"PANE SOSPESO" PER CHI NON SE LO
PUO' COMPRARE
Dopo
il «caffè sospeso» di Napoli arriva il «pane sospeso» per le persone che non
possono permetterselo. A lanciare l' inziativa il Presidente dell' Unipan, l'
associazione panificatori della Campania , Mimmo Filosa ed il membro dell'
esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. La
regola del " pane sospeso" è uguale a quella del "caffè". Dopo aver comprato il
pane si può decidere di "acquistarne" altro per i più bisognosi. Il
personale lo darà riservatamente a chi ne ha bisogno.Il
primo locale dove si potrà trovare il "pane sospeso" è proprio quello di Mimmo
Filosa a San Sebastiano al Vesuvio dove in questi giorni si stanno formando
gratuitamente decine di studenti delle superiori che stanno imparando l' arte
della panificazione. Il titolare e Borrelli offriranno i primi 50 pezzi di pane
per far partire l' inizaitiva. "Sono
davvero tante le persone che hanno difficoltà oramai anche ad acquistare un
pezzo di pane. Questa iniziativa - spiegano Filosa e Borrelli - vuole aiutarle
in modo concreto e saremo anche molto discreti nel fornire aiuto perchè molte
famiglie si vergognano di manifestare la propria povertà".
LA MEGA CAFFETTIERA AL GAMBRINUS
A NAPOLI PER IL CAFFE' SOSPESO
I f:lli Sergio al centro, sopra, e la ceffettiera |
Il
Gambrinus realizza una mega caffettiera per i "caffè sospesi" ed anche per il
cibo con spiegazioni in diverse lingue. E' subito boom. Tra i primi ad aderire
il fratello di Pino Daniele, Mariano Rigillo, Borrelli e Simioli. "Addirittura in Giappone c' è oramai il sushi sospeso.
Noi vogliamo lanciare un messaggio internazionale di solidarietà e fratellanza
per combattere la crisi economica". Omaggio a Luciano De Crescenzo. Il Caffè Gambrinus di Napoli ha rilanciato la tradizione napoletana
del "Caffè sospeso" con una mega caffettiera posta all' ingresso del locale
nella quale si possono lasciare gli scontrini già pagati per chi non può
permettersi un caffè o anche altro (ad esempio cibo). In poche ore sono state
decine le persone che hanno donato un sospeso. Tra
i primi ad aderire all' iniziativa Salvatore Daniele fratello del notissimo
cantante Pino, il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio
Borrelli, Gianni Simioli, l' attore Mariano Rigillo e anche 2 turisti
stranieri. L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il
“sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più
generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso
nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del boom
economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí,
perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può
permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un
coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una
sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da
Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile e
Gaippone. "In tutto il mondo - dichiarano i titolari del caffè i fratelli Antonio ed
Arturo Sergio - stanno portando avanti la cultura napoletana del sospeso.
Addirittura anche in Giappone c' è il sushi sospeso. Noi vogliamo lanciare un
messaggio ed una mobilitazione internazionale di solidarietà e fratellanza che
parta proprio dal grande cuore di Napoli per combattere una crisi che sta
devastando non solo l' economia ma gli animi delle persone rendendole spesso
cattive". (Italianotizie)
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