A un uccellino il concorso
Un marchio per la bellezza
Un marchio per la bellezza
arch.Rita Ben |
Fra 3000 progetti da tutto
il mondo, un’architetta calabro-fiorentina specialista di restauri edilizi e
appassionata di giardini vince i 15000 € messi in palio da Villa Bardini. Il
nuovo brand servirà a promuovere il
più spettacolare belvedere di Firenze e le sue attività culturali
Un
uccellino pronto a spiccare il volo dal bordo di un vaso dalle forme classiche.
Un’immagine stilizzata, bianca su fondo bordeaux o nero, incorniciata o meno da
un bianco quadrato. Sotto, la scritta Villa Bardini. Ecco il progetto vincitore
del concorso internazionale Un marchio per la bellezza lanciato in
gennaio dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron alla ricerca di un
brand efficace e inconfondibile che identifichi e valorizzi nel mondo Villa e
Giardino Bardini, il più spettacolare belvedere della città teatro di numerose
attività culturali.Ideatrice del marchio l’architetta Rita Benincasa Amato, che
si aggiudica dunque i 15 mila euro in palio. Di origini calabresi, 53 anni,
fiorentina da 34, ha sbaragliato un’affollatissima concorrenza: 2993 i progetti
giunti da 62 paesi.Marchio e vincitrice sono stati presentati oggi dal
presidente della Fondazione e della giuria Michele Gremigni con la direttrice
di Villa Bardini Marcella Antonini, e gli altri giurati: il pubblicitario Mario
Fiorenza (agenzia l’admarco), l’esperto di marketing e comunicazione Marco
Martelli Calvelli, il giornalista Riccardo Monni.Laureatasi a Firenze con la
professoressa Mariella Zoppi con una tesi sul giardino romantico, sposata con
il grafico Giuseppe Panzarella, l’architetta Benincasa Amato opera
prevalentemente nel restauro di edilizia residenziale. “I giardini”, racconta,
“non sono il mio settore, ma restano un’antica passione e ho partecipato al concorso
essenzialmente per diletto. Non è facile esprimere un’idea oggettiva di
bellezza: grande o piccola che sia, risponde infatti a criteri molto personali.
Ritengo però che il segreto della vera bellezza stia soprattutto nella
semplicità. Ho pensato: che cosa può colpire di una passeggiata in giardino? A
mano, poi perfezionando al computer, ho disegnato una scena tra le più normali
e tuttavia tra le più emozionanti: un passerotto che svolazza cinguettante (la
natura) posato su un bel vaso (l’arte, la cultura). Le tre colonne portanti di
Villa Bardini”.Per arrivare al vincitore la giuria ha comunque dovuto esaminare
tutti i 2993 elaborati (presentati anonimi), oltre 300 dei quali arrivati
dall’estero grazie a una promozione via web ideata da l’admarco e gestita da
Kuna srl sui principali social network.Spiega Gremigni, “Volevamo un brand
essenziale, emozionale, capace di aiutare la gente a percepire l’identità di
Villa Bardini e a ricordare. Così la giuria ha scartato i progetti troppo
complessi, quelli con simboli di Firenze abusati o quelli con codici estetici
estranei alle espressioni del nostro territorio. Ne abbiamo selezionati 39.
Alla fine è stato premiato il soggetto secondo noi più aderente al bando e in
grado di sintetizzare al meglio le multifunzionalità di Villa Bardini”. Si
calcola che l’operazione porterà al complesso Bardini un sensibile incremento
di notorietà con conseguente aumento di visitatori (oggi circa 100 mila l’anno
per il solo giardino) e maggiori incassi che renderanno più autonoma la
gestione. L’individuazione del marchio è la prima tappa di un progetto di
sviluppo destinato a coinvolgere anche l’artigianato toscano di alta gamma.
Come noto, Villa Bardini ospita il Museo Annigoni e la Fondazione Roberto
Capucci, oltre a concerti ed esposizioni d’arte temporanee. Dopo Aldo Fallai. Da
Giorgio Armani al Rinascimento (fino al 10 aprile), in programma una
grande monografica dedicata a Giovanni Colacicchi. Hanno sede nella Villa
anche il premio ambientalista Il monito del giardino e la Società Toscana di
Orticultura.
Buongiorno. Sarebbe interessante visionare almeno i 39 marchi scremati dai circa 3mila arrivati… Da partecipanti al concorso, da grafici e art director con esperienza ventennale, mia moglie ed io saremmo davvero curiosi di conoscere quale tipo di concorrenza la nostra architetto sbaragliò. Anche per un mero, simbolico atto di trasparenza nei confronti di chi ha partecipato. Voi de Lo Strillo magari avete un link dove vengono mostrati i marchi?
RispondiEliminaGrazie, saluti cordiali