uno spettacolo a dir poco spiazzante
Quando si apre il sipario di Galleria Toledo lo troviamo in mutande e canottiera con una giacca grigia in pelliccia ecologica, qualche sacchetto di plastica sgualcito in vita e due zoccoli rumorosi. Capelli al vento e occhi spiritati, Nicola Vicidomini è accompagnato da Fabrizio Botta, che, con la sua testa di capra, gli fa in qualche modo da spalla silenziosa, per lo spettacolo “Fauno” che conclude la stagione 2022/23 del Teatro Stabile d’Innovazione diretto da Laura Angiulli.Si presenta così: «Ho diciotto anni da almeno 15 anni. Sono anagraficamente ripetente.» E continua con affermazioni del tipo «Studio alla Anormale di Livorno» oppure «Mi considero la risposta svedese a Edith Piaf.» Il linguaggio di Vicidomini ha sonorità del sud pur essendo difficilmente inquadrabile in un preciso dialetto: quasi sempre nelle sue parole la vocale finale è sostituita da una linguaccia, la cui insistenza fa pensare più ai Rolling Stones che a Einstein. Spiazzante, surreale, dionisiaco, blasfemo, osceno, visionario, grottesco, sfrenato, comico, logorroico, estroso, sognatore, bizzarro, irriverente, sregolato, vulcanico, Nicola Vicidomini, dopo un primo momento che di certo disorienta lo spettatore che assista a un suo spettacolo per la prima volta, offre anche occasioni di irrefrenabile ilarità a partire dalle tre telenovele brasiliane girate a Nuoro, passando per la gara di tic nervosi che si svolge a Wimbledon ma è annunciata da un radiocronista agli ascoltatori di Minturno e Scauri, per arrivare agli irresistibili problemi di matematica che servono da distrazione al protagonista che, novello Cristo, trova noioso essere fustigato. In ogni caso Vicidomini mescola temi e luoghi, situazioni e spazi in coerenza con la sua idea di comicità che «non è un riflesso del sociale, è manifestazione indecente, dionisiaca e amorale che sconquassa l’ordine proiettato dall’uomo sulle cose, (...) un cortocircuito tra quel caos meraviglioso che è la natura e il senso che la razza umana gli ha arbitrariamente proiettato». “Fauno” ha registrato continui sold out a Milano e al Teatro Vascello di Roma nelle passate stagioni. L’opera di Vicidomini è oggetto di studio sia in Italia che all'estero. Il Middlebury College del Vermont ha dedicato più lezioni all'approfondimento della sua maschera e drammaturgia. Il consiglio è di andarlo a vedere almeno una volta: lo amerete o lo odierete ma non vi lascerà indifferenti.
Valeria Rubinacci
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