giovedì 27 marzo 2014

GENIALITA' PARTENOPEA

 "PANE SOSPESO" PER CHI NON SE LO 
PUO' COMPRARE
Dopo il «caffè sospeso» di Napoli arriva il «pane sospeso» per le persone che non possono permetterselo. A lanciare l' inziativa il Presidente dell' Unipan, l' associazione panificatori della Campania , Mimmo Filosa ed il membro dell' esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. La regola del " pane sospeso" è uguale a quella del "caffè". Dopo aver comprato il pane si può decidere di "acquistarne" altro per i più bisognosi. Il personale lo darà riservatamente a chi ne ha bisogno.Il primo locale dove si potrà trovare il "pane sospeso" è proprio quello di Mimmo Filosa a San Sebastiano al Vesuvio dove in questi giorni si stanno formando gratuitamente decine di studenti delle superiori che stanno imparando l' arte della panificazione. Il titolare e Borrelli offriranno i primi 50 pezzi di pane per far partire l' inizaitiva. "Sono davvero tante le persone che hanno difficoltà oramai anche ad acquistare un pezzo di pane. Questa iniziativa - spiegano Filosa e Borrelli -  vuole aiutarle in modo concreto e saremo anche molto discreti nel fornire aiuto perchè molte famiglie si vergognano di manifestare la propria povertà".

LA MEGA CAFFETTIERA AL GAMBRINUS 
A NAPOLI PER IL CAFFE' SOSPESO
I f:lli Sergio al centro, sopra, e la ceffettiera
  Il Gambrinus realizza una mega caffettiera per i "caffè sospesi" ed anche per il cibo con spiegazioni in diverse lingue. E' subito boom. Tra i primi ad aderire il fratello di Pino Daniele, Mariano Rigillo, Borrelli e Simioli. "Addirittura in Giappone c' è oramai il sushi sospeso. Noi vogliamo lanciare un messaggio internazionale di solidarietà e fratellanza per combattere la crisi economica". Omaggio a Luciano De Crescenzo. Il Caffè Gambrinus di Napoli ha rilanciato la tradizione napoletana del "Caffè sospeso" con una mega caffettiera posta all' ingresso del locale nella quale si possono lasciare gli scontrini già pagati per chi non può permettersi un caffè o anche altro (ad esempio cibo). In poche ore sono state decine le persone che hanno donato un sospeso. Tra i primi ad aderire all' iniziativa Salvatore Daniele fratello del notissimo cantante Pino, il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli, Gianni Simioli, l' attore Mariano Rigillo e anche 2 turisti stranieri. L’usanza è antica e risale a metà dell’Ottocento. Allora, a Napoli, il “sospeso” era un caffè offerto ai poveri della città dagli avventori più generosi. Per dare anche ai meno fortunati l’opportunità di gustarsi un espresso nel pieno rispetto della tradizione partenopea. Poi venne l’epoca del boom economico e del benessere e il “sospeso” fu quasi dimenticato. Fino a oggi. Sí, perché con la crisi, la consuetudine di pagare un caffè a chi non può permetterselo é tornata. Tanto che, nel 2011, é nato addirittura un coordinamento nazionale, la Rete del caffè sospeso, che oggi conta una sessantina tra bar, festival e associazioni che hanno sposato la causa, da Trieste a Lampedusa. Senza dimenticare i casi di Spagna, Svezia e Brasile e Gaippone.  "In tutto il mondo - dichiarano i titolari del caffè i fratelli Antonio ed Arturo Sergio - stanno portando avanti la cultura napoletana del sospeso. Addirittura anche in Giappone c' è il sushi sospeso. Noi vogliamo lanciare un messaggio ed una mobilitazione internazionale di solidarietà e fratellanza che parta proprio dal grande cuore di Napoli per combattere una crisi che sta devastando non solo l' economia ma gli animi delle persone rendendole spesso cattive". (Italianotizie)


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