Genuinità di Terra di Lavoro:
a Casal di
Principe gli esperti ne svelano le virtù
Genuinità di Terra di Lavoro: non soltanto
eccellenze del territorio ma veri e propri tesori da custodire e da promuovere.
Canapa, asprinio, mela annurca, prodotti caseari e grani antichi,
caratteristiche nutrizionali e competenze agro-eno-gastronomiche: se n'è parlato
a Casal di Principe nel quinto evento della rassegna itinerante "Salute,
Alimentazione e Bellezza, tutto quello che molti non sanno", ideata e promossa
dalla giornalista Teresa Lucianelli.
Specialisti medici ed esperti
internazionali, insieme a produttori campani, giornalisti e blogger, si sono
confrontati da Arbustum, del patron e chef Angelo
D'Amore, con l'obiettivo primario di promuovere una
corretta ed efficace informazione sulla sana alimentazione in
Campania.Sono intervenuti: Giuseppina Siciliano,
chirurgo vascolare, angiologo e specialista Metodiche antiaging non invasive;
Davide Bianchini, nutrizionista, specialista in Alimentazione per sportivi e
Gestione fame emotiva; Nicola Migliaccio, agronomo, fiduciario Slow Food Agro
Aversano - Atellano; una rappresentanza di Fareambiente, guidata per la Campania
da Francesco Della Corte, con Carmen Izzo e Alfredo Emanuele Di Bello; Nicola
Rivieccio, esperto nell'Agroalimentare e giornalista referente Media agricoltori
Campagna Amica; Raffaele Magliulo, vini tipici; Andrea Notaro e Decio Sommese,
birra artigianale; Antonio Testa, legumi con metodiche tradizionali bio; Lorenzo
Di Guglielmo, panificazione grani antichi. All'evento, hanno partecipato con i loro
prodotti di eccellenza territoriale, aziende specializzate nell'Alimentazione di
alta qualità che hanno scelto di adoperare prodotti freschi e genuini del
territorio campano: la Pasticceria Lombardi con il suo maestro pasticciere
Aniello Di Caprio, l'Antica Pasticceria Armando Scaturchio con il patron e chef
pasticciere Armando Scaturchio; i produttori Antonio Sagliocco e Caterina Pezone
titolari di Masseria Cardilli, prodotti caseari bufalini di alta qualità; Antica
Casearia Fierro, rappresentata per l'occasione dalla giornalista Valentina
Nasso; Caseificio Cerullo, Birrificio Borbonico, Azienda agricola biologica per
la canapicoltura "Nicola Migliaccio", le azienea agricole "Forcinella" e
"Abbazia della Ferrara" produzioni pregiate di legumi, gli agricoltori
dell'Agrimercato di Campagna Amica, Cantine Magliulo, vini da vigneti autoctoni;
Mulino Bencivenga. A introdurre, l'ideatrice della rassegna Teresa Lucianelli,
giornalista professionista esperta in campo medico ed eno-gastronomico.
"La mela annurca è fonte di grande benessere.
Ricca di vitamine, da gestibile, ideale nelle diete per bimbi e malati;
grattugiata è astringente, ottima cotta per aiutare le funzioni intestinali e
non solo grazie alle sue proprietà è indicata per rinforzare unghie e capelli.
Toccasana per le nostre arterie se ne consigliano due al giorno per il sistema
cardiovascolare" - ha spiegato Siciliano."La bufala campana fornisce delle ottime carni
dal contenuto di grassi mediamente inferiore da quello dei bovini più
comunemente consumati e questo può avere un impatto considerevole sui livelli
plasmatici di colesterolo di chi l’assume, che sono legati alla quantità di
grassi introdotti nella dieta, in particolare quelli di origine animale - ha
precisato Bianchini - Alti livelli di colesterolo aumentano il rischio di
malattie cardiovascolari, nella nostra società prima causa di mortalità. Per
questi motivi spesso sono stati messi all’indice i prodotti caseari che invece
rappresentano una valida fonte di proteine nobili e calcio e possono essere
inseriti in un programma nutrizionale equilibrato anche due o tre volte la
settimana". "I prodotti tipici del territorio casertano
restano un giacimento unico nel suo genere. Il valore inestimabile delle tradizionali
competenze agricole, zootecniche, agroalimentari ed enogastronomiche di Terra di
Lavoro e dell’Alto Casertano, indissolubilmente legate alle irriproducibili
condizioni ambientali e climatiche della regione costituiscono un cardine unico
e di sicuro riferimento per il benessere salutistico ed economico collettivo" -
ha affermato Rivieccio. Le birre borboniche, ottenute secondo metodo
tradizionale in modo da conservare le proprietà benefiche del prodotto, come
sottolineato da Decio Sommese e da Andrea Notaro, rappresentano validi esempi di
bevande alcoliche di cui è stato dimostrato - in base a numerosi e validi studi
scientifici che, assunte con moderazione, influiscono sulla riduzione delle
malattie cardiovascolari e di patologie degenerative come l’osteoporosi ed anche
alcuni tipi di demenza. Così pure il vino genuino, come gli autoctoni e storici
Asprinio e Carditello, presentati con motivato orgoglio da Raffaele Magliulo. Un
bicchiere di buon vino a pasto (per gli uomini anche due) offre questi
benefici, come garantito anche dagli specialisti presenti.
Si è parlato di un tesoro tradizionalmente
della zona, chiamato canapa: riscoperta recentemente - come spiegato dal cultore
e coltivatore Nicola Migliaccio - è un prodotto di notevole interesse. La sua
farina si differenzia sostanzialmente da quelle di frumento e similari perché
vanta un contenuto di proteine uguale a quello di una fetta di carne, in cui -
dato importane - manca il glutine. Riesce a fornire un apporto completo dal
punto di vista degli aminoacidi essenziali (tranne che per la lisina) che sono
in genere carenti nelle proteine vegetali. Va poi sottolineato che nella canapa
vi è pure una quota di circa l’8% di grassi monoinsaturi omega-6 e omega-3
nell’ottimale rapporto 2:1 che permette loro di sviluppare al meglio
nell’organismo i benefici sui livelli di colesterolo e trigliceridi
plasmatici.
Questa farina, giacché ha un. contenuto di
carboidrati irrisorio, si presta ad essere unita a quelle tradizionali, meglio
se integrali così da ottenere un prodotto (pasta o pane) con maggior apporto
proteico e grassi di qualità. La percentuale di canapa nella pasta o nel pane
può variare da un minimo del 10% fino anche al 30% del suo totale.
I grani antichi, importanti per incrementare
la biodiversità e dare un’alternativa organolettica importante, richiedono una
minore raffinazione rispetto al frumento moderno, particolare questo di rilievo
per la salute. "È stato dimostrato che le farine integrali non raffinate hanno
un effetto benefico sui livelli di glicemia nel sangue, agendo non tanto sulla
velocità di svuotamento gastrico, quanto sulla mediazione insulinica che avviene
in una parte più terminale dell’intestino, cosa che consente un minore stress
per le beta cellule del pancreas che possono così lavorare meno - ha evidenziato
il dott Davide Bianchini - Questo è importantissimo nel paziente diabetico.
Inoltre la qualità del glutine presente in questo tipo di grani riduce la
digestione impegnativa soprattutto nel medio intestino causa del gonfiore
tipico, migliorandone la tolleranza per tutti ed in particolare gli affetti da
'gluten sensivity'".
Particolarmente apprezzata l'ampia parte
musicale dell'evento, dedicata a canzoni antiche della Campania dal '400 ai
primi del '900, da ascoltare, da ballare e da cantare tutti insieme, con
l'incantevole voce della nota cantattrice Giò Siciliano, vincitrice di tanti
premi e concorsi canori e teatrali. Alla fisarmonica il noto maestro e
compositore Angelo Mosca, tra i migliori fisarmonicisti italiani. Insieme, sono
riusciti a coinvolgere il qualificato pubblico presente, dedicando dei momenti
intensi ed anche di grande gioia.
Nell'occasione: "Autentici falsi d'Autrice e i
miei ritratti" mostra pittorica dell'artista Maria Bianco: copie di estrema
precisione e volti di grande suggestione, dai tratti delicati e dai sapienti
giochi di luce. Un contributo che ha impreziosito ulteriormente la riuscita
kermesse.
Esperti e pubblico hanno potuto degustare,
piatti caratteristici a base dei prodotti tipici del Casertano, in
accompagnamento vini da vigneti autoctoni, come gli ottimi asprinio e carditello
di Raffaele Magliulo. Delizie a base di farina di canapa, salumi di bufala.
Squisiti formaggi assortiti freschi e secchi, al peperoncino, alle erbe di
Cerullo. Creme e zuppe di legumi di Abbazia della Ferrara. Particolarmente
apprezzate le lenticchie di montagna, coltivate con ottimi risultati nell'alto
casertano ed i pregiati fagioli "perlini". Non poteva mancare la mozzarella di
bufala, regina del territorio: bocconi e bocconcini di Masseria Cardilli e di
Fierro. Verdure grigliate, finocchi gratinati e in crudité, broccoli in tegame e
friarielli in padella degli agricoltori di Campagna Amica. Gli eccellenti pani
del Mulino Bencivenga.
Grande tributo alle autentiche e secolari
eccellenze di Terra di Lavoro con la salutare torta all'annurca - mela impiegata
anche per creme e gelatine - preparata da Armando Scaturchio, che, insieme al
fragrante e soffice panettone artigianale casertano di Aniello Di Caprio, hanno
deliziato i presenti.
IL GUSTO DEGLI CHAMPS ELYSEE
https://www.facebook.com/champs.elysees1/?fref=ts UN SUCCESSO STREPITOSO
ACCOMPAGNA LA SANTAROSA
Nel suo paese d’origine chiusa la V edizione della
kermesse a lei dedicata
premiazione barman |
premiazione chef |
Emblema di dolcezza, gusto, sapori
unici e bellezza nel suo aspetto la Santarosa conquista, sempre più, i suoi
fans e chi di lei sa tanto poco. Si! Perché in tanti forse non la conoscono
neppure o accettano per Santarosa una sfogliatella con un pò di crema al centro
di una spaccatura superiore sulla quale è poggiata qualche amarena. Ecco il
motivo tanto valido della manifestazione, nata cinque anni addietro e
conclusasi appunto con la V edizione nel comune di Conca dei Marini che vanta le origini della Santarosa, risalente al lontano 1700, nell’antico Monastero Santa
Rosa. Artefice e curatrice dell’evento “SantarosaConcaFestival”
Concorso Gastronomico Nazionale che quest’anno
ha avuto come tema “La Sig.ra SANTAROSA e il Sig. GELATO!”, è
stata la splendida Tiziana Carbone. La Carbone, definita splendida da tanti che la conoscono e l’apprezzano
oltre che per le sue doti di leggiadria fisica, anche e soprattutto per le
grandi capacità come in questo caso di promuovere e valorizzare, con una
attenta conduzione dei momenti salienti e non, tutto il percorso che la
manifestazione prevede, ha nella serata conclusiva del Santarosa Conca Festival
2016 dato dimostrazione a tutti, spiegando le finalità dell’evento, di essere
una grande conduttrice dell’edizione appena conclusasi e di saperne e poterne
organizzare la successiva per il 2017, anche con un nuovo format ricco di
sorprese.
In effetti questo Concorso Gastronomico Nazionale “SantarosaConcaFestival
2016” – “La Sig.ra Santarosa e
il Sig. Gelato” ha dimostrato ancora
una volta di saper essere un motore di attrazione turista e divulgativo della
storicità del più bel punto, della più attraente fetta di mare del territorio
italiano, una delle più belle terre panoramiche del mondo: la Costiera
Amalfitana. Alla serata conclusiva che
dopo selezioni per i partecipanti al concorso rivolto a chef pasticcieri e
barman altamente qualificati, ed all’uopo non può che parlarsi di Aibes (Associazione Italiana Barman e
Sostenitori), che sono giunti in finale in soli tre per la pasticceria e tre
per i barman affrontando così l’ultima sfida tra già grandi campioni, è
intervenuto Gaetano Frate, sindaco della cittadina perla della Costiera in provincia di Salerno. Il
primo cittadino di Conca dei Marini, che ha fortemente voluto la realizzazione
di questo evento unitamente alla sua Giunta comunale, riuscendo ad ottenere i
fondi previsti dal bando “Eventi di
rilevanza nazionale ed internazionale” e “Iniziative promozionali sul
territorio Regionale” (POC) 2014-2020 nell’ambito delle iniziative di
promozione del territorio programmate dall’assessorato al turismo della Regione
Campania, si è detto convinto che potrebbero essere create, con impegno e buona
volontà anche altre occasioni per la promozione dei nostri territori, e questo
evento del Santarosa Conca Festival ne è la dimostrazione e deve essere uno
sprono ad adoperarsi per realizzarne altri, significativi dei valori che
possediamo e vogliamo trasmettere per tramandare. Ad ospitare la finalissima
della Kermesse che ha avuto come momenti collaterali numerosi altri eventi, in
tutto il periodo estivo attraendo i turisti, è stato lo storico ristorante “La Bontà del Capo” , ovviamente di Conca dei Marini, accogliente per la cortesia
dell’intera famiglia a cominciare dal titolare Salvatore Criscuolo, per continuare con il figlio Antonio che lo gestisce con grande professionalità
ed attenzione ad ogni esigenza del cliente, al personale tutto pronto ad ogni
necessità dell’avventore per concludersi con colui che nella ristorazione è il
primo artefice del successo della struttura nella quale opera, che è
chiaramente lo chef e se si parla di Fiore Oliveto, che ha sposato la sorella di Antonio, i
meriti di quella cucina tipica locale della Costiera Amalfitana, che puoi
gustare godendoti un panorama mozzafiato
e un’atmosfera indescrivibile ed una vista mozzafiato tra cielo e mare, da cui
si vedono li galli e i faraglioni di Capri, sono proprio i suoi. La sorpresa
finale è poi che mangi tutto molto buono anzi squisito, pesce freschissimo e
solo del territorio, con lo chef Fiore che viene a sincerarsi se ciò che viene
servito è di assoluto gradimento da parte del cliente, la moglie dello chef,
dicevamo anche lei una Criscuolo, addetta alle pubbliche relazioni ed alla
cassa, ed il conto se non prendi particolare pesce o particolari vini si aggira
tra 25 e 35 €, una vera rispondenza qualità-prezzo. Ma se poi vuoi scialare e trovi
una pezzogna del nostro triangolo di mare di fronte a Capri, conviene
approfittare e pagare qualcosa in più ed aggiungere magari una ulteriore spesa
per un “Furore bianco - Fiorduva” prodotto dalle cantine di Marisa Cuomo che
veramente ci azzecca e completa un pranzo o cena da Re. Sul grande terrazzo del
ristorante è stato disposto il tavolo dove si è seduta la giuria, mentre sul
lato destro si sono esibiti i barman in gara che, al pubblico seduto sulle
tante sedie a mo’ di platea ed ai giurati che frontalmente li osservavano per
giudicarli, hanno offerto uno gran spettacolo di professionalità, d'altronde
non poteva essere diversamente dato che l’Aibes in Campania diretta dal fiduciario Francesco
Reder detiene numerosi primati con
tanti iscritti vincitori di concorsi di cocktail nazionali ed internazionali e
lo stesso Reder vanta la conquista dell’ Award migliore Sezione assegnatogli per gli anni 2003 e 2006.
In concorso
prevedeva un matrimonio tra Santarosa e gelato sia per il cocktail che per
l’elaborato di pasticceria: “Come in una coppia ben assortita coesistono
fattori apparentemente contrastanti ma che, sapientemente miscelati, formano un
connubio perfetto, così, quest’anno, la sfida che proponiamo ai partecipanti –
spiegano gli organizzatori – è di sposare tra loro, in modo originale, elementi
generalmente opposti: caldo/freddo, croccante/morbido, femminile/maschile…”.
A giudicare i
concorrenti è stata chiamata una qualificatissima giuria presieduta da Sal De
Riso, celebre Maestro Pasticcere AMPI e famoso volto televisivo insignito di
numerosi riconoscimenti, tra i quali il prestigioso “World Pastry Stars”
e composta da Gennaro Esposito – noto Chef
stellato del Ristorante “Torre del Saracino” di Vico Equense, del “Mamà”
di Capri e dell’“IT” di Ibiza, nonché giudice della trasmissione TV “Masterchef
Junior”; Nicola Pansa – Titolare della storica Pasticceria “Pansa” di Amalfi; Antonio Capuano – Capitano della squadra che ha vinto quest’anno al Sigep di Rimini la “Coppa
del Mondo della Gelateria”; Fabrizio
Mangoni – Storico gastronomo e
professore universitario; Giuseppe
De Girolamo – Giornalista
enogastronomo e socio onorario AIBES; Marisa
Cuomo – Titolare dell’azienda
vinicola “Cantine Marisa Cuomo”, uno dei migliori marchi dell’enologia
italiana a livello internazionale, il “Bianco Fiorduva” è stato eletto
miglior vino bianco italiano e si è posizionato tra i primi 50 vini al mondo; Ciro Langella –dottore e specialista in nutrizione
umana. L’intera serata, commentata dal giornalista Peppe Iannicelli, a termine gare ha proclamato vincitori per la categoria barman Luigi
Sgaglione (seguito dagli altri due competitor) Andrea Pinto e
Nicola Varone e per quella dei pasticceri da Giuseppe Manilia (secondi ex equo Salvatore Gabbiano e Carmen Vecchione).
Durante la serata
è stata aperta la finestra sul premio “Sfoglia…Conca!”, premio letterario in target con l’evento e giunto alla IV edizione; in
questo ambito è stato premiato lo storico e gastronomo Fabrizio Mangoni per il suo
libro “Di che dolce sei?”; premiato anche il Maestro Gino Fabbri,
presidente AMPI, per il suo libro “Gino Fabbri pasticcere. Dolci e talento
di un campione del mondo”. In spirito di
solidarietà, per le finalità culturali che l’evento propone è giunta anche la
presenza al clou finale di Santarosa Conca Festival, dell’attore Vincenzo Soriano, noto anche per la sua disponibilità nel sociale e protagonista del film
di Angelo Antonucci “Con tutto l’amore che ho” insieme a Barbara De Rossi, Cristèl
Carrisi, Sandra Milo, Patrizio Rispo, Biagio D’Anelli ed altri, attualmente
candidato quale uno dei film in concorso per la vittoria del David di Donatello. Una cena piena di
sfizioserie accompagnata dai pregiati vini di Marisa Cuomo, che ha offerto
anche ai concorrenti ed ai giurati una prestigiosa ed elegante confezione del
suo eccellente vino, ha concluso una serata indimenticabile per lo scenario
paradisiaco vissuto sul terrazzo di “La Bontà del Capo” e per la Santarosa e la
sua rinnovata notorietà nel mondo della più apprezzata ed affermata pasticceria
napoletana.
Giuseppe De
Girolamo
De Vivo, il dolciario convivio partenopeo
Nel
cuore del Golfo di Napoli, ai piedi del Vesuvio, nel 1955 la famiglia DeVivo
consentì ad una lunga tradizione di fiorire e rinvigorire i propri
ininterrottipercorsi dolciari. Lì, in Pompei, i De Vivo riversarono
professionalità, studio eflorida creatività affinché quella terra baciata dal
sole potesse continuare apartorire i frutti dell’eccellenza partenopea.In
questa cornice si inscrive ancor oggi la costante, accorta e selettiva
ricercadegli ingredienti migliori che consente alla casa De Vivo di proseguire
nellapregevole opera di generazione delle sublimi creazioni dolciarie nate
nellastoricità napoletana. Un lungo percorso d’arte che dura da 60 anni e che è
ilvero tripudio dell’eccellenza partenopea in un florilegio di gusti, assonanze
eprelibatezze dolciarie. L’intensità
dei babà appena bagnati, la friabilità delle sfogliatelle di alta qualità,la
fine morbidezza e i profumi della tipica pastiera napoletana costituisconosolo
alcune delle plurime tappe del lungo itinerario dolciario che si innesta
nelproficuo connubio della tradizione con l’innovazione.Sotto questo profilo è
impossibile non citare la delicatezza della vellutata cremaal profumo di limoni
della penisola sorrentina che dà vita alla “delizia allimone”, con variante
fragola, cioccolato e caffè. La
creatività dei Maestri Pasticcieri De Vivo e la sublime abilità
checontraddistinguono la loro manualità apre gli scenari finanche del
ricchissimobakery: cornetti, brioche, graffe, krapfen, pan ciok, cinnamon
speziata allacannella, kranz. La vasta colazione De Vivo realizzata con lievito
madre,presenta svariate brioche di differenti gusti con impasti ad hoc che
esaltano iprodotti tipici del nostro territorio Partenopeo: vulcanella brioche
(con Gelsocandito del Vesuvio), bufalina brioche (con ricotta di bufala),
sorrentina brioche(con fichi cilentani e noci della costiera), espressina
brioche (impasto con latte ecaffè espresso). Immancabile l’eccellenza nella
caffetteria con le sue plurime emultiformi peculiarità: un affondo distintivo e
di grande maestria nel veracecuore napoletano.Irresistibile
la proposta della gelateria che dà vita a prodottirigorosamente artigianali
ricorrendo unicamente ad ingredienti freschi e naturaliinnestati
nell’innovazione che contraddistingue la casa. Sublime il vellutatogusto che
avvolge il Gelato Gelso, incantevole il cromatismo del GelatoCheeseCake. La
stessa freschezza e naturalezza che i De Vivo si impegnano amantenere
quotidianamente anche nel più innovativo ed accattivanteestro creativo
cristallizzato nelle torte che donano emozioni a profusione: “redvelvet”
confragoline di bosco, “oreo” con trionfi di cioccolato, “snikers” e toffee
mou,“Cheesecake” con i frutti di bosco, “7 veli”, “ricotta e pistacchio”,
“ricotta epera”, “Fichi noci” e torte lavorate con svariate tecniche :
aerografate,dipinte a mano, con zucchero artistico tirato, colato e soffiato. L’apoteosi
del Natale con l’esclusività del Panettone Sfogliatella (dovegli ingredienti
della sfogliatella napoletana vengono inseriti nell'impastodel panettone
milanese), Pancaprese (si ispira alla torta tipica dell'isola diCapri la
caprese nella duplice variante al cioccolato e limone), Limoncello, Cioccolato,
Fichi e Noci, della tradizione Milanese, del MandorlatoVeneziano, del
Cioccolato e Rhum, Pangelso (con pezzi canditi del gelsodel vesuvio), delle
Albicocche e Mandorle e dei Panis Dulcis Pompeiperfezionano le proposte De Vivo
integrando, per di più, le variegate soluzionidella Pasqua con il tripudio
delle Colombe. L’attenzione, la precisione e l’accuratezza tratteggiano l’opera
della casaDe Vivo riversata nelle creazioni che intessono le vostre relazioni e
ivostri irresistibili momenti di convivialità.
Lamberto Selleri
ECCELLENZA ITALIANA
La
pizza, assieme al caffè e agli spaghetti, è una delle eccellenze italiane nel
mondo e la città per antonomasia che la rappresenta a Napoli. A Vighizzolo
d’Este(PD) è sorta l’Università della Pizza che insegna i segreti di questo
piatto e delle sue molteplici versioni ed ho incontrato Piero Gabrieli,
Direttore Marketing Molino Quaglia, per saperne di più.
- Come nasce
l'Università della Pizza e di che cosa si occupa?
“Nel 2007 ho ideato e
organizzato assieme a Chiara Quaglia Università della Pizza con lo scopo di far
comprendere ai pizzaioli il ruolo importante che la loro figura riveste nel
settore dell’alimentazione fuori casa. La necessità di questo progetto era già
evidente fin dal suo nascere proprio perché larghe fasce della pizzeria
italiana, in Italia e all’estero, erano percepite come parte del pericolo mondo
del "cibo spazzatura”: prezzi bassi e ingredienti scadenti uniti ad una
totale ignoranza dei rudimenti tecnici di come si realizza un impasto, una
lievitazione e maturazione corretta, una messa a punto della ricetta che
tenesse in giusto conto la salute del consumatore. Siamo stati i primi (e
ancora oggi gli unici) attori del mondo produttivo italiano a trasformare la
convinzione in questo avvicinamento della pizzeria italiana contemporanea al
mondo della cucina semplice, buona e sana in progetto didattico e di
comunicazione capace di dare ai pizzaioli strumenti effettivi di crescita
professionale e di miglioramento del prodotto finale.”
- Quali discipline
vengono insegnate e chi sono i docenti?
“Oggi chi frequenta
Università della Pizza ne esce con un bagaglio di conoscenza che non si
esaurisce nella capacità tecnica di realizzare i diversi tipi di impasti e di
lievitazioni, ma comprende anche le nozioni che gli permetteranno di gestire al
meglio la relazione con i collaboratori e dipendenti, l’organizzazione della
produzione e della vendita, la valutazione dei costi di una ricetta, semplici
elementi di comunicazione e marketing. E in più le tecniche di cucina di base
per poter sostituire i condimenti a lunga conservazione con ingredienti freschi
e stagionali. Da qui è nato il settore delle pizzerie “gourmet” oggi
riconosciuto in Italia come l’alternativa di valore rispetto alle pizzerie che
“svendono" la tradizionalità del piatto piuttosto che vendere al giusto
prezzo la qualità degli ingredienti, della manifattura e del servizio. Lavorando
con il mondo della pizzeria estera abbiamo peraltro notato che la presenza di
catene di pizzerie è molto maggiore rispetto all’Italia e quindi per loro
abbiamo tarato il "programma di studio” dando ancora più peso alle
tecniche di lavorazione degli impasti, alla cottura della pizza e
alla messa a punto delle ricette, per dimostrare che lavorare efficacemente una
buona farina è alla portata di tutti e con costi che non variano sensibilmente
rispetto all’uso di semilavorati industriali.”
- A chi si rivolge e
quali attività sono svolte per le scuole?
“Si rivolge a chi ha già
una pizzeria di stampo classico e vuole apprendere la lavorazione di prodotti
adatti ad un pubblico gourmet oppure a chi non ha mai esercitato l'attività del
pizzaiolo o del gestore di pizzerie e vuole intraprendere questa attività.
Ospitiamo scolaresche facendo frequentare alcune ore del percorso.”. Per informazioni http://www.universitadellapizza.com/
Francesca Rossetti
IL PRIMO SALOTTO ENO-GASTRONOMICO: IL ROIJ A NOLA CHE FONDE CUCINA GIAPPONESE CON QUELLA MEDITERRANEA
Inaugurata al Roji Japan Fusion, la mostra "Life in Japan",
collegamento Nola-Tokyo con l'artista Francesco Sondelli. A Nola il primo
salotto eno-gastronomico che promuove la fusione tra le civiltà giapponese e
campana. Arti, Cultura, Scienze ed alta Cucina del Sol Levante scoprono nuovi
orizzonti grazie alle tradizioni, ai fermenti e alle eccellenze della nostra
regione ed è contaminazione d'avanguardia
A Nola, Roji japan fusion, propone audaci ed originali contaminazioni
in vari ambiti della civiltà giapponese, partendo dall'alta Eno- Gastronomia ed
estendendosi con incontri e mostre alle Arti, Cultura, Scienze e Tecniche,
Medicina - in stile con le tradizioni ed i fermenti del nostro Mezzogiorno ed in
particolare della Campania.
Roji è stato presentato ai giornalisti insieme al programma di
iniziative ed all'esposizione fotografica inaugurale "Life in
Japan", con scatti d'autore firmati da Francesco Sondelli,
poliedrico artista partenopeo molto noto ed apprezzato in Giappone, che vive tra
Tokyo e Los Angeles. La mostra è a cura dei ragazzi del Corso di Fotografia
dell'ABAN, Accademia delle Belle Arti di Nola. Durante l'evento è stato
effettuato un collegamento in diretta Nola-Tokyo nel corso del quale la
giornalista Teresa Lucianelli ha intervistato Francesco Sondelli sui fermenti e
sui talenti in campo artistico, musicale e tecnico che legano la Campania al
Giappone, di cui egli stesso è uno dei protagonisti.
È stata presentata, per il settore artistico e culturale, la
collaborazione con la stessa ABAN presieduta dal rettore Peppe Capasso, ed in
particolare con il Dipartimento di Cinematografia, Fotografia e Regia diretto da
l maestro regista Pino Sondelli, che rappresenta il fiore all'occhiello
dell'Accademia Nolana; per il campo gastronomico chef della brigata del Roji è
Alexander Pochinok (già a capo del Tender di Jap One), con la preziosa
consulenza del creativo fusion-chef Francesco Franzese (a guida della brigata
del Le Monde ed executive al Fico D'india della Delphina) in ossequio alla
contaminazione di alto livello tra giappo e Dieta Mediterranea.
Idea trasgressiva dei titolari Gina Audia, Erasmo De
Risi, Giovanni Napolitano e Giuseppe Tufano - quest'ultimo manager anche
di altre riuscite realtà cultural-degustative - Roji è un salotto aperto
al confronto costruttivo tra Oriente ed Occidente, che concretizza un ampio
interscambio in vari ambiti, partendo dall' eno-gastronomico, sua principale
sfera di competenza .
Alla presentazione, è seguito
un momento degustativo: esclusive proposte gastronomiche firmate da
Pochinok e Francesco Franzese, e cocktail inediti creati dal barman
Dino Organtino Siniscalchi, a base di prodotti
mediterranei e del Sol Levante, uniti in una riuscita fusione di livello
top.
Mozzarelle e formaggi campani, gamberi locali
e siciliani, olio extravergine d'oliva, prodotti dell'agro nolano uniti al riso,
alle alghe, wasabi, sake giapponesi preparati secondo la tradizione nipponica
contaminata anch'essa alla luce delle competenze tradizionali ed innovative
partenopee. In particolare, invitanti entre a base di formaggi e latticini,
gamberi campani e siciliani, salmone, con sferificazione di tartufo e non solo,
tra cui eby furai; Roji soba special, gustose e delicate linguine all'alga Nori,
con baccalà mantecato al latte di bufala affumicato, fagioli neri e portulaca,
con crema di fagioli neri ed erbe; carpacci e tartare assortiti, tra essi la
tartara di gambero di Mazara, mozzarella di Agerola e perle di tartufo; sushi
set deluxe con appetitose contaminazioni a base di vari tipi di pesce e
crostacei freschi con gemme della terra campana; spigola furai panata, con salsa
summer di granchio reale; dolci assortiti: harumaki al cioccolato valrona,
tartellette al mou e frutti di bosco, torta d'ispirazione cheese cake rivisitata
ai passion fruit.Tra i vini, prosecco Damàn Alice. Sake.
Cocktail fusion: rasberry rum mule mediterraneo con lamponi freschi, lime e
zenzero, liquore ai lamponi, rum scuro, ginger beer; cocktail al sake sia dolci
che dry nei quali spiccano i contributi della qualità della frutta fresca
nostrana unita ad erbe aromatiche della Campania. Presenti al Roji blogger e
comunicatori, tra i giornalisti specializzat: il direttore vicario dello Strillo Annamaria
Ghedina, Mariangela Petruzzelli ideatrice e produttrice di "Miss
Chef", Miriam Lanzetta, Mario Pepe caporedattore del quotidiano "ROMA",
Antonio Volpe direttore di "TeleStreet Arcobaleno", Harry di Prisco ispettore
onorario per Napoli e provincia Ministero Beni Culturali ed Attività culturali e
del Turismo, l'economista Edoardo Cagnazzi con la gentile signora
Anna, Nicola Rivieccio responsabile
Comunicazione Coldiretti - Campagna Amica, Antonio D'Addio, Carlo Alfaro
specificamente competente anche in Salute ed Alimentazione, Giancarlo Donadio,
Eleonora Faretra, Armando Giuseppe Mandile; Luigi Carfora esperto in economia,
lavorazioni e produzioni alimentari. Integrazione non semplice, Roji ci prova
con: cultura
gastronomica, mostre d'arte giappo-campana, incontri
su tematiche di vario interesse, letterarie, scientifiche, mediche,
informatiche, per creare un completo e
variegato gemellaggio intellettuale in una realtà che - pur con forti connotazioni del Sud Italia e
soprattutto campane - rispetta la sua
primaria matrice nipponica. L'iniziale confronto tra Giappone e Campania apre
già nuovi orizzonti e conquista il largo pubblico, grazie ad appropriate
influenze che rispettano le rappresentatività di due mondi
diversi.
“La
Selezione”, prima Rete di Impresa
che riunisce 5 eccellenze pastaie
artigianali di Gragnano
presentazione ufficiale il 6 giugno
presso l’Agriturismo Casa ScolaLa Valle dei Mulini ed un antico Mulino |
Il team de "La Selezione" |
Gli assaggi |
Le mafalde |
Ciliegie gragnanesi |
Vista da La Scola |
Altro assaggio |
Gli chef ed il gruppo dei 5 partner de"La Selezione: Giovanni Assante, Sergio Cinque, Aniello Pepe, Alberto Zampino, Mauro Sanfelice |
La pasta diventa
gourmet. Pastificio Faella, Pastificio Gentile, Pastificio Gerardo Di Nola,
Pastificio Carmiano e Pastificio Il Vecchio Pastaio hanno deciso di unire le
loro “paste” e dar vita al Club Gourmet con sede a Gragnano. “La Selezione” è il nome scelto per identificare il nuovo brand e
l’iniziativa imprenditoriale che con entusiasmo e determinazione ha visto la
luce dopo mesi di intenso lavoro e di confronto. Il nuovo progetto, che
affianca al sapore della tradizione il gusto dell’eccellenza, unisce i 5
pastifici di Gragnano, città della pasta per eccellenza, dove dalla Valle dei
Mulini luogo mitico per chi s’interessa di pasta, è partita storia tradizione e
gusto, illustrati con dovizia di particolari dal prof. Carlo del Gaudio storico
della Valle, che conserva addirittura circa 7000 mila antiche etichette oltre a
materiale raro. Un incontro con i
rappresentanti di questi pastifici Sergio Cinque (Faella), Alberto Zampino (Gentile),
Giovanni Assante,(Gerardo Di Nola) Mauro
Sanfelice (Carmiano) e Aniello Pepe (Il
vecchio Pastaio) presso l’agriturismo Scola, un’ oasi nel verde con una vista
meravigliosa tra cielo e mare, per
assaggiare i formati che saranno commercializzati dal nuovo marchio.
Ed ecco il menu
degustato
Linguine Faella al pesto genovese (Assaggio nel tris inziale)
(chef Vincenzo Piacente- Parco dei
Principi di Sorrento)
Pacchero Il Vecchio Pastaio alla parmigiana, ripieno di
provola e zucchine con pois di peperoni
(chef Luigi Sorrentino - Torre
Ferano di Vico Equense)
Mafalde Pastificio Gentile con alici fresche, capperi, olive
e datterini gialli
(chef Ciro Coticelli- Antico Borgo
di Gragnano)
Candele tagliate Pastificio Carmiano, polipetto alla
luciana, minestrina di zucchine e fiori
(chef Vincenzo Vaccaro- Cucina 82 di
Gragnano)
Mezzi rigatoni Gerardo di Nola con zuppa di totano e fagioli
cannellini
(chef Giulio Coppola- La Galleria di
Gragnano)
Penne rigate Gerardo di Nola con genovese di coniglio,
paglia di verdurine e salsa al parmigiano
(chef Vincenzo Piacente- Parco dei
Principi di Sorrento)
Sapori incantevoli se si può usare questo termine parlando
di cibo e siamo sicuri che questo nuovo brand troverà grande riscontro sul
mercato perché la gente sta imparando a nutrirsi scegliendo la qualità che paga
soprattutto in termini di salute. Chiusura
con le ciliegie gragnanesi (10 11 12 festa della ciliegia qui al borgo antico)
davvero uniche e torta celebrativa a sugello di un’idea che i cinque partner
hanno lanciato con grande entusiasmo al mondo dei pastai. (www.laselezione.it)
AnnaMaria
Ghedina
Una storia di successi iniziata da
Scaturchio, che continua con i limoni I.g.P. di Sorrento.
Questo il trionfo di Lucano con la
famiglia Vena
E’ stato inaugurato con successo a Matera
in via del Corso, 52, il “Lucano - La Bottega”, alla presenza di illustri
ospiti: la sen. Maria Antezza,
l’Assessore Attività Produttive Regione Basilicata Raffaele Liberali, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggeri, rappresentanti di Confindustria e Camera di
commercio, i titolari di alcune aziende che hanno sostenuto la
manifestazione come: Gerardo
Giuratrabocchetti dell’az.vinicola Le Cantine del Notaio, Rocco Pace per il Frantoio Oleario
Pace, Pietro Di Leo per l’omonimo biscottificio, Margherita Pace per Pace&Becce, i produttori dei peperoni cruschi Agripeppers, Enza Leone titolare del ristorante Pico ed altri imprenditori e
personaggi della cultura. La famiglia Vena, ovvero i discendenti di Pasquale Vena: il “Cavaliere” che 122
anni fa nel borgo di Pisticci, a pochi chilometri da Matera, creò il celebre Amaro
Lucano e quella stessa azienda che ne continua ancora oggi la meticolosa
produzione sotto la guida dei suoi eredi, ha fatto gli onori di casa, oltre che
alle tante autorevoli persone convenute, anche ai tanti invitati, giornalisti
ed anche a tanti curiosi che hanno affollato la strada antistante la nuova
realtà propositiva di Matera: “Lucano –
La Bottega”. Ad accoglierli mancava solo il primogenito dei discendenti, Leonardo Vena - Direttore marketing
Gruppo Lucano 1894, impegnato per altri urgenti motivi di lavoro, ma per questo
Gruppo c’erano il papà Pasquale Vena
- Presidente, con la consorte Rosistella
Provinzano Vena - Direttore Generale, Francesco
Vena - secondo figlio della famiglia Vena, Legal Affairs & Compliance e
Letizia Vena - terza figlia della
famiglia Vena, Junior Brand Manager del Gruppo
Lucano 1894. Don Francesco
Di Marzio della Parrocchia di “San Giacomo” a Matera, subito dopo il
tradizionale taglio del nastro, ha impartito la benedizione facendo leggere dei
brani a tutti i componenti della famiglia Vena. L’inaugurazione è stata
anche l’occasione per gustare tutti i prodotti del Gruppo: dall’Amaro nella sua
forma classica e nella versione
Anniversario, ai cocktail, diventati un must dei locali nazionali e
internazionali. Protagoniste assolute dell’evento due creazioni nate per questa
occasione: il Punch Matera 2019 e il
Punch del Cavalier Vena,
quest’ultimo dedicato ovviamente al Cavalier Pasquale Vena, inventore
dell’Amaro Lucano. Altra novità il gelato
all’Amaro Lucano realizzato e presentato per questo evento dal maestro
gelatiere Giovannino Fittipaldi ambasciatore di gelato naturale nel mondo
come ultimamente in Congo e come avvenuto già con tanti gelati diversi creati
nei vari continenti. Concludendo
il percorso esplorativo di una così bella ed attraente terra lucana, con al
centro dell’attenzione Matera ricca di tanti turisti provenienti da tutto il
mondo, nonostante pubblicizzata con grandi intenti di sviluppo solo dalle
istituzioni locali, che sostengono di avere poche risorse per una migliore
azione divulgatrice che porterebbe bene e beni economici attraverso il turismo
anche ad altre località del sud Italia, il ragionamento spontaneo che va al
governo centrale è che non si può proclamare Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e poi lasciarla tanto
lontana a causa di stenuanti lungaggini di viaggi di raggiungimento. Non è
possibile che il tempo di percorrenza in treno per giungerci sia da Napoli di
oltre 7 ore per via delle quattro attese di cambi per raggiungere una città
dove non esiste neppure un collegamento ferroviario statale o poco meno ridotto
dalla stessa città in bus con circa cinque ore di viaggio. Eppure Napoli - Matera (in linea d'aria) dista appena 198.06 km.; si costruisce l’alta velocità che
da Napoli porta a Milano in 4,15 ore, si costruiscono strade ed autostrade per
il Nord ed ogni governo che sale al potere, dopo essersi sciacquata la bocca di
proclami per la riscossa del sud Italia, dimentica tutto quanto detto. Eppure
la costruzione di vie di comunicazione si sa che in ogni paese hanno costituito
e costituiscono da sempre il primo punto di sviluppo necessario sia in stato di
pace che il occasione di eventi bellici o calamità naturali. Quindi chi
aspettano i Signori del governo, dico tutti i politici senza distinzione di
tessere, ad adoperarsi per il sud dello Stivale e porre Matera “VERAMENTE” al
vertice della cultura e del turismo?.
Giuseppe De Girolamo
Pieno e meritato successo
per L’Immagine
del Mito
Il territorio dei Campi Flegrei pronto a
nuove conquiste
Da sx: Nicola Di Filippo, Susanna Mendoza, Domenico Ferrante, Carmela Abbate, Sergio Pepicelli, Elena Martusciello, Romina Sodano e Raffaele Massa |
un tavolo di giornalisti
con il vice presidente dell’ordine della Campania Mimmo Falco e l’attrice
/cantante Anna Capasso sul lato sinistro della foto
|
La volontà di esprimere le potenzialità che la
Campania possiede per sviluppare,
attraverso le sue risorse, iniziative sociali e promozionaliche possano creare
opportunità di lavoro tornando a quel che offre il proprio territorio per
proporre enogastronomia e tante altre attività e principalmente l’invogliare il
turista a favorire la scelta di questa regione per turismo ed altro è partita
con l’affermazione del mandarino dei Campi Flegrei. Il successo ottenuto
dall’associazione di volontariato, no-profit, “L’Immagine del Mito”, con il riconoscimento del particolare agrume
che si produce nei terreni vulcanici delle zone flegree, uguale nell’aspetto al
mandarino in generale, ma con sapori unici donati da particolari condizioni
climatiche e del terreno, quale prodotto
della tradizione, proposto ed ottenuto
dalla regione Campania ha successivamente superato anche l’approvazione del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che con decreto del 17 giugno
2015, pubblicato sul supplemento N°43 della Gazzetta Ufficiale, prima parte,
del 22 luglio 2015, lo ha incluso nella“Quindicesima
revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali”.In virtù di questa importante affermazione,
che potrebbe essere espressa per tanti altri prodotti della terra e dell’artigianato,
la nostra regione si pone in pole position per conquistare,nuove mete attraverso la volontà di gente volenterosa
come i soci del sodalizio con sede a Baia- Bacolil’Immagine del Mito, presieduta
da Domenico Ferrante, insieme a tanti altri soggetti
imprenditoriali, come quelle realizzate proponendo l’annuale ”Festa del mandarino dei Campi Flegrei” che,
ancor più delle precedenti, con la quarta edizione appena conclusasi ha
registrato un grandissimo successo. Ad ospitare la fase finale dell’edizione
2015/2016 della“Festa del Mandarino dei Campi Flegrei”,è stato lo
storico ristorante “Zì Teresa” a
Napoli con la sua naturale scenografia, al centro del golfo della città partenopea,
proprio sul mare circondante il Castel dell’Ovo nel borgo di Megaride,con la
manifestazione “Gustiamo il Mandarino” che ha visto protagoniste dieci attività del buon gusto campano
attraverso i loro artefici elaborare piatti, con base essenziale il mandarino,
che sono stati valutati da una esperta giuria presieduta dall’executive chef
dei ristorante “La Lanterna” di Villaricca Nicola
Di Filippo, che riveste anche la carica di , delegato campano a presiedere l'OrdreInternazionaldesDisciples
d'Auguste Escoffier. La giornata di “gran
festa”ha avuto come madrina dell’evento l’attrice Susanna Mendoza, reduce dai successi di rappresentazione del
lavoro teatrale “Il Caravaggio” e della partecipazione alla sigla del Festival
della Canzone Italiana di Sanremo in onda su RaiUno. In mattinata si sono
svolte le gare per la conquista dei trofei assegnati e consegnati in serata
nello stesso ristorante, nel corso di una cena di gala che ha visto la presenza
di oltre 150 ospiti, autorità varie, imprenditori, la cantante/attrice Anna
Capasso, la showgirl Roberta Marzullo, che reduce dal Bagaglino di
Roma ha allietato gli ospiti della serata con una sua interpretazione musicale e
tanti giornalistiprimo fra tutti il vice presidente dell’ordine dei giornalisti
della Campania Mimmo Falco, con tv giunte anche da Roma, Cassino come
BlaBlaBlaWebTV di Gianni Testa, e tante altre zone campane. Sono scesi
in gara per “Gustiamo il Mandarino” i
ristoranti: Fattoria del Campiglione - Pozzuoli; Mimì alla Ferrovia –
Napoli; Quarto Miglio – Quarto; Agr. Gruccione – Agnano NA; Francischiello –
Lacco Ameno: Il Testardo – Baia Bacoli; Hotel Reginella – Lacco
Ameno; Zi' Teresa – Napoli, Bar
Roof and Sky – Bacoli; Gelateria e bar Frudisi Bacoli; con i
rispettivi cuochi: Salvatore Visone, Salvatore Giugliano, Domenico Brescia,
Salvatore Di Meo, Francesco Monti, Caffarelli Napoleone, Alfonso Imperiale,
Serena Della Notte, Flavio Guadagno, Paolo Maria Fruttauro. L’attenta valutazione dei piatti proposti
alla giuria, che oltre al presidente Di Filippo ha avuto partecipi Alberto
Alovisi past president ADA Campania, Susanna Mendoza attrice, Giuseppe
De Girolamo giornalista enogastronomo nonchè socio onorario
dell’associazione internazionale dei Discepoli di Auguste Escoffiere Elena
Martusciello pastpresident nazionale dell'Associazione “Le Donne del Vino”
con due mandati consecutivi di riconferma nell'incarico, ha portato
all’assegnazione dei primi tre posti.In serata, nel corso di una pausa tra il
primo ed il secondo piatto di una ottima cena offerta dalla “Zì Teresa”, è
avvenuta la consegna un cadeau per la partecipazione a tutti gli chef
partecipanti alla gara della mattinata ed ai componenti la giuria, mentre i
riconoscimenti per i primi tre classificati,un mandarino,in tufo lavorato su
mattonella con tecnica Raku, realizzato dall’artista Davide Carnevale, con la foglia brunita, argentata o dorata, sono
stati assegnati ai vincitori. Il primo posto
G
D.G
“Caupona”,
a Pompei il ristorante
dove il pasto è un viaggio nel tempo
Gli
ambienti, con affreschi e graffiti, riproducono una domus e un thermopolio,
mentre il personale di sala è in abiti d’epoca
È
stato presentato oggi a Pompei, a pochi metri dall’area archeologica, “Caupona”
(dal latino, “locanda, osteria”), il primo ristorante “archeo-esperienziale”, completamente
ispirato all’antica città romana distrutta dal Vesuvio, dove un pranzo o una
cena diventano una vera e propria immersione negli usi e nei costumi in voga
nella Pompei di duemila anni fa.
Ecco
perché le bevande e i cibi, ovviamente ispirati alle ricette del De Re Coquinaria di Apicio, da “Caupona”
vengono serviti in piatti e coppe di terracotta da personale di sala vestito in
costumi d’epoca, per rendere l’esperienza, non solo enogastronomica, ancora più
unica e coinvolgente. Ma anche tutto il resto è stato studiato e realizzato per
riprodurre, fin nei minimi particolari, le caratteristiche di una locanda e di
una casa di epoca romana.
La
realizzazione del progetto – nato da un’idea dell’artista e scenografo Nello Petrucci e Francesco Di Martino, appassionato di cucina – ha richiesto circa
un anno e mezzo di lavoro. Il ristorante sorge in una costruzione ad un solo
livello, ottenuta dalla ristrutturazione di un casale rurale in via Masseria
Curato, che riproduce fedelmente, all’interno e all’esterno, un edificio della
Pompei antica.
L’accogliente
giardino di “Caupona” si rifà a quello di una domus, con una fontana
zampillante circondata da cipressi, viti, rosmarino, aranci e limoni; sulle
pareti dell’edificio campeggiano prezziari (in assi e sesterzi), graffiti e
scritte elettorali che ricalcano quelle di una tipica osteria pompeiana di via
dell’Abbondanza. L’interno
del ristorante, nella parte dedicata alla gerenza, riprende il Termopolio di
Vetuzio Placido, quella dedicata agli ospiti, invece, ripropone la bellissima
Domus di Marco Lucrezio Frontone. Tutti i dipinti murali e gli affreschi sono
stati riprodotti a mano, come usavano fare anche i “copisti” dell’antica Pompei,
dall’artista pompeiano Rosario Lamberti,
coadiuvato da Rosario Esposito.La
filosofia gastronomica di “Caupona” è chiaramente ispirata alla tradizione di
Apicio, ma il menù – appositamente realizzato dagli chef Roberto Lepre e Vincenzo
Russo – offre due possibilità. La prima prevede ricette strettamente legate
a quelle antiche, ma chiaramente rivisitate in chiave moderna. Un’altra
possibilità è offerta da un menù più tradizionale in cui i piatti conservano solo
delle “sfumature” di antichità. Il vino della casa è il Falerno, quello
maggiormente diffuso nella Pompei romana.
CASERTA INVASA DAL CIOCCOLATO
CON
LA FESTA “CHOCOLATE DAYS”
Oltre 30 mila presenze, una piazza di dolcezze, un
circuito di cioccolatieri che ha calamitato tantissimi amanti del buon
cioccolato. Ha riscosso un successo straordinario, superiore anche alle
aspettative, la prima edizione di Chocolate
Days, la festa del cioccolato artigianale promossa dalla CLAAI di Caserta (Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane), in
collaborazione con Tanagro Legno Idea,
e patrocinata dalla Camera di Commercio, dal Comune e dall’Ept di Caserta che
si è svolta dal 15 al 17 aprile
scorsi. Un’invasione di cittadini e turisti in Piazza Dante
che si è snodata sulla strada del cioccolato, alla riscoperta del “cibo degli
dei”, tantissime persone che hanno invaso ogni
via per gustare le dolcezze degli espositori e per scoprire le diversità del
cioccolato, dalle praline alle tavolette fondenti ed
aromatizzate, dai cremini alle creme spalmabili, un evento che ha
valorizzato i maestri cioccolatieri di
tutta Italia. Una manifestazione che ha messo al centro dell’attenzione il
bellissimo centro storico di Caserta ed il vicino palazzo reale della Reggia. Colate di cioccolato
irresistibili per adulti e bambini che hanno preso parte ai laboratori
didattici, ma anche numerose creazioni
artistiche che hanno esaltato la cultura dell’artigianato attirando lo sguardo
degli appassionati del
cioccolato di qualità.“La
manifestazione Chocolate Days, rappresenta
sicuramente uno degli eventi che intenderemo riconfermare anche per i prossimi
anni ha dichiarato Adelaide Tronco,
Presidente della Claai di Caserta. I numeri di questa tre giorni sono la conferma
che eventi come questi racchiudono spunti interessanti che ci confermano
la bontà della scelta di investire nella valorizzazione della cultura enogastronomica
e nello sviluppo dell’artigianato e del turismo, settori fondamentali per
rilanciare l’economia cittadina”. Chocolate Days si è confermata un’iniziativa in grado non solo di
attirare visitatori, ma anche e soprattutto un momento di arricchimento per il
territorio. Un evento goloso che fa bene all’economia e lo conferma il numero
dei visitatori, le presenze registrate nelle strutture ricettive con
ristoranti e bar pieni.“Un
ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato all’ottima riuscita
dell’evento, alle autorità locali, ha dichiarato Adelaide Tronco, Presidente della Claai di Caserta,
il nostro è un risultato da condividere con orgoglio con quanti
con hanno creduto nell’iniziativa. Il coinvolgimento dei bambini e degli adulti ai
laboratori e la grande richiesta registrata per gli appuntamenti di educazione alimentare alla scoperta delle cultivar della pianta del
cioccolato svolti dai maestri
cioccolatieri Giuseppe Russo di
Modica (RG) e Sara Pascale
di Montella (AV) ci portano a proseguire anche sulla strada della formazione”. “Abbiamo puntato sulle nostre tradizioni,
sulle eccellenze del nostro artigianato, dei maestri cioccolatieri – ha
rimarcato l’ideatore del Chocolate Days
Gianfranco Ferrigno, presidente della Claai Salerno. Caserta è diventata
per tre giorni città del cioccolato grazie a questa splendida vetrina, al
talento dei nostri maestri cioccolatieri e alle tipicità dei nostri artigiani. Un
“circuito” di cioccolatieri che afferma la cultura dell’artigianato con in
testa Piemonte, Sicilia, Umbria e Campania, i quattro pilastri italiani del
vero cioccolato. Faremo dei laboratori con
il nostro marchio “Sporchiamoci le mani” per bambini ed adulti che vogliono
approfondire il prodotto cioccolato ma anche
per imparare altre forme d’artigianato, ha concluso Gianfranco Ferrigno, presidente
della Claai Salerno”.
A Palermo 3 grandi chef hanno
elaborato un menu esclusivo, per celebrare un luogo di straordinaria e di autentica bellezza: il Grand Hotel Villa Igiea.
Costa |
Lo Coco |
Trentacosti |
Il
pioniere dell'imprenditoria siciliana, Ignazio Florio, chiese al maestro
italiano dello stile liberty, Ernesto Basile, di fare di Villa Igiea un
esclusivo tempio del lusso.
I
saloni che ancora oggi conservano decorazioni, affreschi e mobili originali
saranno il degno completamento di questa serata esclusiva che si terrà venerdì
22 aprile in cui tre grandi chef celebreranno la storia di questo luogo con i
sapori ed i profumi delle eccellenze del territorio, in abbinamento alle
migliori espressioni dell'enologia siciliana.
Due
chef stellati Giuseppe Costa de il Bavaglino di Terrasini e Toni Lo Coco de I
Pupi di Bagheria, insieme al giovane talentuoso Carmelo Trentacosti, Head Chef
del Grand Hotel Villa Igiea, costituiranno l’originale brigata di cucina per un
evento unico: “Storie di Gusto” in cui le grandi eccellenze del territorio
saranno proposte in abbinamento a grandi cantine siciliane: Duca di Salaparuta,
Florio, Tasca d’Almerita e Planeta.
Dopo
un aperitivo di benvenuto, gli chef si alterneranno con le loro preparazioni
gourmet che li hanno resi famosi. Giuseppe Costa proporrà il Crudo di gamberi di
nassa ed i Tortelli di ricotta e limone.
Toni
Lo Coco presenterà uno dei suoi piatti più recenti: La triglia marinata con
mandarino tardivo di Ciaculli ed uno dei suoi piatti più celebri: la “Stigghiola
di pesce”. Carmelo Trentacosti proporrà come secondo il Filettino di maiale
siciliano in farcia di borragine selvatica e concluderà in dolcezza la serata
con il Rabarbaro, soffice allo zafferano con gelato allo yogurt.
CARFORA UNA TRADIZIONE DOLCIARIA
DA QUATTRO
GENERAZIO NI
La forza delle idee e dei buoni sapori partenopei
“L'Antica
Tradizione Carfora srl nasce per volontà di Luigi Carfora e del fratello Umile
Giovanni continuatori di una tradizione di produzione dolciaria e panificatori
da ben quattro generazioni. La clientela, per i prodotti confezionati a
prolungata shelf life, è prevalentemente all'ingrosso ed è rappresentata da
D.O, G.D.O. con mercato di riferimento essenzialmente regionale. La pasticceria
surgelata , di tradizione e produzione rigorosamente napoletana, curata nella
lavorazione secondo le antiche ricette e selezionata negli ingredienti di
primissima qualità, è destinata a clienti esigenti, che spaziano dalla
ristorazione al consumatore finale , fino agli operatori del settore catering.
L'azienda è apprezzata ed è stimata per la sua capacità di saper perseguire la
ricerca nell'innovazione, conservando sapori, gusto e qualità della migliore
tradizione di pasticceria napoletana. Nella logica di ampliamento e sviluppo
imprenditoriale, l’azienda ha investito in un nuovo impianto, altamente
tecnologico, per la produzione industriale di prodotti da forno caratterizzati
da proprietà funzionali e da una prolungata shelf life, confezionati cotti o
cotti surgelati. In particolare, sono stati progettati, sviluppati e
brevettati, tre categorie di prodotti, caratteristici della tradizione
dolciaria napoletana e italiana: pastiere, caprese, torte frolle e cornetti. La
forza dell’azienda, “idea progettuale”, scaturisce da questo nuovo sistema di
produzione di dolci tipici napoletani, che sono stati testati in laboratorio
artigianale, prima, e poi testati, successivamente, su processo industriale.
Info: Sede Legale Via Cupa S. Pietro, 26 - 80147 NAPOLI - Stabilimento Via San Mennitto snc zona Cese Nove - 82030 San Salvatore Telesino (BN) -tel. 0824 948692 - fax 0824 947816 tel./fax 081 598907 www.carfora.it - info@carfora.it
IL
MONDO DEL GELATO SICILIANO
CON PIETRO DI NOTO
Pietro
Di Noto è un volto televisivo ben conosciuto dagli amanti dei dolci,
dato che è spesso presente a “La Prova del Cuoco” con i suoi
capolavori della gelateria e pasticceria siciliana ed ecco cosa ci
racconta del suo bellissimo lavoro.
- Chi
è Pietro Di Noto e come nasce la Sua passione per la gelateria e
pasticceria?
“Sono
nato a Tusa (Messina) e da oltre 30 anni mi occupo di ricerca dei
grassi di origine animali / vegetali e prodotti alimentari naturali.Ho
realizzato 3 brevetti. Il 1° nel 1990 per produrre energia
elettrica da oli esausti. Il 2° nel 2013, denominato “Brikone”,
una miscela liquida completa per produrre un eccellente gelato
naturale al 100%. Il 3° nel 2014, “Gelina”, una vaschetta
autoalimentata per conservare alimenti/ medicinali e altro a
basse/alte temperature per un lungo periodo.”
- Quali
sono i dolci e gusti tipici della Sicilia e quali di Sua invenzione?
“Il
4 febbraio a “La Prova del Cuoco” (su Rai 1 dalle 12.00 alle
13.30) presenterò il gelato al cannolo siciliano, quello
digestivo alla manna di Sicilia e quelli nutraceutici ricchi di
minerali e vitamine(altro brevetto in corso di registrazione) assieme
alla cassata siciliana con zuccheri speciali(ricetta segreta) , la
torta Setteveli e altro. Ho
ideato ben 1700 gusti nuovi, tra cui i grandi classici ma anche gli
assolutamente “imprevedibili” ed alcune chicche come il gelato
digestivo, il gelato dimagrante ed il gelato per diabetici
dolcificato con la stevia e sto per entrare nel Guinness dei
primati.”
-Dove
si trovano le Sue gelaterie e quali sono i dolci e gelati siciliani
maggiormente apprezzati all'estero?
“Sono
stato il primo in Italia, 30 anni fa, ad aprire gelateria senza
laboratorio producendo
un gelato naturale al 100% e ad oggi le mie gelaterie si trovano a
Singapore,
Emirati Arabi, negli Stati Uniti ed in Giappone. In tutto il mondo
sono oltre 50 punti vendita, tra bar gelaterie con pasticceria e 5
ristoranti. All’
estero è molto apprezzato il gelato al pistacchio di Bronte in
primis, segue il gelato al limone di Sicilia e al
cannolo/cassata siciliana, la Vaniglia (utilizzando quella del
Madagascar) e altri gusti ovviamente, nocciola , zuppa inglese, gusto
siciliano per eccellenza e gusto Setteveli ricetta dalla famosa
torta, successo personale presso alcuni Vip a New York e mi sto
occupando
dell’apertura di nuovi punti vendita di gelato naturale al 100% su
tutto il pianeta”
- Come
nasce un nuovo gusto od un nuovo dolce secondo il Suo estro?
“ I
miei gusti nascono dai miei studi e ricerche sui prodotti
naturali esistenti al mondo e dopo lunghe ricerche e tantissime
prove(costose) , nulla è semplice, ma alla fine riesco quasi sempre,
poiché sono tenace e costante, “non mollo mai” se prima non
riesco.”
Per
info su nuovi prodotti, eventi ed aperture punti vendita
www.dinoto.eu
Francesca Rossetti
MARCO DEL SORBO
DA "NONNA GIULIA" A LETTERE (Na)
Continua l'iniziativa lanciata dal ristorante Nonna Giulia di Lettere.
Sabato 6 febbraio, a partire dalle ore 20, sarà possibile
partecipare alla cena degustazione organizzata in onore dello chef Marco Del
Sorbo, che farà tappa nel locale di Alfonsina Longobardi preparando le pietanze
in collaborazione con lo chef residente, Gennaro, fratello dell'infaticabile
donna dagli occhi chiari. Serata pirotecnica quella che si preannuncia per il
prossimo settimana. Non capita spesso di assistere alla collaborazione tra due
cuochi innamorati allo stesso modo del territorio dei Monti Lattari. Lo stesso
amore è quello che si ritrova nel menu declinato in onore dei sapori del posto
senza perdere mai di vista la tradizione. Muscolo di vitello cotto a bassa
temperatura e paté dello stesso in sfera di balsamico con mostarda di rapa
rossa; mezzi paccheri con salsiccia e friarielli, raviolo ripieno di porcini e
patate; la gallina del mio orto, la pizza di gallette: queste le pietanze che
contribuiranno al tripudio delle papille gustative innaffiate dal piedirosso
frizzante di Cantine Iovine. Costo degustazione: 30 € (vini inclusi). Info
line: 0818022101 - 3333455623
VAI A MANGIARE DALL’AVVOCATO
maialino alla mela annurca |
Raffaele Cardillo |
Mariangela Petruzzelli |
Passeggiando
per Santa Lucia ci siamo trovati davanti alla targa de “Il ristorantino dall’Avvocato”
la cosa ci ha incuriosite perché in genere dall’avvocato si va per farsi
assistere se qualcuno ti ha fatto causa o per a tua volta dirimere questioni
legali, il vedere quella targa ed
entrare è stato tutt’uno. Pensavano cucinerà in modo legale l’avvocato?
E ci siamo sedute a tavola io e la mia amica Mariangela Petruzzelli, tra l’altro
promoter del concorso Miss Chef, ed abbiamo dato una scorsa al menu. Non vi
diciamo i prezzi che comunque sono a portata di borsa, non quella de “ O la
borsa o la vita”, perché questo non è un redazionale pubblicitario, ma
solamente il piacere di poter saggiare del cibo ed in maniera…legale. L’avvocato-chef
è Raffaele Cardillo che stufo di cause, tribunali, pretori, giudici ha deciso
di impegnarsi però tra i fornelli, passione coltivata tra una causa e l'altra ed ora diventata primo amore.
Si può scegliere tra menu di terra e di
mare con ben 7 portate, adatti
ovviamente a due commensali, e poi scegliere tra gnocchetti alla zucca, petto d’anatra
agli agrumi, filetto di maialino alla mela annurca, fritturine deliziose di calamari e gamberi,
ed altri piatti succolenti e particolari. Ottimo il servizio, e la parte decorativa dei piatti serviti con
competenza e gentilezza. Atmosfera silenziosa e profumi che attizzano il
palato, cucina a vista…ed un suggerimento passare subito dall’avvocato (Santa
Lucia 115) prima che sia tardi…..
Anghe
Babà, flash e musica: è festa in via dei Tribunali
Sabato 7 novembre alle 18, “Mazz” apre le porte nella sua sede in via
Tribunali 359, nel pieno centro storico di Napoli e lo fa con una grande festa
tra babà, flash e musica. Il dolce di pasta soffice inzuppato di rum sarà il
vero protagonista dell’evento, punta di diamante della produzione della famiglia
Mazzaro fin dal 1935. E per accaparrarsi un assaggio gratuito di questa
prelibatezza è partita la caccia al tagliandino che verrà distribuito proprio
nelle strade del cuore città. Durante la serata verrà anche premiato il miglior
selfie, basta pubblicarlo sui social Facebook ed Instagram con “hashtag”
#faccemazz. Il tutto scandito da un dj set.
LA STORIA E IL FUTURO.
Negli anni 30 Guglielmo Mazzaro, dopo anni passati nella torrefazione di
famiglia, decide di ampliare l'attività e fonda in Via Tribunali il Bar e
Pasticceria Mazzaro. Successivamente gli subentra il figlio Vittorio porta
avanti con grande passione il progetto e ne fa un punto di riferimento nel
Decumano Maggiore. Oggi, con la terza generazione, rappresentata da Ivan e
Guglielmo, nasce l’Antica Pasticceria Mazzaro che, anche grazie all’ingresso in
società dell’imprenditore Dario Fato, segna un nuovo inizio per questo angolo
goloso del centro storico.
UN SEGNALE PER IL CUORE DI
NAPOLI. Ma anche un segnale forte di interesse per il cuore di Napoli che si
unisce al turismo che riparte e al ritrovato amore per le meraviglie del centro
storico. Nuova linfa per il Decumano Maggiore che attrae per le sue bellezze
storiche ed artistiche e la sua tradizione gastronomica. “Mazz” è il nome del
rinnovamento: uno modo per unire la tradizione e il cambiamento. Alla grande
qualità dei prodotti, preparati secondo le antiche ricette della tradizione, si
affianca un rinnovato concetto di accoglienza e un appeal fresco e
irriverente.
“Nella vita non basta avere
buone idee, e nemmeno una grande passione. Nella vita ci vuole sempre un po’ di
Mazz”
CAPRICCI GOLOSI AL SAN GENNARO DAY
da six Walter De Maggio, Belen e Raffaele Capparelli |
Raffaele Capparelli con la moglie insieme a Valentina Stella |
con Vincenzo Salemme |
con Stefano De Martino |
Nelle immagini Raffaele Capparelli, maestro pasticcere di "Capriccio" a via Carbonara 39 a Napoli, ha deliziato gli ospiti Vip con le sue creazioni golose che sono state molto apprezzate da tutti coloro che si trovavano nel back stage dell'evento dedicato al Santo patrono di Napoli San Gennaro, che ha premiato molti artisti partenopei e non, serata condotta con la solita verve da Gianni Simioli e che ha visto alternarsi sul palco tra i sangennariati: James Senese, Vincenzo Salemme, Peppe Iodice, Nico e i suoi Desideri, Belen Rodriguez molto acclamata, il consorte Stefano De Martino (reduce da un'operazione di plastica alle orecchie, un po' a sventolina), il sindaco Luigi De Magistris, l'assessore alla cultura Nino Daniele, Valentina Stella ecc. ecc. ecc. Serata appunto molto seguita dal folto pubblico grazie anche al tempo che si è mantenuto senza pioggia e con una splendida luna in cielo. Gea
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