MolinoMuseo
Museo
della tradizione Contadina Locale Inaugurazione
Sabato 26 settembre ore 11 Montenero
Val Cocchiara (Is)
A
Montenero Val Cocchiara (Is) sabato 26 settembre dalle ore 11 fino a sera, si
inaugura il MOMU- Molino Museo con una festa beneaugurante. L’idea di realizzare
un Museo nel Comune di Montenero Val Cocchiara, è nata dal desiderio di Daniela
Ricci, appassionata di cultura e tradizioni locali, di ridare vita ad un antico
fabbricato destinato, strutturato ed utilizzato in passato come Mulino ad acqua
a pala orizzontale. Sarà presente il Sindaco di Montenero Val Cocchiara, Filippo
Zuchegna. Durante la giornata degustazione di prodotti artigianali locali
offerti dal forno di Pino Ziroli realizzati a lievitazione naturale
artigianalmente, e dal laboratorio Caseario di Albino Scalzitti con latte munto
da vacche autoctone. Il tutto sarà
accompagnato da pregiati vini Di Majo Norante. Il pranzo sarà a cura dello
chef Emidio Iacobozzi.
L’antica
struttura sul territorio montenerese, una volta rappresentava un luogo
fondamentale della collettività locale, perché grazie alla sua attività di
trasformazione dei cereali in farina permetteva alla popolazione di provvedere
alla propria alimentazione facendone un uso collettivo ed un polo importante del
tessuto economico e sociale del paese. Far rinascere il Mulino ha preso
concretezza con il Bando pubblico Misura 322 “Sviluppo e rinnovamento dei
villaggi”, che prevedeva l’ammissibilità a finanziamento di operazioni volte al
recupero di “strutture rurali ad uso collettivo” da parte dell’Assessorato alle
politiche agricole, forestali e pesca produttiva della Regione Molise. Il sogno
è diventato realtà: creare una struttura detentrice di memoria dove tentare di
far riflettere sul consumismo e la globalizzazione della nostra odierna società,
non dimenticando la forza del nostro passato per guardare al
futuro. Attraverso
una funzione pubblica di educazione didattico-culturale, infatti, le giovani
generazioni, instradate sulla nobiltà del recupero di vecchi materiali e
mestieri, possono avvicinarsi a vari aspetti scientifici, produttivi e
antropologici legati alla risorsa acque, con la promozione di studi e ricerche
per valorizzare i beni agro-silvo-pastorali di proprietà collettive sotto il
profilo produttivo e della tutela ambientale. Il
“Momu” (Molino Museo), acronimo scelto da Daniela Ricci, critico d’arte
contemporanea, fa il verso al Moma di NY. Nel Museo, troveranno la naturale
collocazione testimonianze e reperti dell’attività quotidiana, dell’arte e della
cultura del mondo contadino. Ma non solo: al “Momu”, che risponde al bisogno di
arricchimento e di specializzazione dell’offerta di turismo culturale in un’area
ricca di storia contadina, presto, in data da definire, si terranno anche mostre
di arte contemporanea di artisti che con la loro ricerca affronteranno temi
legati alla natura.
Il museo è un “motore” culturale per il territorio, e non solo, anche
un possibile “volano” per il suo sviluppo. Attraverso una gestione moderna e
dinamica del museo si può instaurare più stretta relazione tra bene culturale ed
ambiente esterno, così come si possono creare sinergie tra altre realtà anche di
altre regioni d’Italia. Il progetto ha visto il restauro della ruota e delle macine in
pietra. Datate primi dell’800. Tutte le varie fasi della lavorazione saranno
illustrate appositamente da alcuni pannelli e proiezioni. Ci sarà un’intera area
didattica che potrà essere utilizzata per conferenze, simposi, lezioni e
proiezioni e tutte quelle attività complementari che la possono rendere utile a
tutti i tipi di manifestazioni come mostre d’arte contemporanea, convegni
presentazioni di libri, etc.
Ovviamente le mostre d’arte contemporanea saranno di volta in volta
programmate, anche attraverso la scelta di artisti contemporanei che con la loro
ricerca indagano la natura e la cultura contadina in particolare. Il Momu,
contribuirà, a produrre apprendimenti e a sviluppare conmpetenze che restano nel
repertorio culturale dei giovani studenti che lo visiteranno, suscitando in loro
non solo emozioni e sorprese per la scoperta di valori di un mondo quasi in
estinzione, ma attivando esperienze cognitive complesse e qualitativamente
apprezzabili. I beni museali appartenenti agli usi e ai costumi della civiltà
contadina vanno, così ad inserirsi in quel patrimonio irrinunciabile che
identifica la cultura destinata a segnare la continuità tra le
generazioni. Attraverso l’arte contemporanea il Museo con allestimento a cura di
Vincenzo Cacace, rappresenterà un’offerta didattica culturale di livello
elevato. La visita al Molino Museo coniugherà il divertimento e la cultura,
stimoli, interessi e informazioni che vanno a depositarsi nella memoria di lungo
termine, lasciando una traccia nei visitatori. All’occorrenza Daniela Ricci si
avvarra della collaborazione, della consulenza, del supporto culturale e
didattico di una compagine di esperti delle tradizioni popolari e di critici
d’arte per l’arte contemporanea. Gli artisti che esporranno al Mulino, potranno
con le loro opere porsi oltre la mera oggettualità latente delle cose per
trovare nella materia la loro parola, pensiero, immaginazione e la loro fantasia
restituendo dimensioni trascendenti e archetipe per riuscire a dialogare con lo
spazio raccontando del presente e del passato, ma anche del prossimo futuro reso
dalla loro poetica intimista. Saranno anche organizzati interventi di Land Art
sulla terra di pertinenza del Museo.Si ringraziano per la realizzazione del progetto il Direttore dei
lavori Felice Mazzocco, la ditta Edile Artigianale Antonio e Pietro Orlando e il
consulente Vittorio Massucci. Per l’organizzazione della festa inaugurale si ringrazia la Proloco di Montenero.
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