GALA' PER IL CARCIOFO DI PAESTUM
Grande
Evento Mediatico martedì scorso al Ristorante Pizza Art di Battipaglia dove
L’Ente Terra Orti di Eboli Patrocinato dalla Regione Campania ha presentato le particolarità gastronomiche
dell’ormai famoso Carciofo di Paestum I.G.P. Sono intervenute le maggiori
testate Giornalistiche della carta Stampata e della televisione per assistere
alla presentazione dettagliata dell’alimento naturale coltivato nelle campagne
di Paestum. Rinomati Nutrizionisti hanno raccontato un po’ la storia e le
numerosissime proprietà salutari del prodotto: a seguire c’è stata una
degustazione di piatti a base di Carciofo di Paestum I.G.P., alla presenza del
Presidente di Terra Orti Alfonso Esposito e del suo direttore Emilio Ferrara; lo chef ha illustrato le tecniche di preparazione ed il valore
nutrizionale del carciofo. Ingrediente fondamentale della Dieta Mediterranea, il carciofo accompagna da tempo
immemorabile la cultura gastronomica e rurale delle popolazioni del mezzogiorno
d’Italia e della Campania in particolare, viene utilizzato nella
preparazione di svariate ricette tipiche e di piatti locali. Il clima fresco e
piovoso nel corso
del lungo periodo di produzione (febbraio-maggio) regala al Carciofo di Paestum
IGP la tipica ed apprezzata tenerezza e delicatezza al prodotto, che insieme
all'aspetto rotondeggiante dei suoi
capolini, la loro elevata compattezza, l’assenza di spine nelle brattee, sono
le principali caratteristiche qualitative e peculiari che ne hanno consacrato
la fama tra i consumatori. Le radici
della sua coltivazione vengono fatte risalire al tempo dei Borboni, il
cui ufficio statistico già nel 1811 segnalava la presenza di carciofi
nella zona di Evoli,
l’attuale Eboli, e Capaccio. Le prime coltivazioni specializzate di carciofo
sono state realizzate da agricoltori del Napoletano che impiantarono “carducci”
di loro ecotipi proprio nelle zone adiacenti ai famosi Templi di Paestum. Ma la vera e propria diffusione del
carciofo nella valle del Sele risale intorno al 1929-30, grazie
alle vaste opere di bonifica e di profonda trasformazione agraria apportate
dalla riforma fondiaria. Anche il testo di geografia economica del Migliorini
del 1949 ne conferma la presenza ed importanza nella zona. La descrizione più
approfondita della diffusione e dell’importanza della coltivazione del Carciofo di Paestum è
stata fatta dal Bruni,
nel 1960,
che fa riferimento al carciofo di Castellammare come ecotipo coltivato nella
Piana del Sele, varietà già citata da altri autori come appartenente al tipo
Romanesco. L’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) “Carciofo di Paestum” è
stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 465/2004 (pubblicato sulla GUCE n. L 77 del 13
marzo 2004). L’iscrizione al registro nazionale delle denominazioni e delle
indicazioni geografiche protette è avvenuta con provvedimento ministeriale del
23.03.04, pubblicato sulla GURI n. 83 dell’8.04.04, unitamente al Disciplinare
di produzione e alla Scheda riepilogativa (già pubblicata sulla GUCE unitamente
al predetto Reg. 465/04). Il Consorzio di
tutela del Carciofo di Paestum IGP è stato riconosciuto con Decreto del
Presidente della Repubblica Italiana del 22 novembre 2012, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale numero 286 del 7 dicembre 2012. Ha sede ad Eboli (SA) in via
Bagnolo San Vito. Luigi
Aiello
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