni.  Partiti in aereo da Napoli per arrivare a Palermo all’aeroporto “Falcone e Borsellino, nella hall dell’aeroporto ci aspettava la guida mandata dall’Associazione, Luis Amato, che ci ha accompagnato per tutti i tre giorni, e con un pullmino abbiamo proseguito per Cinisi per la colazione alla famosa pasticceria di Palazzolo Santi per assaggiare i dolci tipici siciliani cioè i cannoli che sono la loro specialità, in più abbiamo ammirato gli altri nelle vetrinette dall'aspetto molto accattivante. Dopo abbiamo proseguito per la visita al Santuario di Santa Rosalia a Montepellegrino patrona di Palermo, situato in una grotta. Pranzo a Capaci al “Ristorante Torre Alta, chiamato così perché al di fuori del ristorante si erge una Torre, il titolare ci ha fatto visitare l’interno del locale dove erano approntate alcune tavole con i prodotti alimentari di loro fabbricazione, più la loro specialità: il pesce spada, quello che abbiamo assaggiato era molto saporito e anche qui abbiamo assaggiato il lcannolo confezionato dal loro chef. Dopo aver reso un buon caffè abbiamo ripreso il tour per la nuova Gibellina. Siamo stati accolti dal Sindaco e dal suo staff e anche qui per noi giornalisti un altro cannolo accompagnato dalla ottima degustazione di un loro vino invecchiato. Una puntata speciale al “Cretto di Burri” sempre a Gibellina, sopra dov'era situato il paese distrutto dal terremoto e qui oltre alla nostra guida si è aggregava una guida locale. Vi chiederete perchè si chiama il 'Cretto di Burri'? Nel 1981 il Sen. Ludovico Corrao invitò Alberto Burri a visitare la nuova Gibellina che in quegli anni appariva come un gran laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, le cui opere di valore avevano uno spazio urbano secondo una prospettiva inedita della ricostruzione post terremoto. Dopo aver visitato la città nuova Burri chiese di visitare il paese antico distrutto dal terremoto e decise di creare proprio in quel luogo una grande opera. Negli anni seguenti progettò un enorme intervento in cemento armato di circa dodici ettari, 300 metri per 400, che coprì interamente le rovine del paese, e successivamente ddiede vita ad una grande opera dal forte impatto paesaggistico -ambientale che riprese la ricerca formale della serie dei Cretti bianchi realizzati negli anni'70. Sono opere realizzate in caolino e vinavil: la cottura e l’essicazione a cui sono state sottoposte ha provocato sulla superficie del quadro il fenomeno della fessurazione (da cui il termine cretto), ecco perché viene chiamato il “Cretto di Burri”.

Rientrati a Palermo ci siamo fermati alla Salumeria Pastificio da Cosimo nella quale era possibile vedere e/o acquistare specialità di pasta, salumi e dolci- Cena fuori programma alla Pizzeria Mistral di Ron Garofalo definito il pizzaiolo agricoltore ed Maestro della Pizza Siciliana, e qui abbiamo assaggiato varie specialità di pizze, molto buone e altri manicaretti e con questo si è conclusa la nostra prima giornata in Sicilia.