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presepe giapponese |
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presepe campano del '700 |
Francesca Rossetti
Da
sempre la Mostra dei Presepi, organizzata ogni anno a Roma dalla
Rivista delle Nazioni presso la Sala del Bramante della Basilica di
Santa Maria del Popolo, rappresenta un momento di incontro e di
scambio culturale grazie alle bellissime creazioni provenienti da
tutto il mondo. Quest’anno
sui 3500 presepi arrivati da parte di privati e associazioni onlus
ne sono stati selezionati 212 di tutti i tipi che mi hanno molto
colpito per la loro bellezza e le loro caratteristiche: a cominciare
da quello della Repubblica Ceca, passando per Equador, Belgio,
Germania, ho ammirato l’uso di legno, terracotta, fili e cotone,
per arrivare poi al ferro per la Croazia. Appesi
lungo le pareti vari quadri e rappresentazioni della Sacra Famiglia
utilizzando il ricamo, ed ecco la terracotta, porcellana e resine
multicolori accanto a vari presepi privati realizzati da veri e
propri artisti, autentici capolavori di splendore e tradizione. Mentre
ero in sosta davanti alla teca con la bellissima creazione
proveniente dal Giappone ho notato un bagliore luminoso ed ecco il
presepe in cristallo, accanto a quello realizzato con calzanti e
stringhe per le scarpe, un’autentica meraviglia, mentre il Messico
ha fatto le cose in grande con le statue a misura d’uomo. Ecco
di nuovo alcuni quadri originali: una pirografia a base di polvere di
caffè ottenuta utilizzando un puntello rovente, una xilografia
incisa su legno mentre Maurizio Rossi (Lazio) ha realizzato un
presepe in miniatura all’interno di un orologio da polso, uno
dentro un casco da motociclista e l’ultimo dentro una chitarra, con
luci ed arbusti lungo il manico. Splendida
la creazione di Giulietta Cavallo, specializzata in presepi del ‘700
siciliani con pupi e carrozze, mentre un’intera sezione è stata
dedicata alle opere in corallo provenienti da Torre del Greco(Na) in
collaborazione con Assocoral. E’
stata poi la volta dei presepi in legno d’ulivo e faggio scolpito a
mano, polistirolo, gesso e cartone, sughero e sabbia. Addirittura uno
è nato utilizzando i contenitori del latte e bottiglie con il
cotone per i fiocchi di neve, mentre un altro è a base di pongo e
das, la classica plastilina manuale. Fra
gli oggetti riciclati ho ammirato quello con i tappi di plastica e le
capsule del caffè accanto a quello con i personaggi in gommapiuma,
bottoni e stoffa. Dalla
Puglia spettacolare il presepe di Giuseppe Altamura, realizzato con
20 kg e 25 varietà di pasta e riso e completamente illuminato,
mentre l’Associazione Italiana Amici del Presepe ha inviato quello
con i bambolotti per bambini. Ed
ecco il turno del presepe artistico, a base di vernici e tempere, per
finire con quelli di stucco e muschio, elemento natalizio
tradizionale assieme al vischio e alla cartapesta e paglia, insomma,
un’autentica galleria per tutti i gusti e in cui ogni artista ha
dato un tocco unico alla propria opera, rendendola un capolavoro
straordinario. Ogni
anno i presepi selezionati cambiano ed il più bello vince una coppa
e quest’anno è stata introdotta un’importante novità: nel
laboratorio “Il Presepe come Gioco” i bambini che hanno
partecipato hanno realizzato uno dei personaggi con la tecnica
dell’origami grazie all’aiuto della signora Su Chuo – Ying,
invitata dall’Ambasciata della Repubblica Cinese di Roma presso la
Santa Sede.
Il
Salotto Donizetti
di Carmen Percontra
entusiasma il Centro Anziani
(CASALNUOVO) Ampio
consenso Sabato 13 dicembre per il Salotto Culturale Donizetti di Carmen
Percontra, stavolta ospitato eccezionalmente, anziché dal Club House Artisti di
Pollena dove è tradizionalmente inserito, dal Circolo Anziani di Casalnuovo
presieduto a Vittorio Pelliccia che aveva già ospitato, la settimana scorsa, un
evento di musica e poesia diretto e presentato da Carmen Percontra con Ralph
Stringile. La sala del Centro Anziani è stata gremita dei soci che si sono
entusiasmati nell’assistere a circa 150 minuti di spettacolo, fra arte, musica
e poesia. In sala presenti, oltre ai numerosissimi soci del Centro, numerosi
artisti fra cui Giuseppe Carfora, Antonio Pascucci e Franco Romano, e diverse
autorità, in particolare l’assessore del Comune di Casalnuovo Salvatore
Errichiello, che ha fatto un lodevole intervento a favore della cultura e delle
iniziative svolte nel suo Comune, e il giornalista, fotoreporter e garante dei
lettori della testata giornalistica online “Positanonews”. La fotografia e le
riprese video sono state curate dalla DGPhotoArt di Davide Guida & Fortuna
Avallone, il service audio è stato come sempre gestito con grande
professionalità da Aldo Vecchiotti e Aniello d’Ambrosio. La serata, presentata
da Carmen Percontra con la partecipazione straordinaria del “presentatore dei
vip” Ralph Stringile e con Aniello d’Ambrosio, ha visto numerosi ospiti in
scaletta: Aldo Vecchiotti ha esordito con un augurio a tutte le Lucie con “I’
m’arricordo ‘e te”; la cantante Maria Rosaria Cenni con il suo inedito “Sta
musica”, il poeta Peppe Moccia con “’A livella” del grande Totò; Emanuele
Esposito con canzoni di Nino D’Angelo e Carmelo Zappulla; il mattatore Pino
Celli con le sue originalissime imitazioni e con la esecuzione di “Miss mia
cara miss”; Ciro Perna con una raccolta di brani napoletani. E’ stato poi il
momento poetico di Maria Nunzia Panico Borrelli che ha declamato “Ho vinto”,
dedicata al programma TV “Avanti un altro” di Paolo Bonolis. Grande entusiasmo
e applausi ha espresso la mezzosoprano Tina Bonetti con brani classici e di
operetta: “Torna”, “My way” e “Vorrei danzar con te” tratto da My Fair Lady. Il
poeta filosofo Christian Sanna ha declamato “La ballata del vento”. La
dolcissima Melania Corcione ha cantato “Core ‘ngrato” e “Se bruciasse la
città”, l’istrionico Nazzareno de Pascale, attore, autore teatrale e in questa
occasione poeta con la sua lirica “Negatività fuori luogo”. Fuori programma
della bella Maria Aprile, attrice teatrale, musicista e cantautrice, tuttora
impegnata in tanti progetti teatrali e nella diffusione del suo ultimo CD
“Silenzio parla il cuore”. La Aprile ha eseguito due brani dal suo lavoro
discografico: “Il mio mondo”, tratto da una poesia della stessa Carmen
Percontra, e L’uomo delle stelle” scritto con Christian Sanna.Ancora si è
esibito Aldo Vecchiotti con un consueto medley di brani anni 60, Aniello
D’Ambrosio con la poesia “Donna Amalia”, Ralph Stringile che si è improvvisato
poeta con la lirica di forte impatto sociale e politico “’A crisi”. L’evento-spettacolo
è terminato con un simpatico angolo musicale in cui il pubblico del Centro è
stato invitato a ballare e divertirsi. Una bellissima e frizzante serata, che
chiude l’anno culturale del Salotto Donizetti dando appuntamento al 2015 con la
nuova tappa prevista durante il mese di gennaio.
NATALE
NEL MONDO
Da
sempre la festa di Natale è l’occasione tanto attesa che riunisce
amici e parenti nella più importante ricorrenza dell’anno. Ma come
si caratterizza da un Paese all’altro del mondo, quali sono le
similitudini e quali le differenze?Abbiamo fatto un breve giro del
globo per saperne di più.
Italia
In
Italia il Natale va di pari passo con due elementi fondamentali: il
presepe e l’albero natalizio. Il primo presepe vivente si deve a
San Francesco d'Assisi che nel 1223, a Greccio, la notte di Natale
volle far rivivere, in uno scenario naturale, la nascita di Gesù. Le
prime statuine, in legno, furono scolpite invece da Arnolfo di Cambio
nel 1280 (alcune sono conservate a S. Maria Maggiore a Roma), ed in
Italia la città del presepe per eccellenza è Napoli, nel quartiere
di San Gregorio Armeno, dove è possibile visitare le botteghe
artigiane aperte al pubblico che scolpiscono le statuette spesso con
le sembianze di personaggi famosi, mentre lungo la strada principale
si diramano i mercatini che vendono calze, quadretti, regali e
decorazioni di ogni genere. Ad Assisi la notte della vigilia è
possibile assistere al presepe vivente proprio in onore di
S.Francesco. Da dove proviene invece l’albero decorato con palline,
luci e fiocchi di neve? Alla fine dell'Ottocento era di moda nelle
corti europee addobbare abeti con decorazioni natalizie e la regina
Margherita fece allestire un abete al Quirinale. Ecco quindi che
questo simpatico compagno delle feste prese piede nelle case di tutto
il mondo, e da sempre è abitudine collocare i doni sotto ed aprirli
la sera della viglia. I primi Paesi che però lo hanno adottato come
simbolo delle festività natalizie sono state Germania e Scandinavia,
poiché in Nord Europa da molti secoli si festeggia il passaggio
dall'autunno all'inverno piantando davanti a casa un abete addobbato
con alcune ghirlande. Ad esse sono state poi aggiunti nastri e
candele, fino all'Ottocento, quando alcuni artigiani svizzeri e
tedeschi crearono decorazioni in vetro soffiato. In Italia il cenone
della vigilia è normalmente composto da pesce, salsicce di maiale
alle lenticchie oppure tacchino ripieno con castagne. In molte
regioni il primo è a base di tortellini in brodo oppure cotechino,
mentre i dolci più comuni sono panettone, torrone e panforte, tutti
a base di noci e mandorle poiché le noci sono simbolo di fertilità
della terra e contribuiscono a incrementare la famiglia e la vita
lavorativa.
Germania
Nei
Paesi germanofoni il periodo di festa inizia l' 11 novembre, il
giorno di San Martino, in cui i bambini sfilano in processione con
delle lanterne fatte a mano che indicano la luce della stella cometa
seguita dai Re Magi.Il 6 dicembre San Nicola porta in dono dolci che
lascia nelle calze posizionate fuori dalle finestre, e secondo la
leggenda arriva nottetempo sul suo cavallo alato e prende la biada ed
il fieno che gli vengono lasciati in cambio dei regali che
porterà.Nel periodo dell'Avvento sul tavolo della cucina vengono
posizionate delle corono di fiori a ghirlanda con candele durante le
quattro domeniche precedenti il Natale. La sera delle vigilia si
addobba l'albero e a mezzanotte due persone delle famiglia o amiche
si travestono da Christkind
(il Bambino Gesù) e Babbo Natale per consegnare i regali ai
bambini buoni. La cena è composta da carne di maiale, insalata di
maccheroni, salsicce bianche e altre specialità regionali. Come
dolci marzapane, tavolette aromatizzate e una specie di pane con
frutti canditi.
Albania
La
popolazione albanese è in maggioranza musulmana e come da Corano non
mangia carne bensì verdure, minestre vegetali, pesce e frutta.La
minoranza cristiana segue invece i dettami consueti: la sera del 24
ci si scambiano i regali, mentre il pranzo del 25 vede sempre la
presenza fissa del tacchino ripieno. La portata principale è il
dessert: il dolce tipico è la baklava risalente all’epoca
bizantina e composto da noci e miele. Si dice fosse il dolce dei
Sultani e ad oggi risulta essere un potente afrodisiaco. Nel centro
di Tirana viene decorato un enorme albero ed organizzati giochi per i
bambini nella piazza principale.
Francia
Nella
notte di Natale, Gesù Bambino passa nelle case a distribuire i
regali, riponendoli nelle scarpe dei bambini. Appende anche dolci e
frutta all'albero di Natale.Il cenone si svolge dopo la Messa di
mezzanotte ed è denominato "le reveillon", con menu a base
di anatra, dolci di farina di grano saraceno e panna acida, tacchino
con castagne. A Parigi sono d’obbligo ostriche e Foie Gras. La
torta chiamata “La
bouche de Noel”
a forma di tronco d'albero viene servita a fine cena e ricorda il
ceppo che un tempo veniva acceso per riscaldare Gesù Bambino nel
presepe.I presepi francesi più belli sono quelli provenzali, con le
statuine d'argilla e decorazioni illuminate, il tutto rigorosamente
fatto a mano da bravissimi artigiani locali.
Russia
La
Russia è in maggioranza di fede cristiano- ortodossa e il Natale
viene celebrato il 6 gennaio, San Nicola, che è l'equivalente del
nostro Babbo Natale.Durante la cena della vigilia di Natalesi mangia
il Kutya,
una specie di zuppa di grano e miele, simboli di speranza e felicità.
Il Kutya viene mangiato da uno stesso piatto posto al centro del
tavolo e rappresenta l'unità della famiglia, per cui ogni membro
attinge col proprio cucchiaio personalmente.
Polonia
I
cibi tipici del Natale polacco sono pesce e verdura ed i dolci sono
cucinati senza zuccheri, olio e grassi vegetali. La vigilia è
chiamata Festa della Stella e per
tradizione la cena inizia quando compare la prima stella in cielo.
Danimarca
L’Avvento
danese è caratterizzato da gruppi di bambini travestiti da folletti
con abiti rossi e cappello a punta nelle sembianze degli aiutanti di
Babbo Natale(Julemann) che fanno piccoli scherzetti in casa e per le
strade. Il pranzo della vigilia è composto da oca arrostita con
cavoli, patate nere e come dolce riso alle mandorle: all’interno
viene nascosta una mandorla intera e chi la trova (di solito si fa
trovare al bambino più piccolo) riceve un bel regalo. Dopo cena si
balla intorno all'albero, si cantano canzoni natalizie e si scartano
i regali.
Finlandia
Nella
penisola scandinava, all'esterno delle case viene preparato un
secondo alberello per... gli uccellini: un covone di grano legato ad
un palo e addobbato con semi appetitosi. Babbo Natale vive con Mamma
Natale e tanti piccoli aiutanti in Lapponia, all'interno di una
montagna chiamata Korvatunturi:
questa montagna ha tre orecchie, cosicché Babbo Natale può
ascoltare i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo. La renna
preferita di Babbo Natale si chiama Rudolph ed è una renna molto
particolare: ha il naso rosso che brilla!
Canada
Il
Natale canadese è caratterizzato da neve e laghi ghiacciati,
l’ideale per le pattinate sotto grandi alberi addobbati a festa
nelle strade cittadine. In ogni casa le decorazioni tradizionali
sono corone di alloro e luci colorate e la settimana prima di Natale
i bambini scrivono a Santa Claus per chiedergli i regali che saranno
lasciati nelle calze appese fuori dalle finestre (dolci e
giocattoli). In alcuni paesi esiste ancora la tradizione per i
bambini di andare a cantare di casa in casa per ricevere in compenso
monete, dolcetti o qualcosa di caldo da bere. Il pranzo del 25 è a
base di tacchino ripieno con contorno di patate e salsa di mirtilli,
oppure anatra arrosto.
USA
Negli
Stati Uniti, il pranzo del 25 è composto da arrosto di manzo oppure
tacchino e purea di patate, salsa di mirtillo rosso e verdure come
fagiolini verdi o zucchini. Per dessert, poi, gli americani mangiano
biscotti e crostate fatte secondo le ricette familiari risalenti ai
tempi dei padri pellegrini. L'eggnog è la tradizionale bevanda a
base di uova, latte, zucchero e a volte anche rum. Il piatto più
caratteristico è il Lumberjack
Pie, una
crostata di purea di patate riempita di carne, cipolla e cannella.
Messico
Durante
le nove notti che precedono il Natale, viene celebrato il rito de La
Posadas, cioè il girovagare di
Giuseppe e Maria a Betlemme, in cerca di una locanda ( in spagnolo,
"posada"). La processione è composta da un bambino vestito
da angelo, altri due che portano le statue di Giuseppe e Maria e
infine da altri gruppi di bambini. Ogni sera una casa offrirà
ospitalità al gruppo e non appena la processione arriva alla casa
prescelta sera per sera, i bambini si dividono in due gruppi: uno
rappresenta i pellegrini e l'altro i locandieri che rifiutano di dare
alloggio agli sposi. Per otto notti si ripete la stessa cerimonia,
fino alla notte della vigilia in cui si farà rivivere la nascita del
bambino Gesù.
Brasile
Il
Brasile è un'ex colonia portoghese e i suoi abitanti,di qualsiasi
origine siano, hanno ereditato le tradizioni del Portogallo: durante
la cena del 24 si mangia tacchino, riso, verdura e frutta; poi si va
alla messa di mezzanotte. Durante la notte arriva Papai
Noel (Babbo Natale), con i pantaloni
corti per il caldo!
Argentina
Il
giorno più importante del Natale argentino è la vigilia , quando la
famiglia si riunisce, si mangia l'asado
(carne alla brace) e si brinda con panettone e spumante. Fino a pochi
anni fa i regali erano portati dai Re Magi a gennaio e i bambini
lasciavano fuori dalla porta una scarpa e un po' d'acqua e dell'erba
per i cammelli. Negli ultimi anni anche qui ci si scambiano i doni
personalmente.
Israele
A
Betlemme si festeggia il Natale in tre modi: la chiesa cristiana
cattolica lo celebra il 25 dicembre, quella ortodossa il 6 gennaio e
la chiesa armena lo celebra il 19 gennaio.Qui si trova la chiesa
della natività, costruita nel luogo dove si dice che sia nato Gesù.
Capodanno
La
data del Capodanno, diversa da luogo a luogo, è cambiata durante i
secoli. L'uso di iniziare l'anno dal 1° gennaio cominciò con la
riforma di Giulio Cesare, entrata in vigore nel 46 a.C. Durante il
Medioevo, è stato sostituito dalle date di importanti festività
cristiane. Ad esempio nella Repubblica veneta, fino al 1797 il
Capodanno si festeggiava il 1° marzo. Il Capodanno fiorentino
o pisano
si festeggiava invece il 25 marzo, quello bizantino il 1° settembre.
In Francia il Capodanno si festeggiava a… Pasqua, a seconda del
giorno in cui cadeva anno per anno. Nei
paesi orientali come il Giappone e la Cina, di religione buddista e
scintoista, la stagione festiva si colloca principalmente a
Capodanno. Negli ultimi anni, però, in molte famiglie si è diffusa
la moda di festeggiare anche il Natale in chiave moderna: ci si
scambiano i regali, si addobba l'albero e si va a fare shopping. Un
Capodanno tutto particolare è quello cinese, seguito dall'inizio
della primavera. E' una manifestazione molto bella e suggestiva,
caratterizzata da fuochi pirotecnici e che in passato indicava una
svolta decisiva per gli affari: dovevano essere pagati tutti i debiti
e si poteva sperare in una vita migliore e in un maggiore successo
nell'anno nuovo. Oggi in tutta la Cina è il momento delle riunioni
familiari, delle visite agli amici, del riposo dal duro lavoro del
resto dell'anno, e di ogni sorta di intrattenimento. Le case vengono
pulite a fondo e la biancheria lavata con una cura particolare, così
come luoghi di lavoro e pubblici, poiché le leggenda narra che la
pulizia avrebbe eliminato le sfortune e portato auspici di buona
sorte. Sugli
edifici pubblici vengono appese lanterne accese con grandi nastri
rossi e gialli e strisce di carta colorata, e nelle case dappertutto
fiori o lanterne. Tutti cercano di essere a casa per la vigilia del
Capodanno e ci si scambiano piccoli regali. Per i bambini ci possono
essere dei nuovi vestiti, giocattoli, dolci o una piccola somma di
denaro. Molto importanti sono i regali per gli anziani. Il cibo
consumato ha un preciso significato: per esempio, vengono preparate
delle torte chiamate nian-gao
che simboleggiano la prosperità della famiglia. Le cene cinesi hanno
dodici portate, come i 12 apostoli e le 12 lune, da sempre sinonimo
di buona fortuna come le rape , ed il pesce, servito intero,
simboleggia l'abbondanza e l'unità familiare. La verdura di mostarda
(una verdura con foglie) rappresenta longevità, mentre gli gnocchi
cinesi ricchezza. La loro forma ricorda infatti gli antichi lingotti
cinesi in oro e argento. Una moneta viene cucinata al loro interno e
si dice che colui che la troverà diventerà la persona più
facoltosa e fortunata dell'anno che sta iniziando.In Giappone, la
festa di Capodanno è chiamata Shogatsu:
è la più importante dell'anno e si protrae per ben tre giorni,
durante i quali i parenti si riuniscono e molte famiglie si recano
dai nonni a trascorrere le vacanze. Alla mezzanotte del 31 dicembre
la famiglia si reca in visita al santuario locale o al tempio per
pregare affinché il nuovo anno sia fortunato. Nei templi delle
città, trenta minuti prima di mezzanotte, si suona una grande
campana per 108 volte. Il primo dell'anno è caratterizzato da una
colazione speciale e ai bambini vengono regalati dei soldi. Ognuno
attende con ansia di ricevere i biglietti d'auguri, chiamati nengajo,
emessi dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ed abbinati a un
concorso a premi. Si trovano spesso in forma personalizzata con
disegni, adesivi o fotografie e vengono spedite tutte insieme la
mattina di Capodanno. In esse, oltre ai saluti convenzionali di "Buon
Anno Nuovo", si scrivono notizie su se stessi. Il pasto
tradizionale simboleggia lunga vita ed è chiamato toshikoshi
soba (pasta di
grano saraceno). Vengono anche serviti il mochi
(riso battuto), verdure e pesce. L'Ozoni
è il cibo offerto al dio del Nuovo Anno: è una minestra a base di
pollo e verdure mentre Otoso
è un vino di riso dolce tipico delle feste.
BEFANA
"L'epifania
tutte le feste porta via" è un detto popolare diffuso in
Italia, ma cos'è l'Epifania e soprattutto chi è la Befana? Il
termine Befana deriva dal greco “Epifania”, apparizione,
indicando la visita che i Magi fecero a Gesù. Si pensa che fossero
tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, in base ai doni che
portarono: oro, incenso e mirra.In Italia circolano due leggende
sulla Befana: la prima racconta che i Magi, durante il loro viaggio,
si fermarono a chiedere ospitalità a una vecchia che gliela negò.
Più tardi la donna cambiò idea, ma ormai i Magi erano troppo
lontani. Un'altra narra che i Magi chiesero alla vecchietta di
accompagnarli per portare i doni a Gesù, ma la vecchietta rifiutò,
perché doveva finire le faccende di casa. Quando ci ripensò, i Magi
erano troppo lontani, e lei cominciò a inseguirli con in mano la
scopa, ma non riuscì a raggiungerli. Per questo la Befana viene
raffigurata come una vecchia a cavallo di una scopa che gira di casa
in casa, lasciando ai bambini i doni che non ha potuto dare a Gesù
bambino.
Francesca
Rossetti
L'ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO THAILANDESE ORGANIZZA L'HUA HIN CHA-AM GOLF FESTIVAL 2014
Gli uffici di
Phetchaburi e Prachuap Khiri Khan dell'Ente Nazionale per il Turismo
Thailandese hanno unito le forze con l'Associazione dei campi golf
dell'area e dieci fra i maggiori green della regione per ospitare l'Hua
Hin Cha-am Golf Festival tra agosto e settembre 2014.
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Banyan golf course |
L'evento, noto a livello
internazionale, si tiene da ormai diversi anni per promuovere il golf e lo
sport nell'area ed è molto atteso anche dall'imprenditoria locale che può
sfruttarne la spinta benefica in un periodo di bassa stagione.L'elenco dei campi
protagonisti di questa nuova edizione della manifestazione comprende: Imperial
Lake View Hotel and Golf Club, Majestic Creek Golf Club and Resort, Palm Hills
Golf Resort and Country Club, Kaeng Krachan Country Club and Resort, Royal Hua
Hin Golf Course, The Eagle Milford Golf Club, Springfield Village Golf and Spa,
Banyan Golf Course, Black Mountain Golf Course, Sea Pines Golf Course.
Ciascuno di essi offrirà ai partecipanti promozioni speciali che variano dai
1.000 ai 1.800 Baht a persona (dai 23,00 ai 42,00 euro) per giro di campo.Le competizioni inizieranno
domenica 3 agosto per chiudersi il 5 ottobre e la quota prevista per
l'iscrizione alle competizione varia dai 1.600 ai 2.400 Baht a persona (dai
37,00 ai 55,00 euro) a seconda del campo. Sono disponibili anche pacchetti
speciali che includono iscrizione, caddy, trasporto. Chi prenoterà in anticipo
potrà accedere al concorso che mette in palio una auto Honda Brio Amaze. Il
vincitore sarà annunciato nel giorno di chiusura del festival.Per ulteriori informazioni www.huahingolffestival.com
Conferma di
successo al Club House Artisti
per il Salotto Donizetti di Carmen Percontra
Domenica 15 giugno Carmen Percontra con Aniello
d’Ambrosio hanno condotto una nuova serata del Salotto Donizetti, due ore all’insegna
dell’arte, della musica e della cultura al Club House Artisti, rinomato circolo
culturale presieduto da Gennaro Nigro e diretto da Pasquale Ricciardi. Fra i
collaboratori attivi del salotto e che ancora una volta hanno dato il loro
prezioso contributo si ricordano Mauro Romano e Alberto Del Grosso, redattori
di noti portali giornalistici online come Marigliano.Net, Positanonews, la
Provincia; Carlo Iovine, fotografo
professionista di prestigiosi eventi e manifestazioni; Davide Guida, esperto in
tecnologie informatiche e multimediali e videooperatore; Aldo Vecchiotti e
Francesco Iacomino, curatori dell’impianto fonico e della regia del salotto. Grande affluenza
di pubblico anche in questa occasione. Sono stati presenti i numerosi soci del
Club House Artisti, l’artista eclettica Nunzia D’Anna, il chitarrista Andrea
Scarpati leader del gruppo folk Ammescafrancesca, Christian Sanna e Massimo
Capriola rispettivamente vicepresidente e presidente dell’Associazione Madia
dell’Arte. Aldo Vecchiotti
ha inaugurato la serata con la canzone “Estate”. Di seguito Maria Aprile,
maestra di canto leggero e direttrice del piccolo coro Voci del Cuore, ha
interpretato “Hamburg Arlen”. Aldo
Vecchiotti e Maria Aprile hanno quindi eseguito in duetto “Ti lascerò” e “Una
lunga storia d’amore”. E’ stata poi la volta dell’attrice di teatro napoletano
Anna Perillo, con il monologo “’o juorno ‘e San Michele”. Flora Salvati,
cantante, poeta, chitarrista e ultimamente anche pittrice, ha interpretato “la
notte” di Arisa. Ciro Borrelli (in arte Massensio Caravita) ha declamato un
poema in dialetto napoletano insieme a Carmen Percontra. Si sono susseguiti il
socio del club Peppe Moccia, il gruppo folk “’A muntagn’ e somma” con una
magica esecuzione di brani classici napoletani e tammurriate sommesi, Ettore
Anziano con una lettera aperta sul tema del divorzio rivolta ai nostri
governanti, la poetessa naif Maria Nunzia Panico Borrelli, il cantante e
fisarmonicista Pino Mele, il poeta Vincenzo Moccia, l’attore di teatro Giuseppe
Carfora che ha realizzato la versione in poesia di “’a pacienza ‘e San
Gennaro”, la dolcissima Alessandra Murolo che ha interpretato il suo brano
inedito “Vulesse” (orchestrato dal M° Enzo Campagnoli istruttore del
talent-show di Canale 5 “Amici”) e un medley di canzoni classiche napoletane. Centro
d’attenzione della serata è stata la partecipazione straordinaria del famoso
duo comico “I Fatebenefratelli”, al secolo Eduardo e Luigi Imperatrice,
scoperti negli anni ’70 dal compianto caratterista Marcello Marchesi, noti al
pubblico italiano per aver partecipato a spettacoli del Bagaglino con Oreste
Lionello e Leo Gullotta, a popolarissimi film con Nino d’Angelo, Ninì Grassia,
Renzo Arbore, all’indimenticabile “Così parlò Bellavista” di Luciano de
Crescenzo, e non per ultimo al programma di RaiUno “Pronto Raffaella” con
Raffella Carrà. Ultimamente hanno pubblicato anche un libro, “Il vestito usato”
edito dalla Edilafa Editore. Numerosi artisti
si sono dunque avvicendati in questa splendida serata, fra gli applausi
dell’affezionato pubblico, sapendo dare, con la loro arte, grandi messaggi
d’amore e di fratellanza, in attesa della prossima tappa del salotto che come
sempre fornirà momenti di grandi emozioni e sensazioni interiori.
GRAN TOUR
IN IRPINIA
Nell’austera e storica location della Biblioteca Nazionale,
in Palazzo Reale a Napoli, presentazione del “Progetto Integrato di Promozione
del Territorio". Un Gran Tour in Irpinia, lungo sei secoli tra storia ,
tradizione ed enogastronomia. Valenti relatori:
Giuseppe Ottaiano (A.D. SEMA, società che fornirà i servizi necessari
alla realizzazione del progetto) Mauro Giancaspro (Direttore della Bibliolteca)
Giovan Maria Chieffo (Presidente Gal Irpinia), Alfonso Tartaglia (Dirigente Stampa ePica),
Annibale Discepolo (Il Mattino di Avellino), Carmela Maietta (Il Mattino di
Napoli), Gerardo Iandolo (Presidente
Comunità Montane Terminio-Cervialto ) , Salvatore Vecchia( Sindaco di di Cassano Irpino)
e Michele Barbato (Direttore dell’esecuzione). L’evento, in programma per martedì 17 giugno 2014 é partito dalle ore 10.30,
presso la Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli con i sei Comuni
protagonisti, appartenenti all’area Terminio-Cervialto: Nella realizzazione del
progetto, vi sono : Cassano Iprpino(
Comune Capofila), Bagnoli Irpino, Calabritto, Montemarano, Salza Irpina e San
Mango sul calore. I sei comuni hanno scelto di fare sistema , sposando
un’iniziativa comune tesa alla valorizzazione e promozione dei rispettivi
territori ed in sinergia tra loro. Il
progetto finanziato nell’ambito del PSR Campania 2007/2013 e cofinanziati dal
FEASR, Piano sviluppo Locale del Gal Irpinia-Misura 313 “incentivazione di
attività turistiche", ha il suo cardine nella realizzazione di un evento
itinerante nel tempo e nello spazio, articolato in sei tappe e collegato a
storiche manifestazioni locali, che racconta i luoghi, i personaggi e le
eccellenze tipiche che hanno fatto la storia delle Terre d’ Irpinia. Il progetto, prevede, inoltre, l’implementazione di un piano
di promozione dedicato allo stesso ed anche la realizzazione di utili strumenti
divulgativi dei percorsi turistici dell’area, quali : segnaletica per
ipovedenti, brochure e cartine, un sito web e una audio guida dedicata alla
conoscenza del territorio. La Scela della Biblioteca Nazionale di Napoli, che
ha condiviso il progetto, quale prestigiosa location di presentazione dell’iniziativa, è volta a conferire un ampio respiro regionale alle attività che saranno messe in campo a partire da questa estate, uscendo dai
confini della Provincia di Avellino e comunicando cosi ad un pubblico molto più
vasto le ricchezze naturali, storiche, artistiche ed enogastronomiche di una
delle aree più interessanti della Campania.
Alberto Alovisi
PREMIO
CAPITANI DELL’ANNO 2014
Università degli studi Napoli parthenope
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Punzo |
|
Trombetti |
|
Nicolais |
|
Maddaloni |
|
Xenia |
“La
Campania c’è: viva e dinamica. E questi imprenditori, con i loro sforzi e i
traguardi raggiunti, stanno oggi a dimostrarlo”. Con queste parole Fabio Raffaelli, giornalista e ideatore
del premio nazionale Capitani dell’Anno, sugella il successo di una giornata
che per molti, giovani e adulti, resterà unica ed indimenticabile. L’iniziativa
targata Editutto (e che, dopo
Napoli, toccherà Firenze, Genova, Bologna, Milano e Roma), è sbarcata per la
prima volta nella città partenopea, suscitando grande partecipazione e interesse:
ad affollare l’Aula Magna dell’Università
Parthenope, non solo i grandi nomi dell’imprenditoria, della ricerca e
della cultura campana ma anche centinaia di studenti coinvolti in un seminario,
patrocinato dal Senato della Repubblica
e dalla Camera dei Deputati, dall’originale titolo ‘Il ritorno dei cervelli’. Sono proprio loro, con il loro
entusiasmo, la loro vivacità, le decine di domande serrate ai ‘capitani
d’impresa’ a dettare i ritmi, quasi televisivi, della mattinata. E gli
applausi, convinti, scandiscono ogni consegna di premio: un rito che si ripete,
in tutta Italia, da ben 16 anni ma che a Napoli acquista un valore particolare:
“Siamo sotto i riflettori – afferma il Rettore dell’Università Parthenope
(organizzatrice dell’evento in collaborazione con Editutto), Claudio Quintano – e teniamo bene la
scena. Per la Campania una manifestazione come questa rappresenta una ventata
d’ottimismo, un incentivo a fare sempre di più e meglio. Perché stamani abbiamo
valorizzato il lavoro e l’impegno di tutti quegli imprenditori che, nonostante
la crisi, continuano a puntare forte sul territorio e sulle proprie capacità, spingendo
verso livelli di eccellenza le aziende e garantendo
alti standard di occupazione. Un premio rivolto agli uomini e alle donne e
non ai fatturati, come ama definirlo l’editore Raffaelli, ideatore della manifestazione”. Alcuni dei nomi più significativi
dell’imprenditoria campana tra i ‘Capitani’ di questa prima edizione di Napoli.
Storie importanti, fatte di sacrifici, di rinunce, di sfide e, a volte, di veri
e propri azzardi. Scommesse vinte. Raccontate al passato ma continuamente
proiettate al futuro. Storie come quella di Giovanni Punzo (presidente Interporto Campano), di Maurizio
Maddaloni (presidente Unioncamere Campania), di Cosimo Rummo (Pasta
Rummo), di Maurizio Carlino e Gianluigi Cimmino (Yamamay, Carpisa e
Jaked) e di Ottavio Cannas (Cannas Settimio srl). Ognuno di loro
ha voluto regalare a tutti gli studenti in sala un po’ della propria
esperienza. Spazio anche all’artigianato di altissima qualità con Marco
Gaeta (Xenia Decorazioni) e le sorelle Chiara e Patrizia
Antignani (Marechiara). La grande tradizione agroalimentare, invece, è
stata rappresentata grazie alla partecipazione di Guido Contini, presidente
del Consorzio Alba.Stupore ed
entusiasmo hanno animato i ragazzi quando sui maxischermi è apparso il volto di
Adriano Farano, l’inventore di Watchup che, in collegamento
diretto dalla Silicon Valley, la terra dei talenti in California, ha ritirato
simbolicamente il premio ‘Capitani Startup’ a lui dedicato. “Una bella
soddisfazione essere idealmente con voi, con un oceano che ci separa ma tante
idee che ci avvicinano” le sue prime parole. “Un premio – dirà poi in chiusura
il giornalista di Cava dei Tirreni -ancora più significativo, in quanto sottolinea
come le idee, l’intraprendenza e la determinazione siano le armi vincenti
contro la crisi” . Una crisi che
mette paura ma che i giovani sono sicuri di poter battere. Come ha dimostrato,
in ogni suo momento
il seminario – incontro ‘Il Ritorno dei
Cervelli’. L’iniziativa, che ha preceduto la cerimonia di premiazione, ha
concentrato la propria attenzione sui temi della continuità tra scuola e lavoro e dell’innovazione. La tavola rotonda, tenuta a battesimo dal Rettore
dell’Ateneo, Quintano, ha visto la
partecipazione di alcune delle personalità di spicco (anche loro premiate come Capitani) della ricerca e dell’università campana, come Luigi
Nicolais (presidente CNR), Guido
Trombetti (Assessore all’Università e alla Ricerca scientifica Regione
Campania), il team di ricerca del professor Andrea Ballabio (direttore
TIGEM di Napoli) e Ortensio Zecchino (presidente Biogem). Voci
autorevoli alle quali si aggiunge quella di Maria Luigia Casalengo, segretaria nazionale GUS (Giornalisti Uffici
Stampa). “Una tematica, quella del
‘recupero’ dei cervelli, alla quale sono particolarmente sensibile, alla luce
della dimensione sempre più massiccia di giovani formati presso le nostre
università che trovano una consona collocazione solo al di fuori del Paese” ha
dichiarato il professor Quintano. “Tale
esodo, - ha poi proseguito - non riguarda solo il mondo della ricerca, ma anche
quello imprenditoriale, che, all’estero, trova più favorevoli condizioni di
sviluppo. Infatti, l’edizione 2014 del Premio intende riconoscere i meriti di
tanti imprenditori che, dimostrando talento e creatività, hanno vinto
pregiudizi e superato ostacoli, mettendo in luce un’Italia dinamica e vincente”.
Il professor Quintano ha concluso il proprio intervento ricordando come l’iniziativa
dia ai giovani la straordinaria opportunità di incontrare imprenditori e
professionisti affermati, docenti universitari e ricercatori stranieri con i
quali confrontarsi in particolare sul tema dell’innovazione in Italia.Un momento di
forte partecipazione ed intensità si è poi vissuto quando lo speciale Premio
‘Capitani Cultura’ è stato consegnato nelle mani di Rosario Esposito La
Rossa (Marotta&Cafiero Editori). Il giovane scrittore ed editore di
Scampia ha indicato ai ragazzi la strada per sconfiggere le difficoltà ed i
pregiudizi con la forza dei libri, del teatro e dello sport.Un appello
quindi ad un ruolo sempre più attivo degli studenti che, con le loro domande e
i loro interventi, hanno rappresentato il tratto distintivo dell’iniziativa.
Certamente una base concreta e vincente sulla quale costruire l’edizione 2015
del Premio ‘Capitani dell’Anno’ di Napoli.
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Sodano |
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