mercoledì 27 gennaio 2016

IL CARNEVALE

 NEL MONDO
La parola Carnevale deriva dal latino carnem levare, tagliare la carne della dieta (in osservazione al divieto cattolico di mangiare carne durante la Quaresima) e pur essendo una festa di chiara matrice pagana  coincide con i giorni precedenti alla Quaresima.Nell' Europa meridionale comincia la domenica precedente il Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima e finisce il martedì successivo, detto martedì grasso (dall'uso di consumare un pasto a base di carne e grassi prima della dieta di magro della Quaresima).
ITALIA
IL CARNEVALE DI ROMA
Il Carnevale di Roma risale al 1300 ed è sempre stato in gara con quello di Venezia per grandiosità pittoresca e per sovrana eleganza. Ill suo momento di maggior successo si è avuto sotto il pontificato di Papa Paolo II  (1466), il quale riportò agli antichi splendori le corse che da sempre si organizzavano durante le feste di Monte Testaccio . Inoltre, ordinò artistiche mascherate organizzandole egli stesso e sostenendone le spese.Caratteristica del Carnevale romano fu, per molto tempo, la famosa “Corsa dei barbari”: i cavalli da corsa partivano da Piazza del Popolo e, a corsa sfrenata, attraversano il Corso e venivano fermati in piazza Venezia. I proprietari erano patrizi della più alta nobiltà e della vittoria dei loro cavalli si facevano un merito morale superiore al premio dei palii assegnati. La sera dell’ultimo giorno di Carnevale nelle strade di Roma sfilava un corteo di mozziconi di candele accese. Ognuno cercava di spegnere quella del vicino, difendendo la propria e rappresentando burlescamente il corteo funebre del Carnevale defunto, il cui simulacro veniva arso in piazza del Popolo.
IL CARNEVALE DI IVREA
Il Carnevale di Ivrea è una rappresentazione storica che si caratterizza per il grande coinvolgimento emotivo offerto ogni anno dall’ intera città agli occhi dei visitatori. In quei giorni, gli Eporediesi diventano padroni della città raccogliendosi attorno ai protagonisti della manifestazione- la Mugnaia e il Generale- e a loro seguito, e dando vita a quell’ affascinante ed unico spettacolo che è la BATTAGLIA delle ARANCE. La vicenda da cui questa festa trae origine risale al 1600, quando i vari quartieri della città festeggiavano ognuno per conto proprio il Carnevale, con violenti scontri. Agli inizi dell’ Ottocento il governo napoleonico sotto il cui territorio si trovava Ivrea impose di unificare i vari Carnevali rionali in un’unica festa in modo che ci fosse un clima più tranquillo e allegro a livello cittadino.
IL CARNEVALE DI VENEZIA
Il Carnevale veneziano risale ai festeggiamenti indetti nel 1662 per la vittoria del doge di Venezia sui patriarca di Aquileia ed inizialmente veniva celebrato il solo giovedì grasso, con gare, fuochi d’artificio, giochi e spettacoli per adulti e bambini. Nel Settecento i nobili si camuffavano con la bauta, una mantellina nera di velluto o seta con cappuccio, alla quale era fissata una maschera a coprire anche il volto; i diversi quartieri della città elaboravano maschere e costumi diversi, così come le varie corporazioni di mestiere. Nello scenario suggestivo del Canal Grande popolo ed aristocratici passavano la notte cantando e bevendo allegramente, mentre centinaia di gondole illuminate scivolavano sulle acque della laguna creando uno spettacolo bellissimo.Nel 1981 è stata realizzata la fusione tra l’immagine del Carnevale e quella del teatro, rievocando riti medioevali e addirittura festività precristiane. Fino ad allora il Carnevale di Venezia era stato simile a quello di altre città italiane, lasciando a testi e a vecchie fotografie la tradizione dei secoli d’oro della Serenissima.Oggi invece ci si imbatte in maschere e fantasmi di oro e seta che si aggirano per calli e campielli dando vita ad un vero e proprio stile in cui si fondono Medioevo, Rinascimento e settecento veneziano.
  IL CARNEVALE DI VIAREGGIO
Il Carnevale di Viareggio nacque nel 1873, quando ad alcuni “signori” del luogo venne in mente di organizzare una domenica diversa, realizzando un corteo di carrozze addobbate con fiori che andavano su e giù per la Via Regia, strada principale della città. In quell’occasione fu organizzata anche una mascherata di protesta dei cittadini, costretti a pagare troppe tasse, e fu preso in giro proprio il capo degli esattori comunali.La sfilata piacque molto sia ai promotori che ai cittadini e nacque così l’idea di realizzare ogni anno dei carri che interpretassero umori e malumori della gente. Da allora i carri in cartapesta del carnevale viareggino rappresentano politici e uomini famosi di tutto il mondo nelle loro debolezze e mancanze e la cosa singolare è che i carri sono animati e muovono le braccia, aprendo bocca e occhi. Su ognuno di essi trovano posto anche ragazzi e bambini che lanciano coriandoli e stelle filanti agli spettatori divertiti.Durante tutto il periodo vengono organizzate anche feste mascherate nei diversi rioni della città e numerose manifestazioni di spettacolo, sport e cultura.
IL CARNEVALE DI PUTIGNANO
A Putignano, nel Barese, il Carnevale è caratterizzato da alcuni riti di origine popolare e da carri bellissimi realizzati da artigiani del luogo.Il giorno di inizio dei festeggiamenti è il 26 dicembre con la Festa delle Propaggini (lunghi tralci di vite che vengono interrati per la parte inferiore), rassegna di umorismo e satira in versi e strofe, ispirati a fatti e personaggi della città le cui origini, di carattere religioso, sono antichissime. Uno dei riti più antichi è lo “Ndondaro”, rumoroso corteo di gente vestita da contadino o combattente che percorre le vie della città cantando e suonando strumenti improvvisati. “Ndondaro” è un termine dialettale legato al movimento dell’altalena.Nel pomeriggio del lunedì grasso si svolge l’estrema unzione del Carnevale, parodia di un vero e proprio rito liturgico, con tanto di chierichetti e di preti.Nel  pomeriggio del martedì grasso si può assistere al funerale di re Carnevale: la sua bara viene accompagnata dalla moglie, che piangendo ne descrive le virtù, e da un corteo di donne che intonano canti raccapriccianti urlando in senso di disperazione. Alla fine della processione si dà fuoco al fantoccio che rappresenta il Carnevale.
IL CARNEVALE DI NIZZA
Ogni anno la città provenzale, meta di numerosissimi turisti, è caratterizzata da bellissime sfilate di carri e di maschere e soprattutto dalle caratteristiche “battaglie di fiori” che si svolgono nei giardini Alberto I, tutti i giorni, escluso il sabato. Nello stesso periodo al Palais des Expositions si tiene la festa della birra, con musiche e canti tirolesi. Il giorno di martedì grasso ha luogo l’imponente sfilata conclusiva che inizia nel primo pomeriggio e continua fino a tarda notte, quando il rogo di Re Carnevale, il grande spettacolo di fuochi d’artificio e il veglione all’Hotel Plaza concludono la festa.
IL CARNEVALE IN GERMANIA
In Germania, particolarmente caratteristico è il Carnevale di Colonia che inizia il giorno 11 novembre alle ore 11 e 11 minuti esatti, con la nomina del Principe, del Fante e della Vergine, i tre personaggi principali delle feste. Solo il giovedì grasso essi però scenderanno tra il pubblico a dare il via alle celebrazioni. Questa giornata è interamente dedicata alle donne, presenti sui balconi, per strada, negli uffici e nei negozi e che prendono in mano il comando della città e dell’uomo. Mascherate, catturano i loro compagni, considerati per l’occasione veri e propri nemici e tagliano loro la cravatta in segno di dominio.
IL CARNEVALE IN GRECIA
Il Carnevale greco si svolge sull’isola di Patrasso, dura tre settimane ed è caratterizzato da sfilate floreali e sontuosi balli in maschera. Caratteristiche sono le battaglie della cioccolata: alcune ragazze in costume, sopra cocchi decorati con fiori, gettano sul pubblico petali e dolci al suono della musica della banda. La maschera principale è il “domino nero”, ampio mantello con cappuccio, proveniente dal Carnevale di Venezia, città da cui venivano importate le sete nere per i costumi. La sera del venerdì grasso ha luogo nel teatro municipale il primo ballo del “domino nero”, al quale le donne si recano da sole, indossando maschere e guanti neri; gli uomini invece portano il costume tradizionale chiamato “tudexos”. Una seconda edizione del grande ballo si svolge la sera della domenica e chiude la festa.Ad Atene, invece, vengono organizzati finti cortei nuziali dove, oltre agli sposi e agli invitati,vi sono il diavolo e l'uomo di cenere. Quest'ultimo ha il compito di difendere il proprio gruppo gettando sugli altri delle manciate... di cenere. Il banchetto é a base di galactobureko, i caratteristici dolcetti al latte. Infatti gli ortodossi rispettano la settimana del formaggio e l'ultima di Carnevale, durante la quale non possono assolutamente mangiare carne ma soltanto pesce.
IL CARNEVALE IN BRASILE
Bahia, stato del Brasile orientale, e la città di Rio de Janeiro si contendono l’onore di essere stati il luogo di nascita del Carnevale brasiliano: la leggenda narra che sia nato a Bahia ed in seguito sia stato trasportato a Rio. La sua origine è comunque legata ad antichissime tradizioni del luogo e solo in seguito sono stati inseriti i carri allegorici, le maschere che lanciano fiori, i cortei, come in Europa. Il Carnevale brasiliano è altamente coreografico e basato sulla musica e sulla danza del samba, eseguita da gruppi di maschere. Per poterlo ammirare si affittano i balconi delle abitazioni che si trovano attorno al Sambadromo, lo stadio più grande della città, che viene poi aperto per far confluire i carri e le centinaia di migliaia di partecipanti sulla spiaggia di Copacabana. Purtroppo il grande afflusso di persone crea ogni anno vittime ed incidenti, con morti e feriti sbattuti in mezzo alla folla, calpestati e spintonati dalle orde urlanti in festa. A Salvador de Bahia le manifestazioni iniziano con una musica che risuona per le strade, amplificata da altoparlanti montati su camion. È il segnale atteso da tutti: una massa di persone si riversa nelle vie e balla dalle nove di mattina alle nove di sera al ritmo di samba accompagnata dal “trios électrico”, una specie di orchestrina viaggiante, dove lo strumento principale è costituito dalla chitarra elettrica. La musica può venire eseguita anche dalle “batucadas”, pure queste orchestre ambulanti che si rifanno alle musiche della tradizione africana con i loro tamburi e campanelli a percussione. Vengono ballati anche la “capoeria”, danza di origine angolana, e il “frevo”, simile alla polka.
MASCHERE
P U L C I N E L L A
Figura buffa e goffa; un gran naso, mascherina nera, gobba, cappello a punta, camiciotto e pantaloni bianchi.  E’ una delle maschere italiane più famose ed originaria di Napoli: anche il suo nome sembra che derivi dal napoletano “polene” (pulce) oppure “piccolo pulcino”. Sfacciato, pazzerello, chiacchierone, e’ la rappresentazione vivente dell’ozio a favore del mangiare e del buon vino.  Pur ricevendo spesso sonore bastonate, egli riesce simpatico anche ai potenti che prende in giro e inganna con amabile furbizia.  cioe’ “piccolo pulcino”. 
A R L E C C H I N O
Il nome deriverebbe dal francese antico Hellequin, diavolo buffo delle leggende medievali e originario di Bergamo.  Nel XVI secolo divenne la maschera piu’ popolare del Teatro dell’Arte italiano e all’abito multicolore che ricorda l’arcobaleno aggiunse una maschera nera sul viso, un cappello bianco, una borsa di cuoio legata alla cintura e una spatola di legno (batocio).  Agli inizi interpretava il servo lazzarone e truffaldino, cinico e senza scrupoli.  In seguito, soprattutto con Carlo Goldoni, si trasformo’ nel popolano malizioso ma in fondo onesto e sensato.  La sua compagna e’ Colombina.
C O L O M B I N A
L’unica maschera femminile presente a fianco di tanti personaggi maschili e’ Colombina , la furba servetta.  E’ vivace, graziosa e parla veneziano.  E’ molto affezionata alla sua signora, altrettanto giovane e graziosa, Rosaura, e pur di renderla felice e’ disposta a combinare imbrogli su imbrogli.  Con i padroni vecchi e brontoloni va poco d’ accordo e schiaffeggia senza misericordia chi osa importunarla mancandole di rispetto.  Abitualmente non porta la maschera e indossa una cuffia e un vestito a strisce bianche e blu che spiccano sulla gonna blu e sulle calze rosse con il grembiule da casalinga.
D O T T O R    B A L A N Z O N E
Il Dottor Balanzone e’ un costume tipico di Bologna; e’ una maschera che rappresenta un personaggio pedante e brontolone; spesso parla tanto e non conclude niente, ma e’ anche dotto e sapiente.  In testa ha un cappello nero a larghe falde; indossa una toga lunga e nera, il panciotto e i pantaloni neri.  Molto spesso tiene un libro sotto il braccio e parla senza rendersi conto delle colossali baggianate che dice.
P A N T A L O N E
E’ una maschera veneziana e veste con un camicione e una calzamaglia rossi ed un mantello nero.  Porta una maschera in faccia e una cinta alla vita ed è il classico vecchio brontolone e testardo.  Spende poco, e’ attaccato al suo denaro e si lamenta sempre.  In gioventù era un ricco mercante ed ebbe in un primo tempo il nome di Magnifico, assumendo poi quello di Pantalone de’ Bisognosi.
G I A N D U I A
Gianduia e’ la maschera torinese e nasce ad opera di un burattinaio che aveva un enorme successo con il suo burattino, un contadino simpatico, arguto e furbo, Gioan d’la douja, cosi’ chiamato perche’ in qualunque osteria entrasse chiedeva un boccale di vino (douja, in dialetto piemontese).E’ quindi un galantuomo, di carattere allegro ed aperto, ama la buona tavola ed e’ sempre presente nelle feste popolari torinesi, dove non manca neppure la sua fedele compagna Giacometta, con la quale, nei giorni di carnevale, gira su una carrozza di gala e va a fare visita ad ospedali, ospizi e ad ossequiare le autorita’ cittadine.
I dolci più famosi sono i fiocchetti, le castagnole alla crema, le frittelle e gli struffoli, con varianti diverse da una regione all’altra.
Francesca Rossetti

CONCHIGLIE E MISTERI



MARINA MIGLIORATI ED IL MONDO 
DELLE CONCHIGLIE
 Da sempre il mondo delle conchiglie è un affascinante Paradiso alla scoperta di mondi lontani e popolazioni antiche: ne parliamo con una grande esperta, Marina Migliorati, che già nel suo nome evoca il mare ed il mondo di queste bellissime creature.
- Marina,come nasce la Sua passione per le conchiglie?
Salve, mi chiamo Marina Migliorati ed in Ottobre compirò 78 anni. Ho tutti gli acciacchi dell’età, ma se parlo di conchiglie, mi passa tutto e sono felice di farlo. Fin da piccola sono sempre stata un poco strana, al punto che le persone che mi avvicinavano, pensavano ch’io fossi particolare. Ma una volta scoperto che mettevo (sia pure involontariamente) “paura” imparai a tacere e a non dimostrare più nulla di quanto di strano mi capitava quasi ogni giorno.  Poi come d’incanto quelle cose strane, sparirono dalla mia vita, forse anche perché per aiutare la mia famiglia andai a lavorare in città e dormivo a Brescia in un convento di suore. Avevo ormai 17 anni e non pensavo più a quei fatti strani, fino a quando una notte, mentre stavo dormendo in una grandissima camerata insieme ad altre ragazze, fui svegliata da un alito freddissimo, gelido e forte  proprio sul mio viso. Spaventatissima, aprii gli occhi e vidi sopra di me, vicinissima, una lunga figura di fumo biancastro con un cappello a punta, senza volto, che, come ho aperto gli occhi, si è subito alzata e molto velocemente è sparita dentro un muro opposto della camerata, senza camminare ma come se stesse scivolando sul pavimento. Spaventatissima volevo gridare, ma dalla mia bocca non uscì nemmeno un filo di voce, volevo alzarmi ma ero come paralizzata, non potevo muovermi, mi prese una tale paura che volevo andarmene via subito da quel posto e non vedevo l’ora che arrivasse il mattino . Così feci, e lì non ritornai mai più. Questa è stata l’unica volta in cui questi fatti mi hanno lasciata con una sensazione negativa, poiché tante volte mi capitava di vedere figure di fumo che mi facevano visita, ma non mi avevano mai spaventata in questo modo, anzi, quelle apparizioni (sia pur strane, perché non le conoscevo) mi lasciavano dentro una felicità e una serenità difficile da descrivere e che si può comprendere solo se si è provata in prima persona. Cambiai posto per dormire e anche lavoro. Avevo ormai 25 anni e mi permisi la mia prima vacanza: Africa, un hotel bellissimo, oceano con tantissime conchiglie colorate. Le conchiglie sono sempre state la mia passione fin da bimba, il nonno materno me ne aveva regalata una per Natale ed era per me un grande tesoro che mi sono sempre portata ovunque e che conservo tutt’ora insieme alle 12 conchigliette che ho avuto in dono in Africa. Non potrò mai dimenticare 15 bellissimi, indimenticabili giorni di mare e di sole che erano trascorsi felici e la vacanza ormai  stava per terminare, era la penultima sera ed ero in spiaggia per godermi gli ultimi raggi del sole all’ombra di una palma. Tutte le persone erano già salite in hotel ma io, pur avendo appetito, stranamente, non sentivo la voglia di rientrare per la cena … quando all’improvviso dietro di me sentii un rumore e immediatamente mi sentii tirare addosso dei piccoli sassi. Spaventata mi girai di scatto e vidi un uomo di colore, con un vestito molto bizzarro che mi fissava e sorrideva, i suoi occhi erano dolci e profondi e il suo sorriso stranamente mi tranquillizzava. Aveva compreso che mi aveva spaventata, poiché  subito,  in portoghese mi disse: “Ferma, io dire te tuo futuro” Raccolse quelli che mi erano sembrati sassi ed erano invece bellissime conchigliette, mi disse una serie di cose che poi si sono puntualmente avverate. Prima di lasciarmi, mise nelle mie mani le 12 conchigliette che ancora conservo con grande amore e … sparì. Inutili furono tutti i miei tentativi di scoprire chi era quel signore vestito così, con quegli occhi, ecc. ecc. Nessuno fu in grado di darmi uno straccio di spiegazione, neanche nei giorni successivi. Il giorno dopo l’aereo mi avrebbe riportato a casa, ricordo che lasciai l’Africa con mille pensieri in testa: “E se fosse stata un ‘allucinazione?” Seduta in aereo, ormai decollato, aprii la mia borsa e vi trovai le 12 conchiglie color lilla e marrone, le tenni così per tutto il viaggio e mi accorsi che mi davano tanta pace e serenità.  Non sentivo più il bisogno di farmi altre domande.
- Cosa successe poi?
 A casa mia, le 12 conchigliette a la conchiglia del nonno avevano trovato un posto in bellavista, toccandole capivo che potevo dare delle risposte e fu così che cominciai per scherzo a dare dei responsi, prima quasi per gioco, alle mie amiche e in seguito alle persone che sempre più numerose bussavano alla mia porta. Vedevo che dopo un consulto andavano via felici e contente ed io ero più felice di loro. E’ vero, ogni felicità donata, poi si riverbera anche su di noi.Il tempo passa e dopo qualche anno, mi trovo al capezzale del letto di mia madre morente, in coma irreversibile. Giorni tremendi, sapevo dai medici che un brutto male la stava divorando e di lì a pochi giorni se ne sarebbe andata via per sempre. Siamo in tante sorelle ma quella notte era toccata proprio a me. Ero disperata perché sapevo che  probabilmente sarebbe stata l’ultima della sua vita e a questa idea … mi sentivo impotente e mi ribellavo … Tenevo la sua mano nella mia, mentre la pregavo di darmi un segno, di muovere un dito, di darmi un segnale se capiva i miei pensieri di disperazione totale. Mentre aspettavo che muovesse leggermente un dito, vidi i suoi occhi aprirsi completamente.  Occhi che mi fissavano con una dolcezza infinita, in quell’attimo mi sono sentita come assorbita completamente da quel magnetico sguardo e insieme, abbiamo cominciato una conversazione lunghissima, che sul piano pratico per spiegarla ci vorrebbero intere settimane, oltretutto senza l’aiuto della bocca (questo fenomeno si chiama locuzione interna, mi ha istruito poi la famosa giornalista esoterica Paola Giovetti alla quale in seguito ho  raccontato il fatto, poiché avevo anche  paura di aver disturbato mia madre in una fase così delicata. Ricordo che lei mi aveva tranquillizzata dicendo che tutti dovrebbero dare un aiuto simile ai morenti) . La stanza  dell’ospedale si era riempita di stelline d’oro che vibravano e una musica celestiale stupenda accompagnava ogni nostra parola, impossibile ogni confronto con altra musica terrena.
- Straordinaria esperienza…
Infatti, passarono i giorni e dopo lo stordimento per questo mirabile prodigio, una notte mi sono alzata e mi sono messa a fare degli strani disegni. Non avevo bisogno nemmeno della luce, la mia mano viaggiava sul foglio come guidata da una forza invisibile. Poi tutto ad un tratto mi colse il sonno e me ne tornai a dormire come se nulla fosse. Il mattino dopo trovai un foglio con 52 disegni. Li per lì non compresi cosa fossero, poi piano piano cominciai ad individuare  delle forme di conchiglie. Fu a questo punto che mi colse una smania di sapere, di conoscere e comprai moltissimi libri che riguardavano le conchiglie. Incominciai un lavoro di ricerca incredibile e non contenta, feci analizzare a degli esperti questi disegni, i quali mi confermarono che erano delle conchiglie, un libro di vita divinatorio che si esplicava attraverso questi gioielli del mare. Feci subito pubblicare queste magiche figure in un mazzo divinatorio ed un libro di 144 pagine che si è esaurito nell’arco di 4 mesi e che poi ho ristampato in formato ridotto e che accompagna in modo esaustivo ogni carta ed i messaggi di ogni singola conchiglia.
- Quali sono le caratteristiche delle conchiglie?
Le carte sono 52 come le settimane dell’anno; hanno 4 colori come i 4 elementi primordiali: acqua, terra, aria e fuoco e possiedono solo i sette pianeti di antica conoscenza. Una mantica antica dunque ma in assoluta chiave moderna. Cominciai a leggerle senza fatica alcuna, sono estremamente facili e più si usano, più ci si accorge delle loro grande sapienza intrinseca.
Da quella strana notte dei disegni, continuo a scrivere, e in seguito sono nati insieme alle 52 carte divinatorie (chiamate per l’occasione “Conchiglie Parlanti” ) 9 libretti che parlano sempre delle carte con le conchiglie. Questo metodo l’ho chiamato “Malacomanzia” ricavandolo da Mala-cologia (la scienza che studia le conchiglie) ho aggiunto MANZIA ricavandolo da mantica.
I libretti che accompagnano finora le carte sono:
1.Le 52 magiche conchiglie (descrizione esaustiva di ogni carta, libretto che segue il mazzo)
2. Le 52 conchiglie parlanti (12 incantesimi, amuleti, portafortuna, mantra, pianeti, poteri occulti)
3. Giochi malacomantici (giochi con le 52 carte e le 7 conchiglie vere) dati  e stampati da molti giornali del settore
4. Antiche cerimonie evocative (sortilegi  in chiave malacomantica, i sensi dell’anima e molto altro)
5. Nel regno della sciamana malacomantica (come leggere al meglio le 52 c.p.  -4 elem. -Grande madre e altro)
6.Riti malacomantici (rituali semplici, facili, potenti,- tecniche di liberazione, ecc.)
7. Anche la morte “piange” (meditazioni, una specie di passaporto per prepararci all’aldilà , ecc..)
8.Conchiglie e Mandala ( giochi a colori con le 7 conchiglie colorate) già stampati da molti giornali del settore
9. I Quintogeniti (Una strana ricerca per cercare di capire chi sono e cosa ho in comune con questi personaggi, la santità no di sicuro... Il testo è ancora in  lavorazione ma è molto curioso = 30 schede di persone anche famose nate al quinto posto, cioè hanno 4 fratelli davanti a loro) Io sono quintogenita e ho scoperto che quintogenite erano: S. Giovanna D’Arco, S. Gemma Galgani, Adelaide Roncalli, Suor Del Mastro Ada, S. Margherita Alacoque, (la santa del Sacro Cuore) Emily Bronte Donizzetti , Celentano, Darwin,ecc…)
Straordinaria la vita di Marina e bellissimi i suoi libri, per informazioni https://www.facebook.com/marina.migliorati
Francesca Rossetti

martedì 26 gennaio 2016

"NUDO" ALLA META



Valter Nudo impegnato in nuovi successi
Il suo singolo “Take me” è all’apice di ascolti in radio

Il poliedrico personaggio Walter Nudo, noto per avere realizzato successi in vari impegni professionali, messi a fuoco durante i suoi primi 45 anni di vita, sta in questi giorni raccogliendo nuove affermazioni per gli esiti positivi ottenuti con il lancio, dal 18 gennaio, del suo nuovo singolo “Take me”. Walter, nato a Montréal in Canada il 2 giugno 1970 da madre di origine toscana e da padre calabrese, all'età di dieci anni si trasferisce a Genova. All'età di 13 anni diviene cintura nera del karate Shotokan ed a 18 anni vince il campionato italiano di kumite categoria 75 kg. nel 1988. Nel 1994, studia presso la scuola di recitazione Duse, con Francesca De Sapio a Roma. Raggiunta la popolarità come personaggio televisivo nel 1995, con le numerose ospitate al "Maurizio Costanzo Show", inizia la carriera di attore cimentandosi poi anche come cantante, e nel 1997 conduce con grande successo il programma televisivo "Colpo di Fulmine" con Michelle Hunziker. Nel 2009, dopo avere partecipato a diverse maratone, si dà alle corse automobilistiche nel Campionato Superstars. Dal 2007 gira l'Italia facendo concerti con la sua band. Protagonista delle fiction Incantesimo e Carabinieri, è vincitore della prima edizione de L'isola dei famosi, il "Survivor" italiano con l'87% di preferenze. Nel 2006 vince ancora “le Olimpiadi dell’Isola“ per voto del pubblico come migliore edizione e miglior vincitore fino a quel momento. Nel 2009 partecipa come pilota automobilistico al campionato CITE cat. 3.0 D. con la BMW in squadra con G. Giudici. Dopo aver vinto il campionato 4 gare dalla fine della stagione, passa al Campionato Superstars, correndo con la JAGUAR XJR e poi con la BMW M3. Nel 2009 ritorna negli USA e recita nel film Hopeful Notes di Valerio Zanoli, dove interpreta, recitando in inglese, il ruolo dell'ingegnere Alex. Per questa interpretazione è premiato all'International Social Film Festival il 10 settembre 2010 e al Festival ICFF di Toronto nel giugno 2013.Nel dicembre 2014 partecipa come concorrente VIP al lancio del quiz televisivo di Pupo sul nuovo canale Agon Channel. Nel 2015 gira in USA, con Sharon Stone,AgentX una serie televisiva per la FOX. Dall'11 settembre al 6 novembre 2015 è concorrente del programma Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti su Rai 1.Ora con il suo brano “Take me” sta ottenendo un altro grande successo perchè questo nuovo singolo è il primo che lo rispecchia completamente e che rivela una faccia dell’artista non nota a tutti, quella di cantautore. In realtà Walter scrive poesie e racconti fin dall’età di 12 anni, e la amata-odiata chitarra è per lui una passione coltivata negli anni. Ha composto più di 30 canzoni, scritte e lasciate nel cassetto, ma che è ora arrivato il momento di liberare. Il singolo è quindi la prima tappa di un percorso musicale che culminerà nella pubblicazione del suo primo album. Un brano concepito ed arrangiato con l’intenzione di rappresentare totalmente Walter Nudo che ha sempre sentito fortemente l’influenza del country vero americano e questo testo non a caso, è in inglese che, peraltro, è la lingua madre dell’artista essendo vissuto numerosi anni in America. Take me è la storia di un uomo che, dopo tanti anni in giro per il mondo, racimolando solo cicatrici al cuore, incontra la donna della sua vita e le chiede di insegnargli cos’è l’Amore. “Portami dritto sulla luna, portami e non lasciarmi andare. Mostrami che non c’è paura, ti prego mostrami adesso cos’è l’amore. Ti stavo aspettando, tutti questi anni in giro per il mondo, cercando quel sorriso, è finalmente il sogno di un bambino, semplicemente portami dritto sulla luna”.


Walter Nudo attore poliedrico

e personaggio alla ribalta
 L'ultima edizione del programma di Raiuno “Tale e Quale show”, ci ha portati a conoscere o a meglio conoscere un personaggio che, a nostro avviso, ed anche secondo tanti pareri espressi dal pubblico amante di questo programma, avrebbe decisamente meritato molto più di quanto espresso dalla giuria in studio.  Esprimiamo questo giudizio, ripeto non solo personale, ma anche molto collettivo, perché come detto da tanti Walter Nudo ha dimostrato ...e con tanto cuore, di essere un attore unico, pronto a mettersi in gioco per l’amore dello "Spettacolo". Attraverso le sue esibizioni nella V edizione di "Tale e Quale Show " programma record di ascolti, Nudo ha dato sempre qualcosa in più oltre alla serietà e professionalità con cui si preparava, metteva quella sincerità e spontaneità dettata dal cuore al fine di rendere partecipi del suo modo di vedere e realizzare il personaggio, di volta in volta interpretato, arrivando al cuore stesso del telespettatore. Walter Nudo, bello, alto, muscoloso, visibilmente unico nel panorama dello spettacolo cinema italiano (alto 190 pesa 95 kg.  ex sportivo agonista e campione italiano di karate e pugilato, maratoneta, pilota d’auto da corsa etc. etc.) canta, balla ed ha un cuore grande. Bello da sembrare un modello (ma c’è da notare che non l’ha mai fatto!) è abbastanza unico a ciò che siamo abituati a vedere ed ammirare come attori e personaggi della televisione in Italia. Esteriormente e nelle cose che fa è straordinario, nel senso vero della parola e va dunque oltre l’ordinario che noi italiani siamo abituati a vedere e sentire. Però in questo viaggio a “Tale e Quale show”, ha dimostrato di essere molto più di tanti altri, di avere un cuore: umile, serio nel suo lavoro al quale è dedito corpo e anima (non ha mai scimmiottato personaggi, cosa che gli sarebbe stato facile fare, vedi Cher), disposto a tagliarsi i capelli per fare Ricky Martin, raccogliendo così l’affermazione di Loretta Goggi che si è espressa dicendo: "lavori come fanno gli attori veri americani". Nudo non ha mai criticato i giudizi espressi dalla giuria (sempre nelle ultime posizioni), ma sempre sorridente e pronto a dare, di settimana in settimana, sempre più, non per piacere alla giuria, ma per “dare” al pubblico il meglio di se stesso!!! Basta far caso al fatto che è l’unico che ha cantato, ha ballato, si è esibito per amore dello spettacolo al quale partecipava per divertirsi e divertire, come più volte ha ricordato Gigi Proietti sostenendo: "tu sei quello che si diverte di più di tutti in questo programma". Malgrado il gioco e la competizione dello show, Walter pensava a dare non a prendere. Non siamo abituati ad avere uno come lui, di quell’aspetto, con quel cuore qui in Italia. Lui nella "straordinarietà" e ripeto non come "speciale" ma come fuori dall’ordinario, E' UNO DI NOI! Lui è come noi !!! Forse molto più di tanti che sembrano come noi fuori, ma dentro non lo sono. Walter Nudo offre il piacere di sapere che esistono persone con una spiccata personalità e professionalità nel mondo dello spettacolo, che (con una carriera di oltre 20 anni anche in America) si lanciano allo sbaraglio, osano, continuano a mettersi in gioco pur rischiando, per amor della crescita professionale, creando uno dei pochi esempi che ancora ci sono per i giovani che vogliono intraprendere la difficile, ma tanto amata, vita d’artista. Un vero Artista, dalla “A” maiuscola, è colui che osa per amore della ricerca e per scoprire sempre qualcosa in più, proprio come fa Walter Nudo che certamente coglie ogni occasione anche quella che potrebbe sembrare negativa per imparare, sapendo che nella vita non si finisce mai di apprendere, e trarre frutto da tutte le esperienze per crescere sempre più, una crescita che certamente merita un uomo dal cuore d’oro e dalle tante potenzialità artistiche che ancora ha in serbo.
                                                                                                         Giuseppe De Girolamo