SERATA AL SAPORE DI KAFFE':
CONFRONTO TRA
VIENNA E NAPOLI
Incontro d’arte e cultura nello spazio
NEA a Piazza Bellini, lo scorso 28 maggio, promosso dal Forum Austriaco di
Cultura, dal Goethe Institut di Napoli e l’Associazione “A Voce Alta”
In giallo Brigitte Wihelmer tal tavolo dei giornalisti, con C.De Ciampis, A.Ghedina, A.D'Addio, Palma, A.Jossa |
Christopher Meran |
A sx direttrice Goethe e Natascia Festa |
pubblico |
La direttrice del Goethe Institut di Napoli con Rober Gruber |
Serata al sapore
di caffè quella promossa dal Goethe Institut di Napoli in collaborazione con il
Forum Austriaco di Cultura, l’Associazione “A voce alta”, alla Galleria Nea
a piazza Bellini lo scorso 28 maggio. Saluto di Christoph Meran (Direttore Forum Austriaco di Cultura Roma), della
direttrice del Gothe Institut. Fini
dicitori sull’argomento caffè Maria Basile Scarpetta e Enzo Salomone che hanno
intrattenuto il folto pubblico con letture “al caffè“ di brani scelti da
Eduardo De Filippo, Riccardo Pazzaglia, Erminio
Scalera e Maurizio De Giovanni ed opere
di scrittori come Arthur Schnitzler
e Peter Altenberg, che, all’inizio
del Novecento, trascorrevano - a Vienna come a Napoli - ore di fervente
attività artistica seduti ai tavolini dei locali. Robert Gruber (Poc Cafè di Vienna) esperto viennese,
ha svelato i segreti della nera bevanda tanto apprezzata nei Kaffeehaus del
capoluogo austriaco che nei bar partenopei.
Ha moderato Natascia Festa. Non
è mancato l’assaggio della più famosa sachertorte, dell’apfelstrudel gentile
regale di Austria Turismo e di Kimbo per i chicchi di caffè.. Un connubio
vincente visto il successo degustativo dei dolci del caffè e del cappuccino
sorseggiati con gusto dal pubblico in sala. Presente Brigitte Whilelmer
responsabile per il centro-Sud dell’Ente turismo Austriaco.
Per chi visita Vienna il caffè è un’attrazione,
per i vicini un salotto di riserva, per gli artisti e letterati un’istituzione.
Dal 2011 la Cultura della Caffetteria di Vienna è Patrimonio culturale
immateriale dell’UNESCO. “Pronunciandola con l’accento sulla
prima sillaba, la parola “Kaffee” indica a Vienna e in Austria una bevanda.
Pronunciate con l’accento sulla seconda sillaba, le parole “Café” e
“Kaffeehaus” significano tutto uno stile di vita”, scrisse Hans Weigel nel
1978. Questa frase è sicuramente valida ancora oggi. Il primo caffè viennese
citato ufficialmente in un documento fu aperto nel 1685 grazie ad un privilegio
imperiale emanato da Leopoldo I dall’armeno Johann Diodato all’odierno
indirizzo Rotenturmstrasse 14, nel centro storico di Vienna. Oggigiorno è qui
situato il locale trendy Daniel Moser. Oggigiorno a Vienna ci sono 830 caffè,
senza contare i numerosi caffè-bar, caffè-ristorante e caffè-pasticceria. Fra
questi, circa 150 circa sono caffè viennesi classici dove si trovano ancora i
camerieri vestiti in bianco e nero e dove l’arredamento è rimasto come “ai bei
vecchi tempi”: pavimento in legno, tavolini in marmo, sedie semplici e divani
in felpa. Ogni gruppo della metropoli danubiana ha il suo caffè preferito: gli
statali che lavorano nei vari ministeri, ad esempio, hanno il Café Ministerium
in piazza Georg-Coch-Platz, gli studenti dell’Accademia di Arti Applicate vanno
al Prückel, vicino allo Stubenring, i politici vanno al Landtmann lungo
l’Universitätsring. Al caffè si va per filosofeggiare, meditare, oziare,
leggere il giornale, chiacchierare, sbaciucchiarsi, giocare a biliardo o a
scacchi, discutere con estranei sugli argomenti più strampalati e via dicendo.
E naturalmente anche per bere un caffè e mangiare un dolce. www.vienna.info, www.austria.info
Aghe (Foto di Giuseppe Moggia)
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