DIANA: BALLAVANO TUTTI DAL SAL FINO ALL'ULTIMO SPETTATORE
….”Porta ‘e cazune cu ‘nu stemma arreto…’na cuppulella ca
visiera aizata…”. Diana strapieno per il musical che racconta Renato Carosone,
ma soprattutto per applaudire Sal Da Vinci che ne interpreta la figura. L’escamotage
teatrale parte dalla voglia di sapere “perché Carosone nel pieno della sua
carriera decide di ritirarsi dalle scene”. Busillis che non viene sciolto, ma
che da lo spunto per tracciare il percorso di quest’artista tra filmati d’epoca,
balletti, riarragiamenti dei più noti successi “Tu vuo’ fa l’americano” “’o Sarracino”,
“Chellallà”, “Caravan petrol”, “Torero” a volte in forma rock, o rap, o
interpretate da Sal da Vinci, coadiuvato da la band internazionale. Direttore
artistico Federico Vacalebre, regista Fabrizio Bancale, coreografo Ferdinando
Arenella, scenografo Massimiliano Pinto, mister arrangiamenti Lorenzo
Hengeller, Gransta Msv, Giovanni Imparato, bravissimo, nei panni dell’indimenticabile
Gegè Di Giacomo, Pietro Botte in quelli di Peter Van Wood, Forlenzo Massarone un
simpatico Fred Buscaglione, Claudia Letizia, regina del burlesque, una sensuale
Marruzzella, Lello Radice il giornalista del “perché”, un corpo di ballo che ha
riempito di verve il palcoscenico. E’ inutile dire la bravura di Sal non solo
vocale, e lo sappiamo, ma di showman completo, che le musiche di Carosone
questo “genio partenopeo” dello swing, dal grande successo negli anni’60, dei
musicarelli, hanno naturalmente maggiormente sottolineato. Tutto il teatro
andava a ritmo, le gambe e le mani si muovevano indipendentemente dalla propria
volontà, basta che partiva la melodia carosoniana. Tre settimane in scena e poi
via per un tour in tutt’Italia e siamo sicuri che le gambe e le mani non
resteranno ferme in nessuno ei teatri toccati da questo musical. E chi si
aspetta “Pianofortissimo” non l’avrà perché solo Renato Carosone poteva
eseguirlo e forse…Gigi D’Alessio che un po’ a Carosone somiglia. A.Ghe.
SAL DA VINCI E' L'AMERICANO DI NAPOLI
in scena al Diana il 10 ottobre
"E'
uno spettacolo che arriva nel momento giusto....prima di farmi troppo
vecchio" è così che esordisce Sal Da Vinci
durante la conferenza stampa per la presentazione del suo nuovo spettacolo
teatrale "Carosone, l'americano di Napoli" . Subito prende la
sua terza mano, il microfono, e inizia a cantare "Torero" , poi si
sposta dalla scena per dar spazio alla dj che remixa la versione del pezzo
stesso, mentre si esibisce un corpo di ballo di Marruzzelle e Sarracini. E
continua ancora "abbiamo avuto un tracollo fisico tutti in questo
periodo, ma da giovedì saremo più giovani". Si. Perché è giovedì la
sera che Sal, il direttore artistico Federico Vacalebre, il regista Fabrizio
Bancale, il coreografo Ferdinando Arenella, lo scenografo Massimiliano Pinto,
mister arrangiamenti Lorenzo Hengeller, Gransta Msv, Giovanni Imparato nei
panni di Gegè, Pietro Botte in quelli di Peter Van Wood, Forlenzo Massarone in quelli di Fred
Buscaglione, Claudia Letizia in quelli di una Marruzzella dal seno smisurato,
Lello Radice in quelli di un giornalista particolare, la
banda internazionale, il corpo di ballo e i fan del nuovo Carosone stanno
aspettando. La prima sarà infatti il 10 ottobre al teatro Diana, dove rimarrà
per tre settimane per poi iniziare un lungo tour.
La
scusa/pretesto per la narrazione è la scommessa di un giornalista musicale di
riuscire a convincere la Rai a girare una fiction su Carosone. Il maestro, un
contaminatore di culture e suoni armato di un riso amaro, appare nella sua vita
di artista e non tra privato e gossip. "Non era un grande parlatore e
quindi abbiamo voluto dare spazio alle sue qualità di artista e musicista. Il
recitato serve solo a creare l'atmosfera di bianco e nero e l'ironia del
personaggio le cui canzoni vengono ancora oggi ballate nelle discoteche di
mezzo mondo. Protagonista è la musica ma sotrattutto il pianoforte, che avrà
tra l'altro una serie di funzioni, come quella di schermo per la proiezione di
molti video". Ma
cosa sono questi video? Sono una sorta di microfilm che hanno la funzione di
rappresentare ancora più da vicino quello che accade sulla scena. Trovano
spazio infatti video girati ad hoc,
altri appartenenti al repertorio, cartoni animati, e contributi video di molti
artisti come Pino Daniele, Carlo Verdone, Luciano De Crescenzo, Fiorello e
molti altri. Il
musical (o se vogliamo la commedia all'italiana imbottita di musica) è verace
ma allo stesso tempo internazionale, vintage ed estremamente moderno, ed
oscilla continuamente tra contemporaneità e flashback nel passato, in un tempo
che sembra infinito perché la musica di Carosone è infinita e contaminata dai
tanti popoli che hanno dominato la stessa città. E' il musical delle radici con
le ali. "C'è
piacere di venire a lavorare. Si è creata una famiglia" dice
Lello Radice. Una
famiglia si, ma piena piena di talento.
Jessica Cavaliere
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