fabrizio BENTIVOGLIO E fabrizio GIFUNI
A
NAPOLI per "IL CAPITALE UMANO" DI VIRZI'
LE INUTILI POLEMICHE DI CHI NON HA VISTO IL FILM
scene del film con Gifuni e Bentivoglio, sotto anche il regista Virzì |
Prima assoluta, la
presentazione, al Cinema Filangieri, per la stampa cittadina, del film d Paolo
Virzi : Il Capitale Umano: un film , girato in una immaginaria Brianza, cosi
dice il regista Virzi, in cui le velleità di ascesa sociale di un immobiliarista,
il sogno di una vita diversa di una donna ricca e infelice, il desiderio di un
amore vero di una ragazza oppressa dalle ambizioni del padre, si intrecciano
con un misterioso incidente d’auto, in una notte gelida e alla vigilia delle
feste di Natale e, a complicare le cose ed a infittire la trama corale del film dall’umorismo nero che si compone come un
mosaico. Un racconto di splendore e miseria di una provincia del Nord Italia,
per offrirci un affresco acuto e beffardo di questo nostro tempo. Dal libero
adattamento del romanzo di Stephen Amidon, Paolo Virzi ha adoperato con certa
disinvoltura il romanzo, traendo elementi del plot e spunti per i personaggi .
Senza rinunciare
ad una corrente sotterranea di ironia, magari stavolta meno tenera, meno dolce,
più beffarda in cui gli eventi drammatici non sono presi di petto con il pathos
del melodramma ma con un certo sarcasmo , tanto che lo scrittore Stephen Amidon
è stato entusiasta fon da principio della
trama e del film, a detto del regista, Paolo Virzi.
Per i
protagonisti, Paolo Virzi, si è tolto la soddisfazione di avere in
un suo cast alcuni degli attori e delle attrici che ammira di più come i
due formidabili Fabrizi, Gifuni e Bentivoglio, le due spettacolari Valerie,
Golino e Bruni Tedeschi e l’ottimo Luigi Lo Cascio: Bentivoglio è un vero eroe della
metamorfosi, la sua forza è non aver mai paura o vergogna del lato risibile, o
sconcertante di un personaggio, nel quale si tuffa con un trasporto ed un
abbandono che emoziona. Gifuni si è sentito finalmente autorizzato ad
abbandonare la sua aria di squisita persona, democratica e perbene, per
divertirsi ad indossare qualcosa di torvo, di inquietante e, persino di volgare
ma, senza mai perdere un oncia della sua eleganza. Una creatura singolare è
,Valeria Bruni Tedeschi, che nel film sa essere allo stesso tempo sexy e goffa,
intensa e patetica. Anche l’ altra Valeria, Golino, oltre che del suo carisma
d’attrice genuina e anticonvenzionale , si può parlare del suo cinema, dopo il
suo esordio in “Miele”. Interessante il ruolo di Lo Cascio, anche se piccolo,
nel disegnare quel suo professorino
colto e astuto.
Poi i tre “ragazzi”,
Giovanni Anzaldo, che fa Luca, Matilde e Guglielmo, creature portatrici di
verità umane e autenticità in purezza.
Ai due
protagonisti della conferenza stampa, Gifuni e Bentivoglio, tra l’altro è stato
chiesto della polemica sulla località messa in risalto dal Film, la Brianza: “Leggendo qualche giornale, hanno risposto, pensavamo
fosse una parodia, crediamo che chi dice e scrive queste cose
anzitutto non ha visto il film e non sa che l’ambientazione è in una Brianza
immaginaria, basti pensare che il luogo dove avviene
l’incidente stradale che avvia la storia non esiste: l’abbiamo chiamato Ormate
Brianza perché ha un suono plausibile, ma sfido chiunque a trovarlo
su una carta geografica” proseguendo, “Gli
attacchi che abbiamo letto mi sembrano del tutto infondati. Discutere di un
film è interessante, discutere di una mezza frase del suo regista meno. Preferiremo si parlasse del film,
dei suoi attori straordinari.”. Il film è nelle sale.
Alberto
Alovisi
Nessun commento:
Posta un commento