mercoledì 5 marzo 2014

PANTAGRUEL DISFIDA

CARBONARA DI ROSCIOLI vs/ CARBONARA 
 DI MONOCOCCO
Nel tempio della Carbonara Doc la pasta nutraceutica di grano Monococco selezionata dal nutrizionista Vito Traversa ha sfidato la tradizione. E non ha sfigurato. Buono e sano a tavola vanno finalmente d’accordo.
 Uno strano duello gastronomico, quasi una provocazione: la pasta integrale di grano Monococco selezionata dal nutrizionista Vito Traversa sfida in uno dei templi romani della Carbonara - da Roscioli, in via dei Giubbonari – lo spaghettone tradizionale. E non sfigura. Anzi piace e sfata il luogo comune che ciò che fa bene non può anche essere buono. Ecco la cronaca di questa simpatica “amichevole” del gusto. Come fare a lanciare il nuovo marchio commerciale di una pasta nutraceutica – monococcodimamma il nuovo brand – sdoganandone in un colpo solo anche la bontà? È quello che si deve essere chiesto il biologo nutrizionista Vito Traversa quando ha affidato ad hubplus – www.hubplus.it - l’organizzazione di quella che doveva essere una semplice conferenza stampa e che invece si è trasformata in un duello all’ultima forchettata che ha visto schierati in qualità di giudici foodies, blogger e giornalisti enogastronomici affermati. I quali non prima di aver assaggiato una dopo l’altra le due carbonare – e dopo aver fatto “scarpetta” - hanno decretato come vincitrice ai punti la carbonara Roscioli. Ma fin qui nessuna sorpresa perché nonostante la “sconfitta” di misura della sua carbonara di Monococco Vito Traversa può dirsi più che soddisfatto.Perché? Perché oltre a presentare in anteprima ad un pubblico così qualificato il nuovo marchio commerciale della sua pasta – ricevendo apprezzamento ma anche preziosissimi consigli – ha visto la sua “creatura” nutraceutica passare a pieni voti l’esame del gusto di una così spietata giuria.  Quando si parla di salute, infatti, non sempre si può parlare anche di gusto. Solitamente infatti si pensa che i prodotti “dietetici” – o nutraceutici - non siano buoni come quelli tradizionali. Invece la sfida romana ha dimostrato che la pasta monococcodimamma non solo fa bena ma è anche buona, ricca di sali minerali e quindi naturalmente saporita. Un gran goal, dunque, per il “metodo” Traversa, se così si può definire la proposta dietetica del nutrizionista che al contrario fonda il pensiero proprio sull’inutilità di formule standard di dimagrimento. Per lui “Selezionare” e “Dissociare” sono le parole d’ordine: selezionare cibi che fanno bene, come questa nuova   pasta, ricca di proteine e fruttani e con un basso indice glicemico – tant’è che si pensa di adottarla non solo nelle diete dimagranti ma anche nell’alimentazione dei diabetici – e ricca di proteine; e dissociarne l’assunzione evitando di mischiare carboidrati e proteine. Un obiettivo che con una pasta che oltre ad essere sana è anche “ufficialmente” buona sembra davvero più vicino.

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