venerdì 28 marzo 2014

VINO D'AUTORE


 EVENTO ROYAL PARTNERS CON FLORA, GIANO, PLUTONE E CERERE
nella  serata galà al Royal Continental presentate le nuove "etichette" dei vini OCONE, 
la nota casa vinicola  sannita
Giuseppe Messina, Andrea Di lauro
Andrea Di Lauro, Antonio Miano, Giusi Renon, Giuseppe Parisi e di spalle Antonio D'Addio
Mr.Ocone, il sommelier, Nicola Pastore e Nicola Iacomino
Mr.Ocone insieme a Flora, Giano, Plutone , Cerere ed il sommelier
Serata all’insegna del buon vino e della convivialità quella di giovedì 27 marzo nel roof del Royal Continental che la dirigenza dell’albergo ha organizzato per incontrare i suoi migliori partners ed ha colto l’occasione per presentare in abbinamento, con la gustosa cena, i nuovi vini della OCONE un nome una garanzia, direbbe la pubblicità, della nota casa sannita. Il direttore del Royal Massimo Fardin ha fatto gli onori di casa insieme a Mr.Ocone, a Nicola Pastore resp. marketing della Ocone a Nicola Iacomino agente per Napoli e provincia. La serata è iniziata con un bel piatto di Strudel di pasta filo con misticanza di funghi accompagnata da un assaggio di Flora Falanghina, un vino secco davvero ottimo per aprire lo stomaco molto apprezzato dai commensali che hanno fatto un bis ed anche un ter. Il nostro tavolo era composto da Giuseppe Parisi, reservation manager e Andrea di Lauro revenue manager del Royal, da Giuseppe Messina sales manager della Blastness, Antonio Miano e Giusi Renon della Booking (il noto sito di prenotazioni alberghiere) Luca Guadagni manager delle Fattorie Garofalo (mozzarelle) di Capua e dai nostri giornalisti Antonio D’Addio e AnnaMaria Ghedina. Un tavolo sbirulino il nostro grazie ai simpatici interventi da “sommelier” dell’uomo Blastness, alias Giuseppe Messina, che si è espresso, ad ogni assaggio di vino, sulle proprietà organolettiche, dimostrando una insospettabile dote di esperto degustatore (ci ha confessato di essere un frequentatore del Vinitaly). Dopo lo strudel un ottimo Risotto con purea di melenzane con fuso di provolone del monaco accompagnato da un Giano greco del Taburno. Arrivati al secondo un tenero manzo scottato su barbabietole rosse il vino dal nome altisonante Plutone, un piedirosso, un’esperimento della Ocone, vino maturato esclusivamente in grandi botti, imbottigliato solo 15 giorni fa, un “novello” dal retrogusto fruttato, color rosso rubino e molto ammaliante quando lo sorseggi, che insieme al Flora, a nostro avviso, i migliori. Non poteva mancare il dolce “pastiera napoletana” scomposta, come vuole il nuovo corso della gastronomia d’autore, con un Cerere coda di Volpe. A chiusura un ottima Grappa di Alianico, anche qui bis ter e quater, ed il caffettuccio, e per le signore la casa vinicola ha offerto un “bouquet” di fiori con rosa tea. Che dire, la mezzanotte è arrivata in un battibaleno. Un plauso al personale di sala, allo chef Carlo, al sommelier che ci ha versato, senza perdere una goccia, gli assaggi di vino, al management del Royal Continental, e soprattutto alla OCONE che ha dimostrato ancora una volta l’eccellenza della sua produzione con Flora, Giano, Plutone, e Cerere che hanno deliziato gli ospiti, grazie anche alla dotta presentazione del patron ocone, con il loro gusto di…VINO.
Aghe

giovedì 27 marzo 2014

GENIALITA' PARTENOPEA

 "PANE SOSPESO" PER CHI NON SE LO 
PUO' COMPRARE
Dopo il «caffè sospeso» di Napoli arriva il «pane sospeso» per le persone che non possono permetterselo. A lanciare l' inziativa il Presidente dell' Unipan, l' associazione panificatori della Campania , Mimmo Filosa ed il membro dell' esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. La regola del " pane sospeso" è uguale a quella del "caffè". Dopo aver comprato il pane si può decidere di "acquistarne" altro per i più bisognosi. Il personale lo darà riservatamente a chi ne ha bisogno.Il primo locale dove si potrà trovare il "pane sospeso" è proprio quello di Mimmo Filosa a San Sebastiano al Vesuvio dove in questi giorni si stanno formando gratuitamente decine di studenti delle superiori che stanno imparando l' arte della panificazione. Il titolare e Borrelli offriranno i primi 50 pezzi di pane per far partire l' inizaitiva. "Sono davvero tante le persone che hanno difficoltà oramai anche ad acquistare un pezzo di pane. Questa iniziativa - spiegano Filosa e Borrelli -  vuole aiutarle in modo concreto e saremo anche molto discreti nel fornire aiuto perchè molte famiglie si vergognano di manifestare la propria povertà".

LA MEGA CAFFETTIERA AL GAMBRINUS 
A NAPOLI PER IL CAFFE' SOSPESO
I f:lli Sergio al centro, sopra, e la ceffettiera
  Il Gambrinus realizza una mega caffettiera per i "caffè sospesi" ed anche per il cibo con spiegazioni in diverse lingue. E' subito boom. Tra i primi ad aderire il fratello di Pino Daniele, Mariano Rigillo, Borrelli e Simioli. "Addirittura in Giappone c' è oramai il sushi sospeso. Noi vogliamo lanciare un messaggio internazionale di solidarietà e fratellanza per combattere la crisi economica". Omaggio a Luciano De Crescenzo. Il Caffè Gambrinus di Napoli ha rilanciato la tradizione napoletana del "Caffè sospeso" con una mega caffettiera posta all' ingresso del locale nella quale si possono lasciare gli scontrini già pagati per chi non può permettersi un caffè o anche altro (ad esempio cibo). In poche ore sono state decine le persone che hanno donato un sospeso. Tra i primi ad aderire all' iniziativa Salvatore Daniele fratello del notissimo cantante Pino, il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli, Gianni Simioli, l' attore Mariano Rigillo e anche 2 turisti stranieri. L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il “sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del boom economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí, perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile e Gaippone.  "In tutto il mondo - dichiarano i titolari del caffè i fratelli Antonio ed Arturo Sergio - stanno portando avanti la cultura napoletana del sospeso. Addirittura anche in Giappone c' è il sushi sospeso. Noi vogliamo lanciare un messaggio ed una mobilitazione internazionale di solidarietà e fratellanza che parta proprio dal grande cuore di Napoli per combattere una crisi che sta devastando non solo l' economia ma gli animi delle persone rendendole spesso cattive". (Italianotizie)


CONCORSI CULTURALI


A un uccellino il concorso 
Un marchio per la bellezza
arch.Rita Ben

Fra 3000 progetti da tutto il mondo, un’architetta calabro-fiorentina specialista di restauri edilizi e appassionata di giardini vince i 15000 € messi in palio da Villa Bardini. Il nuovo brand servirà a promuovere il più spettacolare belvedere di Firenze e le sue attività culturali 

Un uccellino pronto a spiccare il volo dal bordo di un vaso dalle forme classiche. Un’immagine stilizzata, bianca su fondo bordeaux o nero, incorniciata o meno da un bianco quadrato. Sotto, la scritta Villa Bardini. Ecco il progetto vincitore del concorso internazionale Un marchio per la bellezza lanciato in gennaio dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron alla ricerca di un brand efficace e inconfondibile che identifichi e valorizzi nel mondo Villa e Giardino Bardini, il più spettacolare belvedere della città teatro di numerose attività culturali.Ideatrice del marchio l’architetta Rita Benincasa Amato, che si aggiudica dunque i 15 mila euro in palio. Di origini calabresi, 53 anni, fiorentina da 34, ha sbaragliato un’affollatissima concorrenza: 2993 i progetti giunti da 62 paesi.Marchio e vincitrice sono stati presentati oggi dal presidente della Fondazione e della giuria Michele Gremigni con la direttrice di Villa Bardini Marcella Antonini, e gli altri giurati: il pubblicitario Mario Fiorenza (agenzia l’admarco), l’esperto di marketing e comunicazione Marco Martelli Calvelli, il giornalista Riccardo Monni.Laureatasi a Firenze con la professoressa Mariella Zoppi con una tesi sul giardino romantico, sposata con il grafico Giuseppe Panzarella, l’architetta Benincasa Amato opera prevalentemente nel restauro di edilizia residenziale. “I giardini”, racconta, “non sono il mio settore, ma restano un’antica passione e ho partecipato al concorso essenzialmente per diletto. Non è facile esprimere un’idea oggettiva di bellezza: grande o piccola che sia, risponde infatti a criteri molto personali. Ritengo però che il segreto della vera bellezza stia soprattutto nella semplicità. Ho pensato: che cosa può colpire di una passeggiata in giardino? A mano, poi perfezionando al computer, ho disegnato una scena tra le più normali e tuttavia tra le più emozionanti: un passerotto che svolazza cinguettante (la natura) posato su un bel vaso (l’arte, la cultura). Le tre colonne portanti di Villa Bardini”.Per arrivare al vincitore la giuria ha comunque dovuto esaminare tutti i 2993 elaborati (presentati anonimi), oltre 300 dei quali arrivati dall’estero grazie a una promozione via web ideata da l’admarco e gestita da Kuna srl sui principali social network.Spiega Gremigni, “Volevamo un brand essenziale, emozionale, capace di aiutare la gente a percepire l’identità di Villa Bardini e a ricordare. Così la giuria ha scartato i progetti troppo complessi, quelli con simboli di Firenze abusati o quelli con codici estetici estranei alle espressioni del nostro territorio. Ne abbiamo selezionati 39. Alla fine è stato premiato il soggetto secondo noi più aderente al bando e in grado di sintetizzare al meglio le multifunzionalità di Villa Bardini”. Si calcola che l’operazione porterà al complesso Bardini un sensibile incremento di notorietà con conseguente aumento di visitatori (oggi circa 100 mila l’anno per il solo giardino) e maggiori incassi che renderanno più autonoma la gestione. L’individuazione del marchio è la prima tappa di un progetto di sviluppo destinato a coinvolgere anche l’artigianato toscano di alta gamma. Come noto, Villa Bardini ospita il Museo Annigoni e la Fondazione Roberto Capucci, oltre a concerti ed esposizioni d’arte temporanee. Dopo Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento (fino al 10 aprile), in programma una grande  monografica dedicata a Giovanni Colacicchi. Hanno sede nella Villa anche il premio ambientalista Il monito del giardino e la Società Toscana di Orticultura.

UOVO DI PASQUA PER SORRENTINO

"LA GRANDE BELLEZZA" VALE 300 kg.
DI CIOCCOLATO
è il peso di un uovo da record dedicato a Paolo Sorrentino dalla storica fabbrica di cioccolato
Un uovo di 300 chili è l'omaggio goloso che l'antica fabbrica di cioccolato Gay Odin ha dedicato al regista napoletano Paolo Sorrentino per la vittoria dell'Oscar come miglior film straniero con La grande Bellezza. La sede della fabbrica in via Vetriera, 12 a Napoli è aperta al pubblico per osservare l'uovo record. Realizzato dai maître chocolatier di Gay Odin con i più pregiati cacao come il criollo, dal tipico sapore delicato, è decorato con immagini simbolo di Napoli e di Roma.  "Ogni anno è tradizione dedicare questa opera in cioccolato - ha dichiarato Marisa Del Vecchio, che con la sua famiglia è l'anima di Gay Odin - alla nostra città e al lavoro di chi, napoletano come noi, attraverso le proprie opere contribuisce a risollevare l'immagine della nostra città". Gay Odin è storica fabbrica di cioccolato a Napoli dal 1894.

VOLTI NUOVI

DANIELA DE VITA, DA L'ULTIMO GOAL 
A JEEG ROBOT


 La vedremo presto sul grande schermo nei panni di una poliziotta nel film "Lo chiamavano Jeeg Robot" di Gabriele Mainetti. Daniela De Vita, giovane attrice partenopea, classe 1988, torna a far parlare di se, dopo la bella esperienza da protagonista ne "L'ultimo goal" di Federico Di Cicilia, presentato al Festival di Giffoni. "Tutto è cominciato a tredici anni - ricorda Daniela - quando debuttai nello spettacolo 'Chocolate'. Mi piaceva cambiare le battute, confondendo gli altri. Lo facevo di proposito, perché per me era un gioco. E ancora oggi mi piace vedere così il mio lavoro, anche se in ogni mio impegno professionale metto il cuore". Dopo il diploma alla Scuola d'Arte Drammatica "Teatro Azione", diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi, Daniela nel 2011 è protagonista dei cortometraggi "Saint Seiya" e "Lo specchio". In quello stesso anno è protagonista della fiction televisiva "Le ragazze del centro commerciale" e partecipa a un video-clip musicale della cantante portoricana La India. Sempre nel 2011 prosegue la sua carriera teatrale a Roma e viene scelta per un piccolo ruolo nel film "Ti stimo fratello", diretto da Paolo Uzzi e Giovanni Vernia. Nel 2012 è coprotagonista del film "Yalda" prodotto da Raicinema e Dulcinea, con la regia di Andrea Baracco. Poi, dopo l'importante esperienza de "L'ultimo goal" al fianco di Massimiliano Gallo, Nello Mascia e Renato Carpentieri, la troviamo nel cast del lungometraggio "Il muro celato" diretto da Alessandro Derviso. Il giovane regista napoletano Andrea Della Monica la sceglie poi come protagonista femminile del corto "Uoldisnei". Fotogallery di Marco Minello. Trucco Noella Rossi.

NUOVE APERTURE


Apre Le Cirque Naples
Arte, cibo, spettacolo, teatro in un unico spazio ad alta suggestione che nei primi del Novecento fece epoca
Napoli, 2 aprile 2014
 Il 2 aprile apre a Napoli Le Cirque Naples negli spazi che furono del foyer del Salone Margherita, il primo cafè-chantant d’Italia aperto nel 1890. Caffè, ristorante, teatro, galleria d’arte e luogo di produzione artistica, Le Cirque Naples è un luogo con tante anime, che cambia pelle col passare delle ore: bar e bistrot di giorno, ristorante con cena spettacolo la sera, galleria e laboratorio d’arte permanente, spazio di incontro e confronto culturale. Il progetto nasce dal sodalizio di tre imprenditori napoletani, uniti nell’intento di creare un locale unico ed originale dove teatro, arte e ristorazione si incontrano in un amalgama di suggestioni, recuperando il fascino e le atmosfere degli anni Venti e Trenta del Novecento. Il locale nasce dal recupero attento del foyer ottocentesco del Salone Margherita, bene vincolato dalla Soprintendenza. Si sviluppa su una superficie totale di 500 mq, su tre livelli che si integrano tra loro in un viaggio nel tempo, negli spazi, nelle belle architetture dell’epoca. Della struttura originaria sono stati preservati e portati bene a vista i grandi archi e le volte, gli stucchi dorati, gli specchi, le balaustre in ferro battuto, i pavimenti e la scalinata. L’ingresso è su via Santa Brigida, al civico 65/66, accanto ad uno dei varchi di accesso della Galleria Umberto I, a due passi dalla centrale via Toledo e da Piazza del Plebiscito. Il primo piano di circa 130 mq con annessa sala, due vetrine fronte strada e spazio esterno allestito con tavolini e sedie, ospita Le Cirque Caffè, aperto tutti i giorni dalle ore 7 alle 24. Il secondo piano, Le Cirque Arte, composto da due ampi locali è dedicato all’arte ed accoglie laboratori per artisti in residenza, corsi di fotografia e di pittura. Il pubblico può accedere liberamente a questi spazi durante il giorno e assistere alle performance degli artisti in residenza. Il terzo livello è la sala più grande e significativa del locale, destinata agli spettacoli e al ristorante: è Le Cirque Show. Lo spazio è allestito con palcoscenico e sala, grandi lampadari di cristallo e poltroncine di velluto rosso: è qui che ogni giorno si esibiscono gli artisti di Le Cirque.