LO SAI CHE ...

IL PONTE SULLO STRETTO: UTILE?!

 Ma a che serve il ponte sullo stretto di Messina? Forse a foraggiare l'italica esigenza di appalti con decine di miliardi di euro pronti e non si sa reperiti dove? Non sarebbe meglio spendere questi soldi (sempre che ci siano) per riqualificare i centri storici dei borghi antichi di tutta Italia delegando le spese a livello micro/locale in maniera da aumentare la domanda economica scongiurando sul nascere infiltrazioni mafiose o camorristiche?

E la cosa assurda è che nessuno dice niente su questi rischi. Nemmeno il presidente che invece è stato pronto a richiamare il governo su di un' inezia come quella dei troppi decreti legge (decreti previsti dalla costituzione).

Eppoi avete notato da qualche tempo quanti piccoli terremoti ( anche di magnitudo 4.5) ci sono stati a Catania? E se la natura stesse lanciando degli avvenimenti? 

Ma in Italia nessuno se ne frega. Se un giorno il ponte dovesse crollare (come il Morandi di Genova) l'importante sarà aver speso i soldi. E magari spenderne altri per farne uno nuovo. Ed il Presidente di turno avrà pure l'occasione di fare qualche bella celebrazione delle vittime della catastrofe. Nuovi martiri di cui come sempre l'Italia ha bisogno...

 Lois

(portavoce Idea Libertaria)

 UMBRIA: MONTEFALCO  ARTISTICA 

ED ENOLOGICA
Cantine Romanelli - uva sagrantina
Benozzo Gozzoli - Vita di S.Francesco
 
Montefalco la piazza
Villa Mustafà - ora pranzo
Particolare piazza di Montefalco
 Appartengo a quella categoria di turisti a cui piace tornare più volte nello stesso posto per ammirare le opere d'arte che già  conosce e scoprirne delle nuove. Mi riferisco alla piazza centrale  di Montefalco, circondata da palazzi d'epoca, con la chiesa diventata teatro, il loggiato del Palazzo Comunale (risalente al '400) e..alle volte frequentata da qualche automobile di troppo in sosta. A pochi passi dalla piazza troviamo la monumentale Chiesa di San Francesco, oggi Pinacoteca Comunale (1400), che conserva splendi affreschi di Benozzo Gozzoli (1451), affreschi e tavole del '300/'400 di scuola umbra e affreschi di P.Vannucci, A.Romano e Melozzo da Forlì. Nelle cantine sono state scoperte e restaurate le vasche dove i frati facevano fermentare il mosto (www.museodimontefalco.it). Sempre nel centro storico si erge la chiesa di Sant'Agostino, edificata nello stile gotico dell'Italia centrale, che conserva affreschi di Ambrogio Lorenzetti e Bartolomeo Caporali. A poca distanza il Santuario di Santa Chiara da Montefalco, agostiniana. Nell' attigua Cappella di Santa Croce, dove la Santa si spense nel 1308, si trovano affreschi dell'allora nascente scuola umbra (1333. Una new entry nel centro storico di Montefalco è il ristorante "Oleum" (www.oleum.it). in Corso Mameli n 5 di Faggioli Daniela. In realtà è una oleoteca che dispone di oli provenienti da tutta Italia, di cui propone assaggi guidati. Offre anche pasti sfiziosi (pochi tavoli), esclusivamente e rigorosamente "cucina umbra", conditi da una squisita professionalità dei coniugi  gestori che rendono l'ambiente familiare e non stellato. Montefalco artistica è un connubio ideale con Montefalco enologica il cui Signore incontrastato è il Vino Sagrantino DOCG. Andremo a conoscerlo percorrendo la Strada omonima che conduce alle cantine dove questo grande vino viene prodotto.

Il vitigno del  Sagrantino, con ogni probabilità importato agli albori del cristianesimo dai monaci Bizantini provenienti dalla Grecia e diretti a Montefalco, produce un' uva di grande carattere, difficile da domare ma che, una volta resa mansueta e vinificata, richiede un  minimo  di 37 mesi minimo prima di uscire dalle cantine. Dall'uva  Sagrantino  nascono  vini di grande fragranza e molto longevi, nella versione "passito" come,in quella "secco". Il vino Sagrantino DOCG nasce ufficialmente nel 1979 e l'ultima variazione del disciplinare risale al 2011. Il Montefalco Sagrantino secco DOCG si presenta di colore rosso rubino, leggermente profumato, dal sapore armonico e gradevole, talvolta tannico. La Strada del Sagrantino è un contenitore di imprese che seppur concorrenti, hanno deciso di unirsi per promuovere i vini del territorio. Ciò che li distingue è il percorso enologico specifico scelto da ciascuna di esse cosa che si può constatare visitando le singole cantine, di cui conosceremo la storia, le scelte agronomiche ed enologiche e, da ultimo, ne assaggeremo i vini. Quando visito una cantina ascolto con attenzione la presentazione dell'azienda, cercando di coglierne la "filosofia enologica". Il vino Sagrantino non è solo la sommatoria di profumi o sentori che si percepiscono nel degustarlo: è il frutto del lavoro dei maestri che lo producono,  capaci di  inserire in ogni bottiglia la loro cultura, la loro sapienza e il loro amore nel produrre un vino di qualità.
"Azienda Agricola Adanti", attiva dal 1960. Gli attuali proprietari sono Pietro, Daniela e Donatella Adanti che producono vini nel rispetto del territorio e delle sue antiche tradizioni. L'azienda  dispone di 30 ha a vigneto, situati nelle zone collinari di Arquata e di Colcimino.  Produce  vini rossi da vitigni autoctoni, come il Sagrantino di Montefalco DOCG Secco e Passito,  il Montefalco Rosso DOC , l’Arquata Rosso dell’Umbria IGT,  e vini bianchi quali il Grechetto dei Colli Martani e il Montefalco Bianco DOC.  Se l'esperienza è fonte di qualità,   il Sagrantino DOCG    dispone di un eccellente  retaggio: viene prodotto e plasmato da 32 anni, da quando il disciplinare è stato approvato (www.cantineadanti.it ). Montefalco - "Azienda Agricola Romanelli". Entra in produzione nel 2004. Dispone di 7,5 ha di vigneto situato a 350 m s.l.m. Devis Romanelli  appartiene alla nuova generazione di vignaioli che riesce, con successo, a produrre vini secondo natura, rifiutando gli interventi chimici, ma aiutando terreno, fauna, flora e aria a svolgere un compito propositivo sull'evoluzione della vite. Non segue un disciplinare precostituito, ma di volta in volta studia ed  applica soluzioni naturali in campo agronomico e in cantina, interpretando un percorso fondato sulla tradizione, senza dimenticare l'innovazione.
Montefalco - "Cantina Le Cimate" dell'Azienda Agraria Bartoloni Francesca. E' operativa dal 2011 e dispone di 20 ettari vitati a DOC e DOCG. Cantina avveniristica di ultima generazione dove nulla è lasciato al caso. Dotata della più alta tecnologia presente sul mercato, un pannello di controllo è l'occhio vigile che prende ordini e indica la situazione dei luoghi in tempo reale. Ogni movimento dell'uva, del mosto e del vino viene seguito sullo schermo nei minimi particolari.. (www.lecimate.it)
Giano dell 'Umbria - "Azienda Agraria Moretti Omero". Via Sabino 19,  Giano dell'Umbria. Ettari vitati 13, altitudine dei vigneti 400 m s.l.m. Conduzione familiare dal 1992. È stata la prima cantina in Umbria a fare vini certificati biologici (certificazione AIAB) come il vino Montefalco Sagrantino DOCG, Il Montefalco Rosso DOC e il Montefalco Bianco DOC. Produce altresì Il Grechetto IGT, il Terre di Giano IGT e il Nessuno IGT0 (www.Morettiomero.it).
Giano dell'Umbria (547 m), dove si trova la cantina Omero, è un piccolo borgo antico che nasce nel X secolo. Spesso non  lo si trova nelle carte stradali, ma è noto ai turisti in cerca di luoghi "fuori rotta". Vi è anche un campeggio. Da visitare l'Abbazia  di San Felice, capolavoro dell'arte romanica. Il territorio dove viene vinificato il Sagrantino è noto anche per gli oliveti dalle cui olive si estraggono oli eccellenti. Segnalo pertanto anche alcuni frantoi presenti in zona, aderenti  alla Strada del Sagrantino i quali nelle annate favorevoli esprimono oli di grande qualità. Bevagna Frantoio Petasecca di Donati Marco, attivo dal 1962. Ettari a Oliveto 30. Produzione 400 quintali di olive. (www.ilfrantoiodibevagna.it). Macchine olearie Rapanelli. Visite del frantoio tutto l'anno con degustazioni, Il frantoio si trova vicino ad una piazzola attrezzata la sosta Camper. Bevagna Frantoio oleario La Macina Rossa della Società Agricola Attone. Loc. Madonna delle Grazie .Ettari a uliveto 20 con 7000 piante di ulivi. Produzione annua media 1000 quintali di olive, Produzione 150 quintali di olio. Macchine olearie Pieralisi. Attivo dal 1994. Tel. R.Proietti 3478327653. Visite al frantoio tutto l'anno con degustazioni. Montefalco Frantoio Gabriele Montioni. 6 ettari a Uliveto. Il frantoio è strutturato anche per frangere per conto terzi. Produzione annua 150 qli. Macchine olearie Pieralisi (www.gabrielemontioni.it).Visite al frantoio tutto l'anno con degustazioni. Per pernottare a Montefalco consigliamo "Villa Mustafà", (www.villamustafa.it). Una villa in campagna con poche camere spaziose e deliziosamente arredate in stile fine '800, stessa epoca della villa che appartenne ad una voce bianca Mustafà. Fu personaggio di grande talento canoro che, a fine carriera, fece costruire  nei pressi di Montefalco questa villa in cui venne ad abitare. Montefalco Villa Mustafà, Via Casale 71, Montefalco). Se non si dispone di mezzi di trasporto propri è possibile noleggiare attraverso la società Around Umbria taxi con conducente (aroundumbria.com).                                                                    Lamberto Selleri

Premio “Ambasciatore del Sorriso”
Grande cerimonia di premiazione per i protagonisti nel Sociale del 2014
Al Maschio Angioino, nell’Antisala dei Baroni, si è svolta la I° Edizione del Premio Socio-Artistico-Culturale “Ambasciatore del Sorriso”, dedicato a Ciro Esposito, vittima della violenza negli stadi, fondato dall’artista Angelo Iannelli ed organizzato dall’Associazione Culturale Vesuvius, con lo scopo di premiare tutti gli artisti protagonisti nel Sociale che hanno donato un sorriso alle fasce deboli durante il 2014.Madrina è stata la cantante Monica Sarnelli, mentre il presidente onorario è stato il re della tammorra Marcello Colasurdo.La kermesse, che rientrava negli eventi di Natale del Comune di Napoli, ha visto tantissimi patrocini morali importanti tra cui lo stesso Comune di Napoli e la Regione Campania.Il premio è iniziato con il saluto istituzionale del vicesindaco della città partenopea Tommaso Sodano che, entusiasta e meravigliato per l’organizzazione, ha affermato di voler sostenere ed ampliare l’evento anche nei prossimi anni, vista la valenza sociale, artistica e culturale del premio stesso.Presente anche l’assessore al Patrimonio Alessandro Fucito, soddisfatto che un evento del genere si realizzasse al Maschio Angioino, sito patrimonio della cultura mondiale.Tra gli Enti che hanno abbracciato l’evento con il loro patrocinio erano presenti il sindaco di Visciano Pellegrino Gambardella, il sindaco di Brusciano Giosy Romano, il sindaco di Mariglianella Felice Di Maiolo insieme all’assessore Felice Porcaro. Per il comune di Casalnuovo è stato presente l’assessore alla Cultura Salvatore Errichiello. Precedentemente, tra i comuni aderenti all’iniziativa, era stato premiato il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Un premio è stato consegnato anche ad una delegazione in rappresentanza della città di Sorrento e del sindaco Giuseppe Cuomo.A presentare l’evento l’attore e fondatore Angelo Iannelli, coadiuvato alla speaker radiofonica e presentatrice Edda Cioffi e dalla giornalista Emanuela Gambardella.Un messaggio di auguri per il premio è arrivato ad Angelo e alla sua associazione dagli attori Lando Buzzanca e il figlio Massimiliano, nonché dal critico d’arte e direttore artistico-editoriale dell’Istituto Europeo Politiche Culturali e Ambientali Alfredo Pasolino.Premiati, come ambasciatori del sorriso, Luigi Amodio, direttore di Città della Scienza/Fondazione IDIS, Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, che ha ricordato la forza dell’amore nella vita, ringraziando l’organizzazione per aver pensato a suo figlio strappato alla vita senza pietà. Poi è stata la volta dei premi per il “parroco antiroghi” don Maurizio Patriciello, il caporedattore del TgR Campania Antonello Perillo, i comci Enzo Fischetti e Salvatore Misticone provenienti da Made in Sud, l’ex portiere del Napoli Gennaro Iezzo, il cantante Luca Sepe, il cantautore Felice Romano, la poetessa “Ambasciatrice della poesia italiana nel mondo” Tina Piccolo, l’attrice Lucia Oreto, l’attore Arturo Sepe, l’Accademia di Moda Maria Mauro e l’Atelier “Le Muse” di Anna Russo.Un riconoscimento è stato consegnato anche al ceramista Antonio Montanile e allo scultore Domenico Sepe, entrambi emozionati realizzatori delle opere della I° edizione del prestigioso premio.In una atmosfera magica, richiamante il santo Natale, tra abiti rossi delle modelle di “Le Muse Atelier”, gli abiti meravigliosi dell’Accademia Maria Mauro ed una sala vestita a festa, si è vissuta una giornata di arte e cultura, con la chitarra e la voce del cantante Luca Allocca e il canto a figliola di Marcello Colasurdo e gli omaggi vocali di Salvatore Misticone, della giovanissima Federica Raimo e da Giuseppe D’Angelo. Le note natalizie sono arrivate al cuore di tutti, per un premio che ha fatto della semplicità e del sorriso la sua forza.Per il concorso letterario, la prima edizione del premio ha visto la vittoria nella sezione in lingua di Carmelo Cossa da Torino, mentre in vernacolo la vittoria è spettata a Fausto Marsiglia da Marano di Napoli. Il premio “miglior testo sociale” è andato a Rosaria Cerino da Pomigliano d’Arco, il premio scultura a Giovanni Panico da Brusciano, il premio pittura a Umberto di Tella da Aversa. Il riconoscimento Memorial Giovanni Paolo II è andato a Luigi Leone da Sorrento, mentre il premio Vesuvius all’artista Marcello Colasurdo.Nella sezione prosa a vincere è stato Marco Managò da Roma, mentre il premio giuria è andato a Ciro Borrelli di Cercola e quello presidenza di giuria ad Antonio Basile da Marano.Tante le menzioni d’onore: Romano Mauro, Lucia Gaeta, Maria Ronca, Rosa Ruggiero, Maria Nunzia Panico Borrelli, Emanuele Esposito, Luigi Bellotta, Alessandra Dagostini, Roberto Sica, Lello Beneduce, Imma Pastena, Davide Guida, Giuseppe D’Angelo, Federica Raimo, Luca Allocca, Domenico Riccardi, Antonio Pascucci, Allessandro Perrotta, Carlo e Rosa Fidato e Maria Adele Gubitosi.L’evento sarà mostrato nelle pagine giornalistiche del TGR Campania e trasmesso da diverse emittenti locali presenti tra cui Anteprima TV, in un programma diretto dal regista Mario Barone e condotto dalla giornalista Lorenza Licenziati, e da Visciano TV.I servizi fotografici ufficiali sono stati curati dallo studio fotografico Angillotti, da Salvatore Savariso e da Alessandro Perrotta.Presenti, per la sezione comunicazione a mezzo stampa, il Mediano Sport, l’Ambasciatore e la DGPhotoArt di Davide Guida & Fortuna Avallone, azienda leader nel campo della comunicazione multimediale, che ha curato anche le riprese video ufficiali dell’intero evento.Da sottolineare i doni ricevuti dall’artista Angelo Iannelli, conosciuto come “l’Ambasciatore Del Sorriso”. Lo scultore Domenico Sepe gli ha consegnato un suo capolavoro,una grossa scultura rappresentante la maschera di Pulcinella, l’Atelier Le Muse un prestigioso Pulcinella in ceramica, la poetessa Tina Piccolo un leone d’argento tipico “premio alla carriera” del suo Salotto Culturale, lo scultore Giovanni Panico un pulcinella in bronzo. Il comune di Mariglianella ha omaggiato all’artista una bellissima targa, segno di merito per come si adopera nel Sociale e nella Cultura.La manifestazione si è conclusa tra scoscianti applausi, il fondatore del premio ha ringraziato tutti, in particolar modo l’assessore alla cultura del comune di Brusciano Felice Marotta e Teresa Anna Iannelli, per un premio che, negli anni, sarà destinato a regalare soddisfazioni ed emozioni sempre maggiori.
 I PRESEPI DEL MONDO RIUNITI A ROMA
presepe giapponese
presepe campano del '700
 Francesca Rossetti
Da sempre la Mostra dei Presepi, organizzata ogni anno a Roma dalla Rivista delle Nazioni presso la Sala del Bramante della Basilica di Santa Maria del Popolo, rappresenta un momento di incontro e di scambio culturale grazie alle bellissime creazioni provenienti da tutto il mondo. Quest’anno sui 3500 presepi arrivati da parte di privati e associazioni onlus ne sono stati selezionati 212 di tutti i tipi che mi hanno molto colpito per la loro bellezza e le loro caratteristiche: a cominciare da quello della Repubblica Ceca, passando per Equador, Belgio, Germania, ho ammirato l’uso di legno, terracotta, fili e cotone, per arrivare poi al ferro per la Croazia. Appesi lungo le pareti vari quadri e rappresentazioni della Sacra Famiglia utilizzando il ricamo, ed ecco la terracotta, porcellana e resine multicolori accanto a vari presepi privati realizzati da veri e propri artisti, autentici capolavori di splendore e tradizione. Mentre ero in sosta davanti alla teca con la bellissima creazione proveniente dal Giappone ho notato un bagliore luminoso ed ecco il presepe in cristallo, accanto a quello realizzato con calzanti e stringhe per le scarpe, un’autentica meraviglia, mentre il Messico ha fatto le cose in grande con le statue a misura d’uomo. Ecco di nuovo alcuni quadri originali: una pirografia a base di polvere di caffè ottenuta utilizzando un puntello rovente, una xilografia incisa su legno mentre Maurizio Rossi (Lazio) ha realizzato un presepe in miniatura all’interno di un orologio da polso, uno dentro un casco da motociclista e l’ultimo dentro una chitarra, con luci ed arbusti lungo il manico.  Splendida la creazione di Giulietta Cavallo, specializzata in presepi del ‘700 siciliani con pupi e carrozze, mentre un’intera sezione è stata dedicata alle opere in corallo provenienti da Torre del Greco(Na) in collaborazione con Assocoral. E’ stata poi la volta dei presepi in legno d’ulivo e faggio scolpito a mano, polistirolo, gesso e cartone, sughero e sabbia. Addirittura uno è nato utilizzando i contenitori del latte e bottiglie con il cotone per i fiocchi di neve, mentre un altro è a base di pongo e das, la classica plastilina manuale. Fra gli oggetti riciclati ho ammirato quello con i tappi di plastica e le capsule del caffè accanto a quello con i personaggi in gommapiuma, bottoni e stoffa. Dalla Puglia spettacolare il presepe di Giuseppe Altamura, realizzato con 20 kg e 25 varietà di pasta e riso e completamente illuminato, mentre l’Associazione Italiana Amici del Presepe ha inviato quello con i bambolotti per bambini. Ed ecco il turno del presepe artistico, a base di vernici e tempere, per finire con quelli di stucco e muschio, elemento natalizio tradizionale assieme al vischio e alla cartapesta e paglia, insomma, un’autentica galleria per tutti i gusti e in cui ogni artista ha dato un tocco unico alla propria opera, rendendola un capolavoro straordinario. Ogni anno i presepi selezionati cambiano ed il più bello vince una coppa e quest’anno è stata introdotta un’importante novità: nel laboratorio “Il Presepe come Gioco” i bambini che hanno partecipato hanno realizzato uno dei personaggi con la tecnica dell’origami grazie all’aiuto della signora Su Chuo – Ying, invitata dall’Ambasciata della Repubblica Cinese di Roma presso la Santa Sede.
Il Salotto Donizetti 
di Carmen Percontra 
entusiasma il Centro Anziani 

(CASALNUOVO) Ampio consenso Sabato 13 dicembre per il Salotto Culturale Donizetti di Carmen Percontra, stavolta ospitato eccezionalmente, anziché dal Club House Artisti di Pollena dove è tradizionalmente inserito, dal Circolo Anziani di Casalnuovo presieduto a Vittorio Pelliccia che aveva già ospitato, la settimana scorsa, un evento di musica e poesia diretto e presentato da Carmen Percontra con Ralph Stringile. La sala del Centro Anziani è stata gremita dei soci che si sono entusiasmati nell’assistere a circa 150 minuti di spettacolo, fra arte, musica e poesia. In sala presenti, oltre ai numerosissimi soci del Centro, numerosi artisti fra cui Giuseppe Carfora, Antonio Pascucci e Franco Romano, e diverse autorità, in particolare l’assessore del Comune di Casalnuovo Salvatore Errichiello, che ha fatto un lodevole intervento a favore della cultura e delle iniziative svolte nel suo Comune, e il giornalista, fotoreporter e garante dei lettori della testata giornalistica online “Positanonews”. La fotografia e le riprese video sono state curate dalla DGPhotoArt di Davide Guida & Fortuna Avallone, il service audio è stato come sempre gestito con grande professionalità da Aldo Vecchiotti e Aniello d’Ambrosio. La serata, presentata da Carmen Percontra con la partecipazione straordinaria del “presentatore dei vip” Ralph Stringile e con Aniello d’Ambrosio, ha visto numerosi ospiti in scaletta: Aldo Vecchiotti ha esordito con un augurio a tutte le Lucie con “I’ m’arricordo ‘e te”; la cantante Maria Rosaria Cenni con il suo inedito “Sta musica”, il poeta Peppe Moccia con “’A livella” del grande Totò; Emanuele Esposito con canzoni di Nino D’Angelo e Carmelo Zappulla; il mattatore Pino Celli con le sue originalissime imitazioni e con la esecuzione di “Miss mia cara miss”; Ciro Perna con una raccolta di brani napoletani. E’ stato poi il momento poetico di Maria Nunzia Panico Borrelli che ha declamato “Ho vinto”, dedicata al programma TV “Avanti un altro” di Paolo Bonolis. Grande entusiasmo e applausi ha espresso la mezzosoprano Tina Bonetti con brani classici e di operetta: “Torna”, “My way” e “Vorrei danzar con te” tratto da My Fair Lady. Il poeta filosofo Christian Sanna ha declamato “La ballata del vento”. La dolcissima Melania Corcione ha cantato “Core ‘ngrato” e “Se bruciasse la città”, l’istrionico Nazzareno de Pascale, attore, autore teatrale e in questa occasione poeta con la sua lirica “Negatività fuori luogo”. Fuori programma della bella Maria Aprile, attrice teatrale, musicista e cantautrice, tuttora impegnata in tanti progetti teatrali e nella diffusione del suo ultimo CD “Silenzio parla il cuore”. La Aprile ha eseguito due brani dal suo lavoro discografico: “Il mio mondo”, tratto da una poesia della stessa Carmen Percontra, e L’uomo delle stelle” scritto con Christian Sanna.Ancora si è esibito Aldo Vecchiotti con un consueto medley di brani anni 60, Aniello D’Ambrosio con la poesia “Donna Amalia”, Ralph Stringile che si è improvvisato poeta con la lirica di forte impatto sociale e politico “’A crisi”. L’evento-spettacolo è terminato con un simpatico angolo musicale in cui il pubblico del Centro è stato invitato a ballare e divertirsi. Una bellissima e frizzante serata, che chiude l’anno culturale del Salotto Donizetti dando appuntamento al 2015 con la nuova tappa prevista durante il mese di gennaio.

NATALE NEL MONDO
Da sempre la festa di Natale è l’occasione tanto attesa che riunisce amici e parenti nella più importante ricorrenza dell’anno. Ma come si caratterizza da un Paese all’altro del mondo, quali sono le similitudini e quali le differenze?Abbiamo fatto un breve giro del globo per saperne di più.
Italia
In Italia il Natale va di pari passo con due elementi fondamentali: il presepe e l’albero natalizio. Il primo presepe vivente si deve a San Francesco d'Assisi che nel 1223, a Greccio, la notte di Natale volle far rivivere, in uno scenario naturale, la nascita di Gesù. Le prime statuine, in legno, furono scolpite invece da Arnolfo di Cambio nel 1280 (alcune sono conservate a S. Maria Maggiore a Roma), ed in Italia la città del presepe per eccellenza è Napoli, nel quartiere di San Gregorio Armeno, dove è possibile visitare le botteghe artigiane aperte al pubblico che scolpiscono le statuette spesso con le sembianze di personaggi famosi, mentre lungo la strada principale si diramano i mercatini che vendono calze, quadretti, regali e decorazioni di ogni genere. Ad Assisi la notte della vigilia è possibile assistere al presepe vivente proprio in onore di S.Francesco. Da dove proviene invece l’albero decorato con palline, luci e fiocchi di neve? Alla fine dell'Ottocento era di moda nelle corti europee addobbare abeti con decorazioni natalizie e la regina Margherita fece allestire un abete al Quirinale. Ecco quindi che questo simpatico compagno delle feste prese piede nelle case di tutto il mondo, e da sempre è abitudine collocare i doni sotto ed aprirli la sera della viglia. I primi Paesi che però lo hanno adottato come simbolo delle festività natalizie sono state Germania e Scandinavia, poiché in Nord Europa da molti secoli si festeggia il passaggio dall'autunno all'inverno piantando davanti a casa un abete addobbato con alcune ghirlande. Ad esse sono state poi aggiunti nastri e candele, fino all'Ottocento, quando alcuni artigiani svizzeri e tedeschi crearono decorazioni in vetro soffiato. In Italia il cenone della vigilia è normalmente composto da pesce, salsicce di maiale alle lenticchie oppure tacchino ripieno con castagne. In molte regioni il primo è a base di tortellini in brodo oppure cotechino, mentre i dolci più comuni sono panettone, torrone e panforte, tutti a base di noci e mandorle poiché le noci sono simbolo di fertilità della terra e contribuiscono a incrementare la famiglia e la vita lavorativa.

Germania
Nei Paesi germanofoni il periodo di festa inizia l' 11 novembre, il giorno di San Martino, in cui i bambini sfilano in processione con delle lanterne fatte a mano che indicano la luce della stella cometa seguita dai Re Magi.Il 6 dicembre San Nicola porta in dono dolci che lascia nelle calze posizionate fuori dalle finestre, e secondo la leggenda arriva nottetempo sul suo cavallo alato e prende la biada ed il fieno che gli vengono lasciati in cambio dei regali che porterà.Nel periodo dell'Avvento sul tavolo della cucina vengono posizionate delle corono di fiori a ghirlanda con candele durante le quattro domeniche precedenti il Natale. La sera delle vigilia si addobba l'albero e a mezzanotte due persone delle famiglia o amiche si travestono da Christkind (il Bambino Gesù) e Babbo Natale per consegnare i regali ai bambini buoni. La cena è composta da carne di maiale, insalata di maccheroni, salsicce bianche e altre specialità regionali. Come dolci marzapane, tavolette aromatizzate e una specie di pane con frutti canditi.
Albania
La popolazione albanese è in maggioranza musulmana e come da Corano non mangia carne bensì verdure, minestre vegetali, pesce e frutta.La minoranza cristiana segue invece i dettami consueti: la sera del 24 ci si scambiano i regali, mentre il pranzo del 25 vede sempre la presenza fissa del tacchino ripieno. La portata principale è il dessert: il dolce tipico è la baklava risalente all’epoca bizantina e composto da noci e miele. Si dice fosse il dolce dei Sultani e ad oggi risulta essere un potente afrodisiaco. Nel centro di Tirana viene decorato un enorme albero ed organizzati giochi per i bambini nella piazza principale.
Francia
Nella notte di Natale, Gesù Bambino passa nelle case a distribuire i regali, riponendoli nelle scarpe dei bambini. Appende anche dolci e frutta all'albero di Natale.Il cenone si svolge dopo la Messa di mezzanotte ed è denominato "le reveillon", con menu a base di anatra, dolci di farina di grano saraceno e panna acida, tacchino con castagne. A Parigi sono d’obbligo ostriche e Foie Gras. La torta chiamata “La bouche de Noel” a forma di tronco d'albero viene servita a fine cena e ricorda il ceppo che un tempo veniva acceso per riscaldare Gesù Bambino nel presepe.I presepi francesi più belli sono quelli provenzali, con le statuine d'argilla e decorazioni illuminate, il tutto rigorosamente fatto a mano da bravissimi artigiani locali.
Russia
La Russia è in maggioranza di fede cristiano- ortodossa e il Natale viene celebrato il 6 gennaio, San Nicola, che è l'equivalente del nostro Babbo Natale.Durante la cena della vigilia di Natalesi mangia il Kutya, una specie di zuppa di grano e miele, simboli di speranza e felicità. Il Kutya viene mangiato da uno stesso piatto posto al centro del tavolo e rappresenta l'unità della famiglia, per cui ogni membro attinge col proprio cucchiaio personalmente.
Polonia
I cibi tipici del Natale polacco sono pesce e verdura ed i dolci sono cucinati senza zuccheri, olio e grassi vegetali. La vigilia è chiamata Festa della Stella e per tradizione la cena inizia quando compare la prima stella in cielo.

Danimarca
L’Avvento danese è caratterizzato da gruppi di bambini travestiti da folletti con abiti rossi e cappello a punta nelle sembianze degli aiutanti di Babbo Natale(Julemann) che fanno piccoli scherzetti in casa e per le strade. Il pranzo della vigilia è composto da oca arrostita con cavoli, patate nere e come dolce riso alle mandorle: all’interno viene nascosta una mandorla intera e chi la trova (di solito si fa trovare al bambino più piccolo) riceve un bel regalo. Dopo cena si balla intorno all'albero, si cantano canzoni natalizie e si scartano i regali.
Finlandia
Nella penisola scandinava, all'esterno delle case viene preparato un secondo alberello per... gli uccellini: un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Babbo Natale vive con Mamma Natale e tanti piccoli aiutanti in Lapponia, all'interno di una montagna chiamata Korvatunturi: questa montagna ha tre orecchie, cosicché Babbo Natale può ascoltare i messaggi che gli arrivano da tutto il mondo. La renna preferita di Babbo Natale si chiama Rudolph ed è una renna molto particolare: ha il naso rosso che brilla!
Canada
Il Natale canadese è caratterizzato da neve e laghi ghiacciati, l’ideale per le pattinate sotto grandi alberi addobbati a festa nelle strade cittadine. In ogni casa le decorazioni tradizionali sono corone di alloro e luci colorate e la settimana prima di Natale i bambini scrivono a Santa Claus per chiedergli i regali che saranno lasciati nelle calze appese fuori dalle finestre (dolci e giocattoli). In alcuni paesi esiste ancora la tradizione per i bambini di andare a cantare di casa in casa per ricevere in compenso monete, dolcetti o qualcosa di caldo da bere. Il pranzo del 25 è a base di tacchino ripieno con contorno di patate e salsa di mirtilli, oppure anatra arrosto.
USA
Negli Stati Uniti, il pranzo del 25 è composto da arrosto di manzo oppure tacchino e purea di patate, salsa di mirtillo rosso e verdure come fagiolini verdi o zucchini. Per dessert, poi, gli americani mangiano biscotti e crostate fatte secondo le ricette familiari risalenti ai tempi dei padri pellegrini. L'eggnog è la tradizionale bevanda a base di uova, latte, zucchero e a volte anche rum. Il piatto più caratteristico è il Lumberjack Pie, una crostata di purea di patate riempita di carne, cipolla e cannella.
Messico
Durante le nove notti che precedono il Natale, viene celebrato il rito de La Posadas, cioè il girovagare di Giuseppe e Maria a Betlemme, in cerca di una locanda ( in spagnolo, "posada"). La processione è composta da un bambino vestito da angelo, altri due che portano le statue di Giuseppe e Maria e infine da altri gruppi di bambini. Ogni sera una casa offrirà ospitalità al gruppo e non appena la processione arriva alla casa prescelta sera per sera, i bambini si dividono in due gruppi: uno rappresenta i pellegrini e l'altro i locandieri che rifiutano di dare alloggio agli sposi. Per otto notti si ripete la stessa cerimonia, fino alla notte della vigilia in cui si farà rivivere la nascita del bambino Gesù.
Brasile
Il Brasile è un'ex colonia portoghese e i suoi abitanti,di qualsiasi origine siano, hanno ereditato le tradizioni del Portogallo: durante la cena del 24 si mangia tacchino, riso, verdura e frutta; poi si va alla messa di mezzanotte. Durante la notte arriva Papai Noel (Babbo Natale), con i pantaloni corti per il caldo!
Argentina
Il giorno più importante del Natale argentino è la vigilia , quando la famiglia si riunisce, si mangia l'asado (carne alla brace) e si brinda con panettone e spumante. Fino a pochi anni fa i regali erano portati dai Re Magi a gennaio e i bambini lasciavano fuori dalla porta una scarpa e un po' d'acqua e dell'erba per i cammelli. Negli ultimi anni anche qui ci si scambiano i doni personalmente.
Israele
A Betlemme si festeggia il Natale in tre modi: la chiesa cristiana cattolica lo celebra il 25 dicembre, quella ortodossa il 6 gennaio e la chiesa armena lo celebra il 19 gennaio.Qui si trova la chiesa della natività, costruita nel luogo dove si dice che sia nato Gesù.
Capodanno
La data del Capodanno, diversa da luogo a luogo, è cambiata durante i secoli. L'uso di iniziare l'anno dal 1° gennaio cominciò con la riforma di Giulio Cesare, entrata in vigore nel 46 a.C. Durante il Medioevo, è stato sostituito dalle date di importanti festività cristiane. Ad esempio nella Repubblica veneta, fino al 1797 il Capodanno si festeggiava il 1° marzo. Il Capodanno fiorentino o pisano si festeggiava invece il 25 marzo, quello bizantino il 1° settembre. In Francia il Capodanno si festeggiava a… Pasqua, a seconda del giorno in cui cadeva anno per anno. Nei paesi orientali come il Giappone e la Cina, di religione buddista e scintoista, la stagione festiva si colloca principalmente a Capodanno. Negli ultimi anni, però, in molte famiglie si è diffusa la moda di festeggiare anche il Natale in chiave moderna: ci si scambiano i regali, si addobba l'albero e si va a fare shopping. Un Capodanno tutto particolare è quello cinese, seguito dall'inizio della primavera. E' una manifestazione molto bella e suggestiva, caratterizzata da fuochi pirotecnici e che in passato indicava una svolta decisiva per gli affari: dovevano essere pagati tutti i debiti e si poteva sperare in una vita migliore e in un maggiore successo nell'anno nuovo. Oggi in tutta la Cina è il momento delle riunioni familiari, delle visite agli amici, del riposo dal duro lavoro del resto dell'anno, e di ogni sorta di intrattenimento. Le case vengono pulite a fondo e la biancheria lavata con una cura particolare, così come luoghi di lavoro e pubblici, poiché le leggenda narra che la pulizia avrebbe eliminato le sfortune e portato auspici di buona sorte. Sugli edifici pubblici vengono appese lanterne accese con grandi nastri rossi e gialli e strisce di carta colorata, e nelle case dappertutto fiori o lanterne. Tutti cercano di essere a casa per la vigilia del Capodanno e ci si scambiano piccoli regali. Per i bambini ci possono essere dei nuovi vestiti, giocattoli, dolci o una piccola somma di denaro. Molto importanti sono i regali per gli anziani. Il cibo consumato ha un preciso significato: per esempio, vengono preparate delle torte chiamate nian-gao che simboleggiano la prosperità della famiglia. Le cene cinesi hanno dodici portate, come i 12 apostoli e le 12 lune, da sempre sinonimo di buona fortuna come le rape , ed il pesce, servito intero, simboleggia l'abbondanza e l'unità familiare. La verdura di mostarda (una verdura con foglie) rappresenta longevità, mentre gli gnocchi cinesi ricchezza. La loro forma ricorda infatti gli antichi lingotti cinesi in oro e argento. Una moneta viene cucinata al loro interno e si dice che colui che la troverà diventerà la persona più facoltosa e fortunata dell'anno che sta iniziando.In Giappone, la festa di Capodanno è chiamata Shogatsu: è la più importante dell'anno e si protrae per ben tre giorni, durante i quali i parenti si riuniscono e molte famiglie si recano dai nonni a trascorrere le vacanze. Alla mezzanotte del 31 dicembre la famiglia si reca in visita al santuario locale o al tempio per pregare affinché il nuovo anno sia fortunato. Nei templi delle città, trenta minuti prima di mezzanotte, si suona una grande campana per 108 volte. Il primo dell'anno è caratterizzato da una colazione speciale e ai bambini vengono regalati dei soldi. Ognuno attende con ansia di ricevere i biglietti d'auguri, chiamati nengajo, emessi dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni ed abbinati a un concorso a premi. Si trovano spesso in forma personalizzata con disegni, adesivi o fotografie e vengono spedite tutte insieme la mattina di Capodanno. In esse, oltre ai saluti convenzionali di "Buon Anno Nuovo", si scrivono notizie su se stessi. Il pasto tradizionale simboleggia lunga vita ed è chiamato toshikoshi soba (pasta di grano saraceno). Vengono anche serviti il mochi (riso battuto), verdure e pesce. L'Ozoni è il cibo offerto al dio del Nuovo Anno: è una minestra a base di pollo e verdure mentre Otoso è un vino di riso dolce tipico delle feste.
BEFANA
"L'epifania tutte le feste porta via" è un detto popolare diffuso in Italia, ma cos'è l'Epifania e soprattutto chi è la Befana? Il termine Befana deriva dal greco “Epifania”, apparizione, indicando la visita che i Magi fecero a Gesù. Si pensa che fossero tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, in base ai doni che portarono: oro, incenso e mirra.In Italia circolano due leggende sulla Befana: la prima racconta che i Magi, durante il loro viaggio, si fermarono a chiedere ospitalità a una vecchia che gliela negò. Più tardi la donna cambiò idea, ma ormai i Magi erano troppo lontani. Un'altra narra che i Magi chiesero alla vecchietta di accompagnarli per portare i doni a Gesù, ma la vecchietta rifiutò, perché doveva finire le faccende di casa. Quando ci ripensò, i Magi erano troppo lontani, e lei cominciò a inseguirli con in mano la scopa, ma non riuscì a raggiungerli. Per questo la Befana viene raffigurata come una vecchia a cavallo di una scopa che gira di casa in casa, lasciando ai bambini i doni che non ha potuto dare a Gesù bambino.
Francesca Rossetti

L'ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO THAILANDESE ORGANIZZA L'HUA HIN CHA-AM GOLF FESTIVAL 2014
 Gli uffici di Phetchaburi e Prachuap Khiri Khan dell'Ente Nazionale per il Turismo Thailandese hanno unito le forze con l'Associazione dei campi golf dell'area e dieci fra i maggiori green della regione per ospitare l'Hua Hin Cha-am Golf Festival tra agosto e settembre 2014.

Banyan golf course
L'evento, noto a livello internazionale, si tiene da ormai diversi anni per promuovere il golf e lo sport nell'area ed è molto atteso anche dall'imprenditoria locale che può sfruttarne la spinta benefica in un periodo di bassa stagione.L'elenco dei campi protagonisti di questa nuova edizione della manifestazione comprende: Imperial Lake View Hotel and Golf Club, Majestic Creek Golf Club and Resort, Palm Hills Golf Resort and Country Club, Kaeng Krachan Country Club and Resort, Royal Hua Hin Golf Course, The Eagle Milford Golf Club, Springfield Village Golf and Spa, Banyan Golf Course, Black Mountain Golf Course, Sea Pines Golf Course. Ciascuno di essi offrirà ai partecipanti promozioni speciali che variano dai 1.000 ai 1.800 Baht a persona (dai 23,00 ai 42,00 euro) per giro di campo.Le competizioni inizieranno domenica 3 agosto per chiudersi il 5 ottobre e la quota prevista per l'iscrizione alle competizione varia dai 1.600 ai 2.400 Baht a persona (dai 37,00 ai 55,00 euro) a seconda del campo. Sono disponibili anche pacchetti speciali che includono iscrizione, caddy, trasporto. Chi prenoterà in anticipo potrà accedere al concorso che mette in palio una auto Honda Brio Amaze. Il vincitore sarà annunciato nel giorno di chiusura del festival.Per ulteriori informazioni www.huahingolffestival.com
  Conferma di successo al Club House Artisti 

per il Salotto Donizetti di Carmen Percontra
 Domenica 15 giugno Carmen Percontra con Aniello d’Ambrosio hanno condotto una nuova serata del Salotto Donizetti, due ore all’insegna dell’arte, della musica e della cultura al Club House Artisti, rinomato circolo culturale presieduto da Gennaro Nigro e diretto da Pasquale Ricciardi. Fra i collaboratori attivi del salotto e che ancora una volta hanno dato il loro prezioso contributo si ricordano Mauro Romano e Alberto Del Grosso, redattori di noti portali giornalistici online come Marigliano.Net, Positanonews, la Provincia; Carlo Iovine,  fotografo professionista di prestigiosi eventi e manifestazioni; Davide Guida, esperto in tecnologie informatiche e multimediali e videooperatore; Aldo Vecchiotti e Francesco Iacomino, curatori dell’impianto fonico e della regia del salotto. Grande affluenza di pubblico anche in questa occasione. Sono stati presenti i numerosi soci del Club House Artisti, l’artista eclettica Nunzia D’Anna, il chitarrista Andrea Scarpati leader del gruppo folk Ammescafrancesca, Christian Sanna e Massimo Capriola rispettivamente vicepresidente e presidente dell’Associazione Madia dell’Arte. Aldo Vecchiotti ha inaugurato la serata con la canzone “Estate”. Di seguito Maria Aprile, maestra di canto leggero e direttrice del piccolo coro Voci del Cuore, ha interpretato “Hamburg Arlen”.  Aldo Vecchiotti e Maria Aprile hanno quindi eseguito in duetto “Ti lascerò” e “Una lunga storia d’amore”. E’ stata poi la volta dell’attrice di teatro napoletano Anna Perillo, con il monologo “’o juorno ‘e San Michele”. Flora Salvati, cantante, poeta, chitarrista e ultimamente anche pittrice, ha interpretato “la notte” di Arisa. Ciro Borrelli (in arte Massensio Caravita) ha declamato un poema in dialetto napoletano insieme a Carmen Percontra. Si sono susseguiti il socio del club Peppe Moccia, il gruppo folk “’A muntagn’ e somma” con una magica esecuzione di brani classici napoletani e tammurriate sommesi, Ettore Anziano con una lettera aperta sul tema del divorzio rivolta ai nostri governanti, la poetessa naif Maria Nunzia Panico Borrelli, il cantante e fisarmonicista Pino Mele, il poeta Vincenzo Moccia, l’attore di teatro Giuseppe Carfora che ha realizzato la versione in poesia di “’a pacienza ‘e San Gennaro”, la dolcissima Alessandra Murolo che ha interpretato il suo brano inedito “Vulesse” (orchestrato dal M° Enzo Campagnoli istruttore del talent-show di Canale 5 “Amici”) e un medley di canzoni classiche napoletane. Centro d’attenzione della serata è stata la partecipazione straordinaria del famoso duo comico “I Fatebenefratelli”, al secolo Eduardo e Luigi Imperatrice, scoperti negli anni ’70 dal compianto caratterista Marcello Marchesi, noti al pubblico italiano per aver partecipato a spettacoli del Bagaglino con Oreste Lionello e Leo Gullotta, a popolarissimi film con Nino d’Angelo, Ninì Grassia, Renzo Arbore, all’indimenticabile “Così parlò Bellavista” di Luciano de Crescenzo, e non per ultimo al programma di RaiUno “Pronto Raffaella” con Raffella Carrà. Ultimamente hanno pubblicato anche un libro, “Il vestito usato” edito dalla Edilafa Editore. Numerosi artisti si sono dunque avvicendati in questa splendida serata, fra gli applausi dell’affezionato pubblico, sapendo dare, con la loro arte, grandi messaggi d’amore e di fratellanza, in attesa della prossima tappa del salotto che come sempre fornirà momenti di grandi emozioni e sensazioni interiori.


GRAN  TOUR  IN  IRPINIA
Nell’austera e storica location della Biblioteca Nazionale, in Palazzo Reale a Napoli, presentazione del “Progetto Integrato di Promozione del Territorio". Un Gran Tour in Irpinia, lungo sei secoli tra storia , tradizione ed enogastronomia. Valenti relatori:  Giuseppe Ottaiano (A.D. SEMA, società che fornirà i servizi necessari alla realizzazione del progetto) Mauro Giancaspro (Direttore della Bibliolteca) Giovan Maria Chieffo (Presidente Gal Irpinia), Alfonso Tartaglia (Dirigente Stampa ePica), Annibale Discepolo (Il Mattino di Avellino), Carmela Maietta (Il Mattino di Napoli),  Gerardo Iandolo (Presidente Comunità Montane Terminio-Cervialto ) ,  Salvatore Vecchia( Sindaco di di Cassano Irpino) e Michele Barbato (Direttore dell’esecuzione). L’evento, in programma per martedì  17 giugno 2014 é partito dalle ore 10.30, presso la Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli con i sei Comuni protagonisti, appartenenti all’area Terminio-Cervialto: Nella realizzazione del progetto, vi sono  : Cassano Iprpino( Comune Capofila), Bagnoli Irpino, Calabritto, Montemarano, Salza Irpina e San Mango sul calore. I sei comuni hanno scelto di fare sistema , sposando un’iniziativa comune tesa alla valorizzazione e promozione dei rispettivi territori ed in sinergia tra loro.  Il progetto finanziato nell’ambito del PSR Campania 2007/2013 e cofinanziati dal FEASR, Piano sviluppo Locale del Gal Irpinia-Misura 313 “incentivazione di attività turistiche", ha il suo cardine nella realizzazione di un evento itinerante nel tempo e nello spazio, articolato in sei tappe e collegato a storiche manifestazioni locali, che racconta i luoghi, i personaggi e le eccellenze tipiche che hanno fatto la storia delle Terre d’ Irpinia. Il progetto, prevede, inoltre, l’implementazione di un piano di promozione dedicato allo stesso ed anche la realizzazione di utili strumenti divulgativi dei percorsi turistici dell’area, quali : segnaletica per ipovedenti, brochure e cartine, un sito web e una audio guida dedicata alla conoscenza del territorio. La Scela della Biblioteca Nazionale di Napoli, che ha condiviso il progetto, quale prestigiosa location di presentazione  dell’iniziativa,  è volta a conferire  un ampio respiro regionale alle attività  che saranno messe in campo  a partire da questa estate, uscendo dai confini della Provincia di Avellino e comunicando cosi ad un pubblico molto più vasto le ricchezze naturali, storiche, artistiche ed enogastronomiche di una delle aree più interessanti della Campania.

Alberto Alovisi



           PREMIO CAPITANI DELL’ANNO 2014

                                       Università degli studi Napoli parthenope


Zecchino
Punzo
Trombetti
Nicolais
Maddaloni
Xenia

“La Campania c’è: viva e dinamica. E questi imprenditori, con i loro sforzi e i traguardi raggiunti, stanno oggi a dimostrarlo”. Con queste parole Fabio Raffaelli, giornalista e ideatore del premio nazionale Capitani dell’Anno, sugella il successo di una giornata che per molti, giovani e adulti, resterà unica ed indimenticabile. L’iniziativa targata Editutto (e che, dopo Napoli, toccherà Firenze, Genova, Bologna, Milano e Roma), è sbarcata per la prima volta nella città partenopea, suscitando grande partecipazione e interesse: ad affollare l’Aula Magna dell’Università Parthenope, non solo i grandi nomi dell’imprenditoria, della ricerca e della cultura campana ma anche centinaia di studenti coinvolti in un seminario, patrocinato dal Senato della Repubblica e dalla Camera dei Deputati, dall’originale titolo ‘Il ritorno dei cervelli’. Sono proprio loro, con il loro entusiasmo, la loro vivacità, le decine di domande serrate ai ‘capitani d’impresa’ a dettare i ritmi, quasi televisivi, della mattinata. E gli applausi, convinti, scandiscono ogni consegna di premio: un rito che si ripete, in tutta Italia, da ben 16 anni ma che a Napoli acquista un valore particolare: “Siamo sotto i riflettori – afferma il Rettore dell’Università Parthenope (organizzatrice dell’evento in collaborazione con Editutto), Claudio Quintano – e teniamo bene la scena. Per la Campania una manifestazione come questa rappresenta una ventata d’ottimismo, un incentivo a fare sempre di più e meglio. Perché stamani abbiamo valorizzato il lavoro e l’impegno di tutti quegli imprenditori che, nonostante la crisi, continuano a puntare forte sul territorio e sulle proprie capacità, spingendo verso livelli di eccellenza le aziende e garantendo alti standard di occupazione. Un premio rivolto agli uomini e alle donne e non ai fatturati, come ama definirlo l’editore Raffaelli, ideatore della manifestazione”. Alcuni dei nomi più significativi dell’imprenditoria campana tra i ‘Capitani’ di questa prima edizione di Napoli. Storie importanti, fatte di sacrifici, di rinunce, di sfide e, a volte, di veri e propri azzardi. Scommesse vinte. Raccontate al passato ma continuamente proiettate al futuro. Storie come quella di Giovanni Punzo (presidente Interporto Campano), di Maurizio Maddaloni (presidente Unioncamere Campania), di Cosimo Rummo (Pasta Rummo), di Maurizio Carlino e Gianluigi Cimmino (Yamamay, Carpisa e Jaked) e di Ottavio Cannas (Cannas Settimio srl). Ognuno di loro ha voluto regalare a tutti gli studenti in sala un po’ della propria esperienza. Spazio anche all’artigianato di altissima qualità con Marco Gaeta (Xenia Decorazioni) e le sorelle Chiara e Patrizia Antignani (Marechiara). La grande tradizione agroalimentare, invece, è stata rappresentata grazie alla partecipazione di Guido Contini, presidente del Consorzio Alba.Stupore ed entusiasmo hanno animato i ragazzi quando sui maxischermi è apparso il volto di Adriano Farano, l’inventore di Watchup che, in collegamento diretto dalla Silicon Valley, la terra dei talenti in California, ha ritirato simbolicamente il premio ‘Capitani Startup’ a lui dedicato. “Una bella soddisfazione essere idealmente con voi, con un oceano che ci separa ma tante idee che ci avvicinano” le sue prime parole. “Un premio – dirà poi in chiusura il giornalista di Cava dei Tirreni -ancora più significativo, in quanto sottolinea come le idee, l’intraprendenza e la determinazione siano le armi vincenti contro la crisi” . Una crisi che mette paura ma che i giovani sono sicuri di poter battere. Come ha dimostrato, in ogni suo momento il seminario – incontro ‘Il Ritorno dei Cervelli’. L’iniziativa, che ha preceduto la cerimonia di premiazione, ha concentrato la propria attenzione sui temi della continuità tra scuola e lavoro e dell’innovazione. La tavola rotonda, tenuta a battesimo dal Rettore dell’Ateneo, Quintano, ha visto la partecipazione di alcune delle personalità di spicco (anche loro premiate come Capitani)  della ricerca e dell’università campana, come Luigi Nicolais (presidente CNR), Guido Trombetti (Assessore all’Università e alla Ricerca scientifica Regione Campania), il team di ricerca del professor Andrea Ballabio (direttore TIGEM di Napoli) e Ortensio Zecchino (presidente Biogem). Voci autorevoli alle quali si aggiunge quella di Maria Luigia Casalengo, segretaria nazionale GUS (Giornalisti Uffici Stampa). “Una tematica, quella del ‘recupero’ dei cervelli, alla quale sono particolarmente sensibile, alla luce della dimensione sempre più massiccia di giovani formati presso le nostre università che trovano una consona collocazione solo al di fuori del Paese” ha dichiarato il professor Quintano.  “Tale esodo, - ha poi proseguito - non riguarda solo il mondo della ricerca, ma anche quello imprenditoriale, che, all’estero, trova più favorevoli condizioni di sviluppo. Infatti, l’edizione 2014 del Premio intende riconoscere i meriti di tanti imprenditori che, dimostrando talento e creatività, hanno vinto pregiudizi e superato ostacoli, mettendo in luce un’Italia dinamica e vincente”. Il professor Quintano ha concluso il proprio intervento ricordando come l’iniziativa dia ai giovani la straordinaria opportunità di incontrare imprenditori e professionisti affermati, docenti universitari e ricercatori stranieri con i quali confrontarsi in particolare sul tema dell’innovazione in Italia.Un momento di forte partecipazione ed intensità si è poi vissuto quando lo speciale Premio ‘Capitani Cultura’ è stato consegnato nelle mani di Rosario Esposito La Rossa (Marotta&Cafiero Editori). Il giovane scrittore ed editore di Scampia ha indicato ai ragazzi la strada per sconfiggere le difficoltà ed i pregiudizi con la forza dei libri, del teatro e dello sport.Un appello quindi ad un ruolo sempre più attivo degli studenti che, con le loro domande e i loro interventi, hanno rappresentato il tratto distintivo dell’iniziativa. Certamente una base concreta e vincente sulla quale costruire l’edizione 2015 del Premio ‘Capitani dell’Anno’ di Napoli.
I diamanti sono i migliori amici delle sugar babes  

 

Sodano
Tra i regali più desiderati: viaggi e accessori di lusso
 “I diamanti sono i migliori amici delle donne” recitava una famosa canzone, intonata proprio da una giovane Marylin Monroe, che ha collezionato più di uno sugar daddy durante la sua breve ma intensa vita; e quelle note continuano a dire la verità: le sugar babies amano i diamanti e un solitario è il regalo che più desidererebbero ricevere dal proprio sugar daddy, come pegno di fiducia e fedeltà! Il sito SugarDaddy.it specializzato in incontri fra giovani donne ambiziose e uomini maturi e facoltosi ha chiesto alle sugar babies iscritte al portale quale fosse il regalo più desiderato, e con il 46% dei consensi, il diamante si aggiudica il primo posto. Quando si parla di diamanti non è difficile dedurre che più di orecchini, collane e bracciali, una donna desidera vederlo al proprio anulare sinistro, in quanto simbolo di un impegno importante e soprattutto di fiducia. Inoltre, la posizione permette di mostrarlo in modo agevole, suscitando così l’invidia di amiche, colleghe e passanti. Questa scelta inoltre, dimostra quanto una giovane donna sia disposta ad impegnarsi con il proprio sugar daddy, manifestando al mondo questo legame non sempre ben visto.
La giovane anima di queste ragazze speranzose di trovare un posto nel mondo e contemporaneamente anche un uomo da amare e coccolare, si manifesta con il desiderio di scoperta e avventura che solo un viaggio può soddisfare; di fatto, con il 34% delle risposte positive da parte delle iscritte al portale, un viaggio rappresenta la seconda, graditissima scelta. Del resto, l’esperienza di una partenza in compagnia di una persona adulta e matura, che magari ha già visto e vissuto determinati luoghi ed esperienze, è certamente accrescitivo per una ragazza ambiziosa. Alex Fantini, fondatore di Sugar Daddy afferma che “partire in viaggio con uno sugar daddy, per una giovane donna, equivale a viaggiare con una guida in carne ed ossa nella maggior parte dei casi; perché molti uomini maturi e facoltosi occupano delle posizioni lavorative che li portano a viaggiare, ed hanno quindi una conoscenza approfondita del mondo. Inoltre è per loro assai divertente istruire le proprie compagne sui segreti di Montmartre o sulle spiagge di Ipanema - e continua - questo regalo, inoltre, rappresenta l’altruismo e la voglia di condivisione di una sugar babes”. Un 14% delle partecipanti ama ricevere accessori di lusso come regalo; doni, a dire il vero, apprezzati dall’intero universo femminile; specialmente nel perfetto connubio borse e scarpe di alta sartoria italiana; regali che solo gli sugar daddy possono permettersi. Infine, il restante 6% ambirebbe a ricevere un’auto come dono dal proprio sugar daddy; regalo costoso ma certamente utile, soprattutto per avere un’indipendenza e non pesare troppo all’interno delle consuete dinamiche di un rapporto sentimentale. 

QUANDO E' LA DONNA A CONQUISTARE
Come reagiscono gli uomini se è lei la cacciatrice?
Tradizionalmente, in amore, è l’uomo che indossa i panni del cacciatore, di chi deve fare la prima mossa; almeno questo è stato il comune sentire per intere generazioni. Ultimamente, però, sono sempre di più le donne che sembrano voler ribaltare le vecchie regole. Accade, così, che siano proprio loro a fare la prima mossa nei confronti dell’uomo desiderato, generando nella preda reazioni tra le più disparate. Lo staff del club Eliana Monti ha condotto un sondaggio su un campione di 2.000 tra le sue scritte, per sapere quante donne indossano i panni della cacciatrice e come reagiscono gli uomini quando ne diventano preda. Il risultato è stato sbalorditivo, ben il 43% delle intervistate ha ammesso di fare la prima mossa. Per queste donne non c’è nulla di sbagliato nel buttarsi e “indossare i pantaloni”. “L’importante è che una donna sappia rimanere elegante anche quando è lei ad accalappiare l’oggetto del desiderio”, scherza la signora Monti. “Nel corso del tempo, infatti, le donne si sono emancipate in diversi campi e anche sul piano sentimentale hanno preso maggior consapevolezza delle loro arti di seduzione, divertendosi a metterle in pratica sempre più frequentemente”, afferma Eliana Monti, fondatrice dell’omonimo club per single, specializzato nella ricerca del partner. Il 35% rimane dell’idea che, in generale, sia meglio attendere che l’uomo si faccia avanti per primo. Ciò nonostante, dichiara di essersi trovato nei panni della cacciatrice più di una volta, complice anche il fatto che diversi uomini stanno diventando sempre più pigri e passivi. Il 22% delle iscritte rimane fedele alla vecchia regola “in amor vince chi fugge” e dice di non amare molto l’idea di buttarsi per prima: ci si può mostrare interessate in mille modi diversi e aspettare che sia l’uomo a farsi avanti, se attratto.I risultati del test sono stati somministrati a loro volta a un gruppo di iscritti del club per single, per sapere anche quale sia l’opinione degli uomini sulle donne cacciatrici. La maggior parte di loro (66%) ha ammesso di non disdegnare per nulla la possibilità di ricevere delle avance da una donna interessante. L’importante è che si sappia contenere, senza togliere del tutto al partner il gusto della conquista. Il restante 24% ammette di sentirsi lusingato, ma di preferire comunque una gestione “maschile” della conquista; il 10% sostiene di non essersi mai trovato in una situazione in cui fosse la donna a esporsi per prima. Ecco di seguito, cosa pensa Eliana Monti di questa recente tendenza femminile e delle ripercussioni che questo comportamento tipicamente “maschile” ha sugli uomini: “È un bene che le donne siano diventate più determinate anche sul piano affettivo. Non c’è nulla di male a fare la prima mossa, è chiaro però che bisogna lasciare sempre un velo di mistero, affinché l’uomo non si senta espropriato del proprio ruolo e perda interesse”.
 PARIS HILTON, SOLO TRENTADUENNE, HA UNA RELAZIONE CON UN RAGAZZO 
DI 11 ANNI PIU' GIOVANE
Paris Hilton ed il suo toy boy River
 Paris Hilton, estrosa trentaduenne imprenditrice, sbaraglia anche un altro cliché, quello della cougar intesa come donna over quaranta alla caccia di ragazzi. La bionda ereditiera, pur essendo ancora molto giovane, si è, infatti, fidanzata da qualche mese con River Viiperi, modello spagnolo di undici anni più giovane. E non si tratta di un semplice flirt, la coppia (secondo indiscrezioni trapelate dai giornali di gossip) potrebbe ben presto ritrovarsi all’altare, poiché i motivi della loro relazione non risiedono nella semplice attrazione fisica, ma in un’affinità mentale e caratteriale molto profonda.  “Paris Hilton è la conferma che una donna in carriera non cerca un semplice toy boy da ammaliare e sedurre, ma una persona positiva e piena di vitalità con la quale trovare la propria stabilità sentimentale – spiega Alex Fantini, fondatore del portale CougarItalia.com – e questo è possibile a qualsiasi età, non solo se si è superati i quaranta”. Ma qual è l’età giusta per essere considerata una “cougar”? Prendendo spunto dalla relazione fra Paris Hilton e River Viiperi, CougarItalia.com ha domandato agli iscritti al portale quale, secondo loro, fosse la giusta età per concedersi una relazione con un toy boy. Il 48% degli intervistati afferma che la fascia d’età dai 35 ai 45 anni sia quella perfetta per essere cougar: “I ragazzi più giovani sono attratti caratterialmente e sessualmente dalla donna più matura di loro. La cougar quarantenne è una donna nel pieno del suo fascino e già con una carriera avviata e rappresenta per l’uomo il perfetto mix tra sex appeal, esperienza, fantasia e sicurezza”, afferma Alex Fantini. Sono in molti, poi, a pensare che la fascia d’età dai 25 ai 35 anni sia il trampolino di lancio per diventare cougar: il 40% degli iscritti al portale ritiene, infatti, che questa sia l’età migliore per conquistare uomini più giovani. “Come testimonia l’esempio di Paris Hilton, l’attrazione per un toy boy può avvenire anche in giovane età, quando una donna è ancora affascinata dalla vitalità di un ventenne e al contempo indispettita dalla boriosità di alcuni coetanei”, spiega Fantini.Infine, secondo il 12% degli iscritti al portale, essere cougar dai 45 ai 55 anni è un beneficio: “Avere un ragazzo più giovane al proprio fianco ed essere ricoperte di attenzioni è la miglior cura per ringiovanire una donna – conclude il fondatore del portale - frequentare un uomo che ha quasi la metà della propria età, restituisce alle over quaranta energia, voglia di rimettersi in gioco e di fare follie. Molti toy boy d’altronde, cercano in una cougar soprattutto maturità, esperienza e protezione, anche in ottica di un futuro insieme”.

L’ELISIR PER UN LUNGO AMORE? 
IL TRADIMENTO!
Will Smith e la moglie Jada Pinkett
Da Hollywood all’Italia, tradire è la formula magica per far durare un amore
Hanno suscitato molto scalpore le recenti dichiarazioni di Jada Pinkett all’HuffPost Live. L’attrice, moglie di Will Smith e mamma di due splendidi bambini, ha confessato di permettere al marito di fare esattamente ciò che vuole, poiché uomo indipendente. Il segreto del loro matrimonio, che arrivato al sedicesimo anno ha superato ogni parvenza di crisi, sembra essere dunque la grande libertà della quale godono i due: “Will ed io possiamo entrambi fare qualsiasi cosa vogliamo”. Una vera coppia aperta insomma, anzi, “adulta”, come precisa la Pinkett. Ma da Hollywood all’Italia, il passo è breve: il tradimento come soluzione a tutti i problemi di coppia è un pensiero comune anche per gli italiani, sia per le donne sia per gli uomini, seppur per ragioni diverse. A confermarlo, una recente ricerca condotta dal portale Incontri-ExtraConiugali.com, specializzato in scappatelle, che ha chiesto a 2000 iscritti al portale in che modo vivono il tradimento. Il 44% degli italiani vive il rapporto di coppia come Will Smith e Jada Pinkett, lasciando la totale libertà al proprio compagno: vivendo il tradimento con serenità e alla luce del sole per il bene della coppia. Il tradimento, per questa percentuale di intervistati, è, infatti, ritenuto propedeutico al matrimonio. Concedersi qualche scappatella riesce a rianimare la monotonia che può incalzare dopo tanto tempo insieme, restituisce vitalità a un rapporto di coppia spesso consumato/deteriorato dalla routine quotidiana. Per l’uomo il tradimento è quasi sempre solo fisico, e non mentale. Il 36% degli intervistati preferisce, invece, nascondere le proprie relazioni extraconiugali. Per questo motivo, spesso, i sensi di colpa portano a tacere e a convivere con la propria infedeltà, anche per non far soffrire il compagno: del resto, meglio una bella bugia che una brutta verità! Al contrario, il 4% del campione di iscritti, agisce in controtendenza: considera il tradimento come una buona occasione per aprire gli occhi sui propri sentimenti, interrogarsi sul futuro della coppia e parlare apertamente dei problemi della relazione. Il restante 16% degli intervistati ammette invece di tacere il tradimento al proprio partner per l’eccitazione e il piacere che provoca il tradire di nascosto.
 IL PUNTO "G" E' IN TESTA
Quando il sesso diventa psicologia
Donne di tutto il mondo sfogliano riviste di gossip e anatomia per cercare di svelare l’arcano che attanaglia la vita ma soprattutto la sessualità femminile da secoli: dov’è situato il punto G? Lo staff di CougarItalia.com ha effettuato un sondaggio fra i suoi clienti, i quali hanno fatto emergere un dato assai importante ai fine di questa ricerca: il punto G si trova in testa. Esistono svariate testimonianze scritte da illustri sessuologi e medici che hanno cercato di individuare scientificamente la posizione del punto G all’interno del corpo femminile; sono presenti in rete anche diversi consigli pratici che aiutano non solo a raggiungere questa fantomatica fonte di piacere ma che rivelano segreti su come stimolarla. Alla luce dei dati emersi dal sondaggio di CougarItalia.com, portale dedicato alle donne mature, sembra che quest’affannosa ricerca scientifica non serva poi a molto, poiché nell’amore come nel sesso, la componente psicologica, affettiva e sentimentale conta molto di più della meccanicità tecnica; per usare parole più semplici: non basta concentrarsi sulle zone fisiche, ma lavorare sulla psicologia. Ben il 56% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di aver avuto esperienze sessualmente positive quando c’era non solo un coinvolgimento sentimentale, ma anche una situazione di rilassatezza e ancor di più un feeling mentale con il proprio partner: “Gli esseri umani non possono prescindere dalla riflessione, il nostro cervello è una macchina sempre in moto e se non funziona, non funziona più niente. Per questo, anche nei rapporti sessuali non bisogna mai tralasciare la componente psicologica che può voler dire creare la giusta armonia, stabilire una fiducia perché ci si lasci andare e soprattutto stare a proprio agio per oltrepassare i propri limiti e indagare serenamente sulla ricerca del piacere” confessa Alex Fantini, fondatore di Cougar Italia.  “Non si tratta di concentrazione, tutt’altro, ma semplicemente di creare una condizione mentale che aiuti quella fisica a soddisfare entrambi”, prosegue Fantini. Appurato che la stimolazione mentale preceda e aiuti quella fisica, come sostiene la maggior parte dei partecipanti al sondaggio, proseguendo con le statistiche scopriamo che il 31% è a favore della tesi scientifica, la quale sostiene che il punto G è collocato all’interno dell’organo sessuale femminile, nella parete anteriore. “Non si possono ridurre il sesso e l’amore a un puro atto meccanico; sono d’accordo che la stimolazione può arrivare comunque a buon fine ma credo che la differenza sia netta quando anche il cuore e la mente sono coinvolti”, spiega Fantini.  Il restante 13%, in totale controtendenza, sostiene che il punto G non esista e che sia solo una fascinazione inventata dai sessuologi; sostiene anche che esistono diversi tipi di piacere ma che non esiste un punto specifico in grado di procurarli.
 QUANDO LA COPPIA S'ACCOPPIA
Lei è già sposata, lui anche. Ma entrambi hanno un'altra relazione. Ecco la nuova «s-coppia» italiana la cui età media è tra i 35/ 45 anni. Il modello incomincia a fare scuola.
due attori Lucrezia Piaggi e Donald French colleghi di lavoro
Sposati o conviventi, qualunque sia il loro status, sono sempre di più gli uomini e le donne che pur avendo già una relazione stabile scelgono di cercare un amante con cui costruire qualcosa che ha l'ambizione di durare. Le statistiche elaborate da Incontri-Extraconiugali.com il portale web che si rivolge a tutti coloro che cercano un'avventura al di fuori del proprio matrimonio, raccontano di una nuova coppia, meno tradizionalista, in cui entrambi hanno un altro partner. «Ma il tradimento non diventa la fine della coppia» puntualizza l'ideatore di Incontri-Extraconiugali.com Alex Fantini. Oggi, infatti, grazie agli incontri-extraconiugali ci si lascia di meno e i matrimoni durano di più. Secondo le stime un uomo su due e una donna su quattro cercano una relazione extraconiugale sul web. E negli ultimi tempi molte "s-coppie" si sono incontrate proprio su Internet per poi cominciare ad imbastire nella vita reale una doppia relazione sentimentale. «Oggi gli uomini, ma anche le donne, hanno capito che possono anche non accontentarsi e pretendere di più» commenta l'ideatore del portale Incontri-Extraconiugali.com secondo il quale le donne hanno ormai conquistato la parità con l'uomo in quanto a propensione al tradimento, una tendenza che si è rapidamente diffusa in tutt'Italia. Secondo un sondaggio di Incontri-Extraconiugali.com, realizzato via web su un campione di 1.000 donne di età compresa tra i 35 e i 45 anni, il 26% delle intervistate si dichiara infatti disponibile a sperimentare una relazione con un altro uomo pur avendo già una relazione stabile. Le percentuali nelle diverse regioni italiane vedono una maggiore propensione al tradimento al Nord, dove le donne si dimostrano anche maggiormente fantasiose e desiderose di provare "qualcosa di diverso", con una propensione al tradimento pari al 30%, e nel Sud, dove la propensione al tradimento da parte delle donne è del 27%.Le donne del Centro Italia si dimostrano invece leggermente più tradizionaliste, con una propensione al tradimento pari a 21%. Ma nonostante questo anche loro sono attratte da situazioni particolari e sono alla ricerca di qualcosa di diverso nella sfera sessuale. Per questo un numero sempre maggiore di loro si rivolge a Incontri-Extraconiugali.com, soprattutto a Roma dove la propensione al tradimento (26%) è maggiore rispetto alle altre città del Centro Italia

LA NUDITÀ DELLE DONNE E LA PAURA DEGLI UOMINI
Le Femen
Il femminismo ha subito una mutazione genetica da quando in Ucraina è esploso il movimento Femen, trasformando il seno in un’arma contundente dal significato ultrasimbolico. La protesta a Parigi davanti all’Ambasciata egiziana contro la nuova Costituzione islamica o davanti a Notre-Dame per denunciare la misoginia della chiesa o quella contro il satirismo berlusconiano davanti al seggio mentre votava il cavaliere. Episodi diversi, strategia comune contro il mondo maschilista, per il quale il nudo femminile è attraente, purché sia condiscendente, mentre i messaggi delle sexestremiste sono tutt’altro che ammiccanti e scatenano una reazione ottusamente violenta, la quale mette “a nudo” una mentalità patriarcale soccombente davanti alle provocazioni della nuova Internazionale femminista.
Achille della Ragione

NIENTE PIÙ LOCALI NOTTURNI, IL TOY BOY S’INCONTRA  FRA 
I LIBRI
Le cougar flirtano in biblioteca
Se fino ad oggi le biblioteche erano luoghi cupi e polverosi dove l’unico divertimento possibile era lo studio, grazie alle cougar diventano luoghi d’incontro dove poter flirtare con giovani toy boy! Il portale cougaritalia.com specializzato in incontri per donna mature, ha stilato una lista di luoghi dove è possibile conoscere toy boy, e lo ha fatto intervistando un campione di 1000 iscritti. Le opportunità di incontri con l’altro sesso scarseggiano in quest’epoca, dove si è troppo presi da se stessi, ma una donna intelligente, autonoma e indipendente come una cougar, sa sempre dove poter sfoderare le sue armi e iniziare la caccia. “Per definizione il toy boy è un ragazzo che negli anni di una donna vede l’esperienza, che stanco di interpretare lo stereotipo dell’uomo conquistatore, preferisce lasciarsi sedurre, essere una preda”, dichiara Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com. La biblioteca sembra essere il luogo ideale per il 43% per entrare in contatto con i toy boys. Luogo di ritrovo per ragazzi di diverse età, ma anche di giovani intellettuali dediti all’informazione e alla cultura personale, è la giusta cornice per facilitare incontri anche grazie all’atmosfera intima, casual e raccolta. La cougar ha diversi spunti cui attingere per approcciare all’altro sesso: chiedendo informazioni su tale autore o libro, o cercando l’aiuto se non riesce ad arrivare al libro posto proprio nello scaffale più alto… nessun toy boy può resistere al fascino di una cougar che chiede aiuto! Un’altra location ideale per tali incontri è la palestra, che raggiunge una percentuale del 31%. Generalmente quello della palestra è un luogo assai omogeneo, anche se in prevalenza frequentato da giovani. “Sommando l’ambiente informale, i vestiti succinti e quella confidenza che si genera spontaneamente, possiamo arrivare alla conclusione che l’attività fisica non stimola solo il corpo ma anche la conoscenza”, spiega il fondatore del portale per donne mature. Con una percentuale del 18%, al terzo posto dei luoghi frequentati dalle cougar che favoriscono l’incontro di toy boy, si piazza il supermercato. Ebbene sì, far la spesa è un atto pratico, necessario e indispensabile per la sopravvivenza di ogni individuo, ma nei panni di una cougar può diventare anche proficuo. “L’atmosfera rilassata e pratica del supermercato offre ottime opportunità di conoscenza: mentre si confrontano i prodotti, magari chiedendo consiglio, parlando durante le attese al banco o alla cassa… sono tutte possibilità che una vera cougar non si lascia sfuggire” specifica Fantini al riguardo. Il restante 8% ha dichiarato di scegliere parchi e giardini pubblici per conoscere toy boy e cougar, poiché l’aria aperta, la spensieratezza e tranquillità di questi luoghi favorisce incontri nei modi più casuali; come è noto, una passeggiata all’aria aperta ha portato sempre ottimi benefici…
TRADIRE NELLO SPOGLIATOIO
In aumento le relazioni extra-coniugali che nascono dal condividere la stessa passione
I migliori tradimenti si consumano tra gli spogliatoi. A rivelarlo, una recente ricerca condotta dallo staff di incontri extraconiugali.com portale specializzato in tradimenti on line, che ha chiesto a 2000 dei suoi iscritti quale fosse secondo loro il luogo più funzionale all’adulterio. Secondo Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com, “l’attività fisica di qualsiasi genere è un espediente molto favorevole al tradimento. Gli sforzi comuni, i muscoli in bella vista e,soprattutto, la condivisione di una stessa passione avvantaggiano gli avvicinamenti, le conoscenze e favoriscono le scappatelle”. Il 68% degli iscritti al portale coinvolti nel sondaggio ha indicato, infatti, gli spogliatoi di palestre, piscine e scuole di ballo come gli ambienti in cui è più facile conoscere qualcuno, esserne attratti e tradire il proprio partner. Sono sempre più comuni le relazioni fedifraghe tra maestro e allieva o fra compagni di uno stesso corso che scaturiscono da un semplice sguardo o da una battuta maliziosa nel corso della lezione. A parere di Alex Fantini, “le persone che frequentano palestre, piscine, scuole di ballo e ambienti simili condividono un interesse, hanno in comune un hobby e questo può certamente favorire lo scatenarsi della passione e del coinvolgimento fisico. Nei centri sportivi, poi, spesso si trascorre molto più tempo oltre a quello dedicato alla lezione: l’ambiente permette di staccare la spina e non pensare allo stress generato dalla routine quotidiana. Si è, quindi, più rilassati e predisposti all’interazione e alle chiacchiere”.  Il 21% degli intervistati sostiene, invece, che sia l’ufficio l’ambiente che meglio predispone le persone al tradimento del partner, poiché all’interno del luogo di lavoro si trascorre spesso la maggior parte della giornata. La figura del capo, il suo potere o il fascino del proprio superiore sono spesso le scintille che danno il la alle relazioni extraconiugali. “Può capitare altre volte – commenta Fantini - che ci si possa sentire messi sotto pressione a lavoro: questo potrebbe portare a cercare conforto in un/una collega che si vede affine anche mentalmente o con il/la quale si lavora in team stabilendo una relazione extra-lavorativa”.  Il rimanente 11% degli intervistati ritiene che siano i bar e le discoteche i luoghi più propizi per le scappatelle. I locali, infatti, sono luoghi sempre affollati dove è facile incontrare gente nuova e interessante. “Dopo un buon cocktail – conclude Alex Fantini – si abbassano le difese e si è più socievoli e predisposti all’interazione con l’altro.”
CHI DI TWITTER FERISCE, DI  SHITSTORM PERISCE

Ecco un paio di termini che occorre  sapere per comunicare attraverso la rete.
ACTA - L’accordo multilaterale ACTA è un trattato contro la pirateria di prodotti e le violazioni dei diritti d'autore perpetrate in internet. Laccordo ha provocato violente proteste in diversi paesi tra cui la Germania, che temendo linsorgere di una forma di censura per il web non ha ancora deciso di sottoscriverlo.
Blog -Tutti possono creare un blog personale, in cui postare testi, foto o video. E ovviamente raccontare della propria insignificante vita, sbandierando al mondo intero strampalate opinioni in materia di politica ed economia.
Community - Rivisitazione del termine associazione. Può spaziare dal club degli allevatori di piccioni viaggiatori al circolo dei campioni di sputo a distanza e simili: basta che tutti parlino, si confrontino e si sfoghino sullo stesso tema. Ma attenzione: i commenti diffamatori vengono cancellati dai moderatori.
Facebook - È il più grande social network del mondo. I suoi membri possono scambiarsi messaggi, condividere foto o aggiornarsi sul proprio stato.
Hashtag - Gli hashtag sono parole chiave, precedute dal simbolo # (cancelletto), utilizzate per collegare il messaggio, cioè il tweet, a determinati argomenti.
Podcast - È il termine usato per identificare un file in formato audio o video scaricabile in un dispositivo di riproduzione mobile.
Postare - Sinonimo del verbo pubblicare. Un esempio? Mister Spiritosone che scrive su Facebook: Corro a prendere una pizza!, magari allegando una foto della quattro stagioni perché è convinto che così il suo post sarà ancora più fico.
Shitstorm - Reazione della community che, disapprovando una critica espressa nei confronti di un argomento, inonda il suo autore di una caterva di e-mail (la cosiddetta shitstorm) tempestandolo di argomentazioni dal carattere minaccioso o offensivo.  Luragano travolgerà il malcapitato trasformando la sua casella in una vera e propria discarica di assurdità.
Stato  - Non ha nulla a che vedere con chi pensa solo allescalation sociale. È semplicemente Facebook che domanda a ogni utente: Cosa stai facendo? E i supergeni, come il suddetto Mister Spiritosone, saranno i primi a rispondere con frasi del tipo: Devo scappare al bagno, me la sto facendo sotto!
Whistleblower     Individui che vendono alle autorità di un paese, per esempio la Germania, CD contenenti dati relativi a presunti evasori tedeschi (magari in Svizzera). Così poi lo stesso stato tedesco diventa il principale ricettatore dei truffatori, anche se da quando cè WikiLeaks questo è del tutto irrilevante. A ben pensare, di spifferatori è pieno il mondo... (da New Babylon)
   LA PASSIONE 
SI ACCENDE 
A SCUOLA DI BALLO
Il 52% dei single sceglie il ballo come attività per avvicinare l’altro sesso
 Dal sempreverde liscio, ai sofisticati balli da sala, passando per le tante declinazioni dei latino americani, dalla salsa e merengue alla bachata, fino all’esotica danza del ventre e all’intramontabile tango argentino: i corsi di ballo in città impazzano in tutta Italia. Da un sondaggio svolto dal club per single  Eliana Monti  è emerso che il 52% degli iscritti sceglie il ballo come attività per avvicinare l’altro sesso.  Ma quali sono le danze preferite dai single? Il club per single di Eliana Monti, specializzato nella ricerca del partner, lo ha chiesto ai suoi iscritti, i quali ritengono la danza un’opportunità per conoscere persone e magari trovare l’anima gemella.  Il 49% degli uomini intervistati ha dichiarato che sceglie un corso di balli latino-americani per combattere la noia delle sere sul divano davanti alla tv e per conoscere gente nuova. Infatti, sono sempre di più le serate organizzate nei locali notturni dove è possibile lanciarsi in pista con le danze caraibiche che diventano un continuum della lezione settimanale e un modo per fare gruppo.  Il 32% della popolazione single maschile del club di Eliana Monti preferisce il tango argentino, il ballo sensuale per eccellenza, perfetto per ammaliare il futuro partner. “Sono sempre più le coppie che si formano in seguito ad un passionale tango argentino, che si siano conosciute a lezione o in un locale”,conferma Eliana Monti. Il restante 19%, mosso più per la passione verso la danza che per altri motivi di svago, sceglie un corso di danza moderna: break dance e hip hop sono le attività preferite. E per quanto riguarda l’altra metà del cielo? Il tango è la danza preferita dal 58% delle donne single iscritte al club per single di Eliana Monti. Il 31% delle intervistate, mosse dal fascino sensuale che questo tipo di ballo regala, sceglie la danza del ventre o il flamenco: queste sono, per antonomasia, le danze più sensuali agli occhi degli uomini. I balli latino-americani attirano l’attenzione dell’11% del parterre donna intervistato, essendo sicuramente il modo più facile per conoscere amici nuovi divertendosi in pista. “Al di là della visibilità data dalla tv con i suoi talent show e dai gusti dei single, la danza è un’attività scelta per scaricare le tensioni della settimana lavorativa e rigenerare mente e corpo - conclude la signora  Monti - senza dimenticare che il fascino verso il ballo è mosso dal fatto che si tratta di un’attività divertente dove è possibile conoscere gente nuova e divertirsi”.
          DONNE MATURE… 
MA NON A LETTO!
Una cougar sotto le coperte diventa 
Lady Godiva
Fiera, indipendente e vincente nella vita, la donna Cougar vuole esserlo anche sotto le lenzuola. Sarebbe facile scendere a scontate deduzioni, ma nel sondaggio effettuato dal portale specializzato in incontri per donne mature, emergono dati sorprendenti. Dominatrice nella vita, la donna cougar, a letto inverte la marcia. È noto che le abitudini sessuali degli individui spesso riservano sorprese inaspettate, come in questo caso: ben il 40% delle donne cougar intervistate per il sondaggio ha confessato di prediligere una posizione passiva nei confronti del proprio partner, preferendo delegargli la gestione del rapporto. Inoltre, la cougar è una donna in carriera, indipendente, che ricopre posizioni di un certo prestigio che implicano l’assunzione di responsabilità, per cui l’inclinazione al dominio che adottano nella vita quotidiana, si ribalta completamente nei loro incontri amorosi. “Si tratta di giocare con i ruoli - specifica Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com e continua - è noto che il gioco sia una componente fondamentale per l’intesa sessuale fra gli individui, e per le donne cougar giocare a sostituire il ruolo che svolgono nella vita di tutti i giorni, rende i rapporti a due più piacevoli e stuzzicanti.” Si continua sulla scia del divertimento, con un 34% che confessa di cedere al gioco dei travestimenti. Questa pratica, concettualmente non si discosta dall’inversione delle parti, poiché il travestimento implica l’assunzione di un ruolo che però in questo caso è di fantasia e richiede l’utilizzo di costumi fatti apposta per queste occasioni. Si va dal classico infermiera sexy, definito tale poiché è ormai diventato una sorta di archetipo erotico, ai personaggi di film, soprattutto quelli ispirati ai supereroi, al cult delle visite inaspettate rivisitato in varie salse: dall’idraulico sexy, al focoso postino, insomma, ce n’è per tutti i gusti! “Per colpire il proprio partner è necessario fare uno sforzo di fantasia, conquistarlo e portarlo in un mondo fuori dagli schemi ordinari. Alle donne cougar piace essere mentalmente stimolate dai propri toy boy: è una seduzione più efficace”, confessa Alex Fantini. Il restante 26%, opta per soluzioni di dominazione. Moderne Lady Godiva, amano prendere le redini della situazione e condurre il gioco, poiché questo permette loro di avere un maggiore controllo totale, mantenendo però un equilibrio tra le parti.
IL TATUAGGIO E' PER L'AMANTE
I coniugi dovranno prestare attenzione ai tatuaggi dei partner
L’ultima tendenza che sta prendendo piede tra i fedifraghi d’Italia è farsi un tatuaggio e dedicarlo al proprio amante. A rivelarlo, una recente ricerca condotta dallo staff di incontri-extracomiugali.com, portale specializzato in tradimenti online, che ha chiesto a 2000 dei suoi iscritti quale fosse secondo loro il simbolo dell’adulterio da imprimersi sulla pelle. Decidere di farsi un tatuaggio, infatti, è una scelta importante ma, ancora più importante, è la scelta di cosa farsi tatuare.  Secondo Alex Fantini, fondatore del sito,  “Il tatuaggio è un evergreen, un trend che non passa mai di moda, ma che nel tempo si evolve assumendo nuove forme e nuovi significati, come in questo caso. Che siano visibili o nascosti, sono sempre molto sensuali”. Il 39% ha dichiarato che è in voga fra i fedifraghi tatuarsi la scritta del nome dell’amante in cinese, poiché gli ideogrammi associano a un’unica lettera un intero significato che la maggior parte delle persone non è in grado di comprendere. “Per questo motivo un ideogramma è la dedica perfetta per l’amante – commenta Fantini - perché quando il vostro partner vi chiederà cosa significa il nuovo tatuaggio, potrete rispondere qualsiasi cosa: purché non conosca il cinese, non lo scoprirà mai!”. Per il 25% degli iscritti, i tatoo dedicati all’amante sono spesso dei simboli, rappresentazioni di vario genere come stelle, sole, note musicali. “Tra i simboli – continua Fantini – è molto di moda un pugnale stilizzato infilzato nel cuore, emblema per eccellenza del tradimento”.  Il 14% degli intervistati sostiene, invece, che sono i tatuaggi con i versi delle canzoni a essere la dedica adatta per l’amante. “Le parole - a parere di Fantini - esprimono meglio di ogni altra cosa quello che si vuole comunicare e sono l’ideale perché sono colte da chi le ha condivise in un qualche momento della vita e ne conosce realmente il significato”. Secondo il 13% degli iscritti al portale che hanno preso parte al sondaggio, il tatuaggio per l’amante è un fiore o un motivo floreale astratto. I fiori tatuati più popolari tra i fedifraghi come dedica per il proprio amante sembrano essere le rose gialle e i tulipani. “I fiori spesso hanno dei significati espliciti e conosciuti, - commenta sempre Fantini - altre volte, come nel caso dei tatuaggi, li celano”. Il rimanente 9% degli intervistati, ritiene invece che il tatoo scelto dai fedifraghi per la dedica, sia il soprannome che l’amante ha coniato nei loro momenti di intimità. 
 NUDA CONTRO LA VIVISEZIONE
Loredana Cannata nuda in gabbia contro la vivisezione. Performance nettamente hot a Napoli della nota attrice, protagonista di 'Magnifica presenza' di Ferzan Ozpetek, durante una manifestazione dei Verdi Ecologisti contro la vivisezione ed in difesa dei diritti per gli animali in via Toledo. La Cannata, rinchiusa e seminuda dentro una gabbia ha sfidato il freddo per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della vivisezione degli animali. Loredana Cannata, che indossava solo lingerie, ha arringato i passanti divertiti e compiaciuti spiegando che la vivisezione è una tortura e un pericolo per la nostra salute.

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