venerdì 10 gennaio 2014

ANTEPRIMA CINEMA

fabrizio BENTIVOGLIO E fabrizio GIFUNI 
A NAPOLI per "IL CAPITALE UMANO" DI VIRZI'
LE INUTILI POLEMICHE DI CHI NON HA VISTO IL FILM
scene del film con Gifuni e Bentivoglio, sotto anche il regista Virzì

Prima assoluta, la presentazione, al Cinema Filangieri, per la stampa cittadina, del film d Paolo Virzi : Il Capitale Umano: un film , girato in una immaginaria Brianza, cosi dice il regista Virzi, in cui le velleità di ascesa sociale di un immobiliarista, il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre, si intrecciano con un misterioso incidente d’auto, in una notte gelida e alla vigilia delle feste di Natale e, a complicare le cose ed a infittire la trama corale del  film dall’umorismo nero che si compone come un mosaico. Un racconto di splendore e miseria di una provincia del Nord Italia, per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo. Dal libero adattamento del romanzo di Stephen Amidon, Paolo Virzi ha adoperato con certa disinvoltura il romanzo, traendo elementi del plot e spunti per i personaggi .
Senza rinunciare ad una corrente sotterranea di ironia, magari stavolta meno tenera, meno dolce, più beffarda in cui gli eventi drammatici non sono presi di petto con il pathos del melodramma ma con un certo sarcasmo , tanto che lo scrittore Stephen Amidon è stato entusiasta fon da principio  della trama e del film, a detto del regista, Paolo Virzi.
Per i protagonisti, Paolo Virzi, si è tolto la soddisfazione  di avere in  un suo cast alcuni degli attori e delle attrici che ammira di più come i due formidabili Fabrizi, Gifuni e Bentivoglio, le due spettacolari Valerie, Golino e Bruni Tedeschi e l’ottimo Luigi Lo Cascio: Bentivoglio è un vero eroe della metamorfosi, la sua forza è non aver mai paura o vergogna del lato risibile, o sconcertante di un personaggio, nel quale si tuffa con un trasporto ed un abbandono che emoziona. Gifuni si è sentito finalmente autorizzato ad abbandonare la sua aria di squisita persona, democratica e perbene, per divertirsi ad indossare qualcosa di torvo, di inquietante e, persino di volgare ma, senza mai perdere un oncia della sua eleganza. Una creatura singolare è ,Valeria Bruni Tedeschi, che nel film sa essere allo stesso tempo sexy e goffa, intensa e patetica. Anche l’ altra Valeria, Golino, oltre che del suo carisma d’attrice genuina e anticonvenzionale , si può parlare del suo cinema, dopo il suo esordio in “Miele”. Interessante il ruolo di Lo Cascio, anche se piccolo, nel disegnare quel suo professorino  colto e astuto.
Poi i tre “ragazzi”, Giovanni Anzaldo, che fa Luca, Matilde e Guglielmo, creature portatrici di verità umane e autenticità in purezza.
Ai due protagonisti della conferenza stampa, Gifuni e Bentivoglio, tra l’altro è stato chiesto della polemica sulla località messa in risalto dal Film, la Brianza: “Leggendo qualche giornale, hanno risposto, pensavamo  fosse una parodia, crediamo che chi dice e scrive queste cose anzitutto non ha visto il film e non sa che l’ambientazione è in una Brianza immaginaria, basti pensare che il luogo dove avviene l’incidente stradale che avvia la storia non esiste: l’abbiamo chiamato Ormate Brianza perché ha un suono plausibile, ma sfido chiunque a trovarlo su una carta geografica” proseguendo, “Gli attacchi che abbiamo letto mi sembrano del tutto infondati. Discutere di un film è interessante, discutere di una mezza frase del suo regista meno. Preferiremo si parlasse del film, dei suoi attori straordinari.”. Il film è nelle sale.
Alberto Alovisi

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