I GIORNALISTI ELEGGONO ALLA BIT
LE STELLE DEL TURISMO 2018
Brillano le luminarie pugliesi alla Bit
di Milano 2018. Brillano le stelle del turismo, scelte dai giornalisti italiani
e internazionali esperti di moda, eventi e turismo che eleggono Ceglie, Oria,
Melendugno, Caprarica, Terre d’Arneo e Salve le stelle del turismo 2018, tappe
imperdibili delle vacanze salentine da vivere anche in bassa stagione!
In un’affollata conferenza stampa,
organizzata dalla Rivista Spiagge, alla Bit di Milano, presentato un intrigante
itinerario pensato per viaggiatori golosi, curiosi e amanti delle tradizioni e della
cultura: Puglia per tutti i gusti: viaggio emozionale attraverso il paesaggio,
i sapori, la musica e il divertimento fuori stagione. Ne hanno parlato Angelica
Petrachi, consigliera delegata al turismo del Comune di Melendugno, Cosimo
Lupo, assessore dell’Unione dei Comuni Union 3, Vincenzo Passaseo, sindaco di
Salve, Giorgio Persano vicepresidente della Cooperativa Terra Mia di Caprarica,
Antonio Carone, funzionario del Comune di Oria ed esponente della Pro Loco di
Oria, Ada Miraglia direttrice commerciale del gruppo alberghiero CDSHotels. Ha
moderato la direttrice di Spiagge, Carmen Mancarella (www.mediterraneantourism.it).
Sono intervenuti il vicepresidente dell’Associazione regionale pugliesi di
Milano, Giuseppe Selvaggi e il responsabile cultura Agostino Picicco e il
presidente dell’Associazione Poesia di Melendugno, Enrico Turi. In campo il meglio dell’imprenditoria
pugliese: il gruppo alberghiero www.cdshotels.it,
che offre un’ampia scelta tra masserie, villaggi e raffinati hotels in tutta la
Puglia, il gruppo Grimaldi Immobiliare www.grimaldivacanze.it che spazia
dalla vendita e l’affitto di case vacanza soprattutto a Torre dell’Orso al
B&B Alvino, in piazza Sant’Oronzo a Lecce, sopra il più famoso caffè www.alvinosuiteandbreakfast.it.
Per chi ama vacanze fuori dagli schemi, a contatto con la natura, ma senza
rinunciare ai comfort, ecco i campeggi Torre Castiglione a Torre Lapillo sul
mar Jonio, www.torrecastiglione.it
e il Campeggio Sentinella sul Mar Adriatico, a Torre dell’Orso www.campeggiosentinella.it.
Vicino al mare e tra gli ulivi ecco il B&B Tenuta Calitre a Torre
dell’Orso, www.tenutacalitre.com. Chi dice Puglia dice masserie. E la
scelta non può che cadere sulle Masserie di charme Naturalis Bio Resort con Spa
a Martano, www.naturalisbioresort.com, Masseria Santa Teresa a Sannicola, vicina a
Gallipoli, circondata da pineta, macchia mediterranea e uliveti www.masseriasantateresa.com,
Masseria Signora Porzia a Leverano che è anche Cantina ospitale www.agricoladellarneo.it. A Ceglie Messapica
ecco la bianca masseria Casina Vitale con una piscina tra i muretti a secco: www.masseriacasinavitale.it. Per gli amanti del mare e dell’abbronzatura
ad oltranza, il consiglio è di pranzare in spiaggia e di non lasciare, neppure
per un solo attimo i lidi-ristoranti sul mare, Lido La Sorgente a Torre
dell’Orso www.lidolasorgente.it e
Lido Li Marangi a San Foca www.lidolimarangi.it. La sera (ma anche a pranzo) per
indimenticabili peccati di gola le tappe obbligate sono nel ristorante Gusto a
Castrignano dei Greci dove deliziarsi con raffinata cucina gourmet ispirata
dalla cucina tipica salentina www.ristorantegustosalento.it.
Sapori unici nel ristorante A Kilometro Zero a Supersano www.ristorantekilometrozero.com
collegato all’omonimo ed elegante B&B, uno dei primi ristoranti salentini,
che ha fatto dell’uso di prodotti stagionali e coltivati sul posto, la sua
filosofia vincente!
Infine nel cuore di Galatina proprio
affacciato sulla Chiesa Madre in piazza Santi Pietro e Paolo (con ingresso
dalla piazza moderna, Piazza Alighieri 13) ecco il ristorante Hostaria Amarcord
www.amarcordhostaria.it che
propone cucina tipica salentina: direttamente dalla campagna al piatto. Ma guai a lasciare il Salento senza portare un souvenir
goloso agli amici e ai parenti (rimasti
a casa). La tappa è nella cantina Conti Zecca a Leverano www.contizecca.it per rifornirsi degli ottimi
vini di negroamaro e primitivo, i vitigni autoctoni del Salento e nella cantina
ospitale Agricola dell’Arneo www.agricoladellarneo.it.
PUGLIA : APOCALISSE A SAN SEVERO
Le
bombe pirotecniche sparate a San Severo di Puglia nel mese maggio sono la
colonna sonora della festa del Soccorso. Il fuoco, elemento di vita e di morte,
è per la teologia cattolica il simbolo di dannazione. Fin dalla antichità il
fuoco è stato oggetto di manifestazioni in cui l’uomo lo sfida, mettendo a
repentaglio anche la propria vita. Le processioni sono spesso le espressioni
religiose durante le quali il popolo coglie l’occasione per esorcizzare il male
attraverso rituali pagani di grande effetto scenografico. È una esperienza
unica assistere o partecipare alle processioni che dal 1600 si svolgono in
Puglia nel paese di San Severo la terza domenica di maggio ed il lunedì successivo.
In questa occasione viene celebratala festa patronale in onore di Maria S.S.
del Soccorso, di San Severo, di San Severino e degli arcangeli. Durante le
processioni che sfilano nel centro storico e nei vari rioni del paese di 55
mila anime vengono portate a spallale statue lignee dei patroni e dei santi
provenienti dalle chiese della diocesi. Contestualmente hanno luogo i riti
pagani: ossia l’esplosione di una sequela di bombe pirotecniche, tra loro
collegate con una miccia, in gergo chiamate batterie o fuochi: di fatto la
colonna sonora di questa festa che non ha tregua se non a notte fonda. Più
batterie poste in punti prestabiliti esplodono in successione durante il tragitto
della processione (nel medioevo si contavano fino a 6000 botti). Questo spettacolo e tutta l’atmosfera che
l’avvolge fanno pensare alla città spagnola di Pamplona allorché, per la festa
di San Firmino, i tori liberi corrono freneticamente lungo le strade gremite di
facinorosi i quali, affrontando il del pericolo, vivono l’emozione di correre
più veloci dei tori per non venire incornati. Le vittime purtroppo non mancano
mai. A san Severo si corre la stessa adrenalina: botti
assordanti, lingue di fuoco e lapilli incandescenti cadono sugli indumenti dei “Fuenti”,
i temerari che, noncuranti del pericolo, sfidano le bombe non una sola volta,
ma le rincorrono per raggiungere le esplosioni successive. Questa lotta, in cui
i partecipanti affrontano il fuoco e il fragore assordante delle esplosioni, è
certamente la fase più folcloristica, più esuberante, più temeraria, più
caratteristica che accompagna la manifestazione. Vivere questa festa a diretto
contatto con i fuochi procura sensazioni paragonabili a quelle che si hanno
quando si pratica uno sport estremo come lo è inseguire le bombe mentre
scoppiano a poca distanza dalla propria testa. I turisti possono vivere questa
prova di coraggio “in diretta” oppure - e lo spettacolo è ugualmente attraente -
anche a debita distanza, eventualmente dal balcone di una terrazza per seguire
la processione e assistere dall’alto al crepitio delle batterie, che, infuocate,
scorrazzano sopra la folla emanando fumo e tuoni di incredibile veemenza. Questa
sfida di cui il fuoco è protagonista viene considerata dai giovani del luogo
come una sorte di iniziazione che chiude le porte della adolescenza. Le
batterie di bombe carta provengono dai 20 rioni di San Severo. Le migliori
sequenze di botti vengono premiate e questa gara crea rivalità tra i
rioni.Tutti i botti vengono
rigorosamente confezionati da ditte
specializzate in fuochi pirotecnici. Come
per il palio di Siena la città vive 365 giorni l’anno per questo evento. Tutti
vi partecipano e contribuiscono alla sua organizzazione. I tentativi di ridurne
la pericolosità sono tutti naufragati, è una festa in cui gli abitanti si
identificano, guai snaturarla, scoppierebbe una insurrezione popolare (come già
è avvenuto). San Severo che dista dal Gargano 15km, da Foggia 28, da Termoli 62
e da San Giovanni Rotondo 35.si trasforma per l’occasione in vetrina dell’artigianato
foggiano. Viene letteralmente invasa da centinaia di bancarelle dove è
possibile acquistare di tutto, in particolare cibi freschi o trasformati tipici
del luogo: formaggi, insaccati, pane, miele, pasta, taralli, olio extra vergine,
vini, mandorle, ceci, fichi e altre tentazioni golose a cui non è possibile
resistere.
Lamberto Selleri
PER IL CASTELLO DI GESUALDO
ED IL BIRRIFICIO VENTITRE
Siamo partiti dal parcheggio Brin per Gesualdo in Irpinia. La giornata e radiosa, come radiosi e felici i compagni di viaggio. Dopo circa novanta minuti, ecco a salire verso il Castello di Gesualdo: Lw origini del castello si fanno risalire alla metà el VII secolo ( epoca longobarda ). Il complesso edilizio è delimitato da quattro torrioni circolari con cortine cinte da rivellini e con corte centrale, nella quale vi è una vera da pozzo finemente lavorata. Il Castello di Gesualdo, trasformato in residenza del principe Carlo Gesualdo verso la fine del 500, è ubicato al centro della parte antica del paese, che si origina intorno alla ricca edificata nel processo di incastellamento del territorio operato dai longobardi. Per l’occasione, il castello è diventato luogo di presentazione di prodotti tipici locali e di abiti e do lavorazione di antichi manufatti. Il castello è visitabile tutti i giorni. Dopo l’interessante visita, eccoci alla grotta per la degustazione delle birre artigianali del “Birrificio Ventitre “. La prima domanda posta: “ perché Ventitrè?Ventitrè litri è stato il volume della nostra prima cotta. 23 è il numero civico del nostro birrificio. 23, giorno di di fondazione del birrificio , giorno in cui, da appassionati “ homebrewers”m siamo diventati artigiani della nostra passione.
Dietro questo fatidico numero, ci siamo noi quattro soci con mansioni, esperienze e competenze personali e diversificate. Il Birrificio VentiTRE è situato a Grottaminarda (AV), al centro della Valle dell’Ufrita, nel cuore della Verde Irpinia. Uno dei nostri punti di forza è l’acqua utilizzata per la preparazione delle nostre birre; un acqua delle sorgenti Irpine, pregiata, abbondante e stabile nel tempo. La birra prettamente artigianale è prodotta nel modo più naturale possibile, nel rispetto del prodotto e delle materie prime utilizzate, del consumatore e dell’ambiente. Per questi motivi le birre “ VentiTRE’, non subiscono processi di filtraggio o pastorizzazione e vengono realizzate impiegando esclusivamente prodotti selezionati quali : malti e luppoli di assoluta qualità. All’interno del laboratorio il 100% del ciclo produttivo avviene utilizzando esclusivamente fonti energetiche ecosostenibili: naturali e rinnovabili. Sei sono le birre prodotte e servite durante la degustazione con prodotti locali:
AMARANTA: termine greco che vindica qualcosa di durevole : Una birra di gradazione tra gli 8 e 10°C caratterizzata da un deciso dry – hop di luppoli americani, lascia risaltare sentori fruttati ed esotici.
ESPERIA: le terre dell’occidente, in particolare la nostra Italia : Viene prodotta usando frumento e seguendo, in parte, la tradizione medievale, L’aggiunta di oriandolo, arancia amara e luppolo, conferiscono alla birra un sapore fruttato ed acidulo molto rinfrescate. La gradazione è di 5 / 7 ° C.
TAMATEA: una birra romantica con gradazione 5°C. Il suo aroma rimanda alla fresca aria delle verdi colline , un fruttato simile al Sauvignon Blanx.
URANIA: la musa consacrata all’astronomia. Il suo nome significa cielo. Ed è proprio al cielo notturno che il colore di questa birra richiama : la sua intensità è quella delle notti più scure. Abbondante schiuma, colore cappuccino, corpo pieno e rotondo, deliziose note tostate e di caffè. Una birra piacevole con gradazione 9 / 13° C.
AURA: un alba dorata, calda e profonda : una birra bionda dal colore oro carico che non tradisce le aspettative, al naso è potente ma fresca con note di albicocca e frutta candita. In bocca è equilibrata, con eleganti note fruttate ed una gradazione : 8 / 12 ° C.
AMBROSIA: mitologico nutriente degli Dei. Una birra per le occasioni speciali dall’alto contenuto alcolico : 9 / 11 ° C, con aromi di luppoli floreali, arricchita dal gusto del miele, suo elemento essenziale, Come il vino, trae giovamento da un lungo invecchiamento.
Come sempre, il ritorno è alquanto triste, si sa quello che si lascia , si sa quello che ci aspetta. Alberto Alovisi
Dietro questo fatidico numero, ci siamo noi quattro soci con mansioni, esperienze e competenze personali e diversificate. Il Birrificio VentiTRE è situato a Grottaminarda (AV), al centro della Valle dell’Ufrita, nel cuore della Verde Irpinia. Uno dei nostri punti di forza è l’acqua utilizzata per la preparazione delle nostre birre; un acqua delle sorgenti Irpine, pregiata, abbondante e stabile nel tempo. La birra prettamente artigianale è prodotta nel modo più naturale possibile, nel rispetto del prodotto e delle materie prime utilizzate, del consumatore e dell’ambiente. Per questi motivi le birre “ VentiTRE’, non subiscono processi di filtraggio o pastorizzazione e vengono realizzate impiegando esclusivamente prodotti selezionati quali : malti e luppoli di assoluta qualità. All’interno del laboratorio il 100% del ciclo produttivo avviene utilizzando esclusivamente fonti energetiche ecosostenibili: naturali e rinnovabili. Sei sono le birre prodotte e servite durante la degustazione con prodotti locali:
AMARANTA: termine greco che vindica qualcosa di durevole : Una birra di gradazione tra gli 8 e 10°C caratterizzata da un deciso dry – hop di luppoli americani, lascia risaltare sentori fruttati ed esotici.
ESPERIA: le terre dell’occidente, in particolare la nostra Italia : Viene prodotta usando frumento e seguendo, in parte, la tradizione medievale, L’aggiunta di oriandolo, arancia amara e luppolo, conferiscono alla birra un sapore fruttato ed acidulo molto rinfrescate. La gradazione è di 5 / 7 ° C.
TAMATEA: una birra romantica con gradazione 5°C. Il suo aroma rimanda alla fresca aria delle verdi colline , un fruttato simile al Sauvignon Blanx.
URANIA: la musa consacrata all’astronomia. Il suo nome significa cielo. Ed è proprio al cielo notturno che il colore di questa birra richiama : la sua intensità è quella delle notti più scure. Abbondante schiuma, colore cappuccino, corpo pieno e rotondo, deliziose note tostate e di caffè. Una birra piacevole con gradazione 9 / 13° C.
AURA: un alba dorata, calda e profonda : una birra bionda dal colore oro carico che non tradisce le aspettative, al naso è potente ma fresca con note di albicocca e frutta candita. In bocca è equilibrata, con eleganti note fruttate ed una gradazione : 8 / 12 ° C.
AMBROSIA: mitologico nutriente degli Dei. Una birra per le occasioni speciali dall’alto contenuto alcolico : 9 / 11 ° C, con aromi di luppoli floreali, arricchita dal gusto del miele, suo elemento essenziale, Come il vino, trae giovamento da un lungo invecchiamento.
Come sempre, il ritorno è alquanto triste, si sa quello che si lascia , si sa quello che ci aspetta. Alberto Alovisi
VIAGGIO D’AUTUNNO, POESIA DEL SALENTO
sotto il segno della dieta
mediterranea patrimonio Unesco
Ceglie biscotto |
Wacaya Poesie |
Wacaya Taleddha |
Grotte Montevicoli |
Ceglie Torre Civica |
Ceglie centro storico |
Ceglie scuola di cucina |
Ceglie Cantina |
Viaggio d’autunno in Salento alla scoperta di sapori e luoghi dove la vita
scorre lenta al ritmo dei canti d’amore della pizzica melodica. Spenti i
riflettori sulle spiagge affollate e la movida, l’autunno è la stagione ideale
per meditare e scoprire il Salento più autentico, viaggiando sotto il segno
della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’Umanità Unesco, tra, olio
extravergine di oliva vino e mandorla. Questo
tour è stato sperimentato con successo da un gruppo di giornalisti nazionali e
internazionali nel corso del 41mo educational organizzato da Carmen Mancarella,
direttrice della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge
PRIMA TAPPA CEGLIE MESSAPICA, CAPITALE DELLA DIETA MEDITERRANEA
Il profumo del biscotto appena sfornato nei forni di pietra ci richiama a
Ceglie. Siamo nel piccolo grande forno di Allegrini, Allegrinitaly, dove con
uova zucchero e mandorle rigorosamente del luogo si prepara il biscotto più
sano e buono del mondo, con un cuore di marmellata di ciliege. “Il biscotto”,
dice il signor Allegrini, “è come se fosse un monumento di Ceglie, come una
pietra della chiesa madre o un vaso greco antico. Fa parte della nostra
storia”. Ogni famiglia ha i suoi segreti per prepararlo e si vanta di detenere
la ricetta originale. In realtà il biscotto con i suoi piccoli segreti e le
varianti è buono dappertutto. Che sia ripieno di marmellata di ciliegie o di
amarene vale un viaggio. Come le ricette fatte in casa: le bombette, le pittule
condite con la ricotta forte, le verdure selvatiche… E’ da questa straordinaria
tradizione culinaria che sono nate ben 60 trattorie, osterie, ristoranti su
appena 25mila abitanti, che richiamano ogni sera golosi da tutta Italia. Ognuna
ha la sua specialità. E per sedersi a tavola, bisogna prenotare con largo
anticipo.
LA MED COOCKING SCHOOL. Espressione della grande tradizione culinaria di Ceglie
è oggi la Med Coocking School, la scuola internazionale di gastronomia, scelta
da Gualtiero Marchesi come unica sede del Sud Italia di Alma. Qui si ritrovano
giovani desiderosi di intraprendere la ormai prestigiosa carriera di chef, ma
anche semplici appassionati per seguire i corsi base, che sono sempre più
richiesti e gettonati. Su questa scuola, ospitata nel cuore del centro storico,
ci ha scommesso e investito tanto l’amministrazione comunale guidata dal
sindaco Luigi Caroli, che è stato in grado di catalizzare partner
internazionali come Beko. Ad avviare
l’idea del progetto è stato Angelo Ricci, padre di Antonella del famoso Al
Fornello. Lo chef Antonella Ricci ha incantato i giornalisti con una lezione di
orecchiette della Med coocking school.
Ha scritto il padre Angelo come si legge all’ingresso della scuola: “La
mia terra è una miniera a cielo aperto di prodotti e cultura enogastronomia,
posto ideale per una scuola di cucina”. E nel rispetto del chilometro zero e
della terra, gli ingredienti che i provetti chef utilizzano durante i corsi
vengono dal giardino e dai vigneti coltivati accanto al Comune: un terreno
abbandonato trasformato oggi in un orto urbano. Espressione dei saperi
gastronomici di Ceglie è il Food Festival. I primi di agosto le vie del centro
storico si animano di chef stellati che coinvolgono il pubblico nella
preparazione dei piatti mentre la musica scandisce tutti gli incontri e scorre
nei calici il buon vino di Negroamaro del Leccese, di primitivo di Manduria e
la Verdeca della vicina Locorotondo doc. ma se è ormai da anni che si parla di
ceglie come l’imperdibile tappa golosa della regione puglia, custode dei saperi
della dieta mediterranea, una novità in assoluto è il rinnovamento culturale
che la città vive negli ultimi anni. Sono state aperte al pubblico le Grotte Di
Montevicoli, un susseguirsi di suggestioni tra stalattiti e stalagmiti che la
natura ha creato nel corso di millenni. Passeggiando per il centro storico
dalle bianche case e i ricchi palazzi gentilizi, si arriva al castello ducale
dove hanno sede la Pinacoteca Emilio Notte, uno dei massimi esponenti del
futurismo italiano, che è nato proprio a Ceglie e che a Ceglie ha donato il suo
famoso crocefisso e la Biblioteca Pietro Gatti. Vi sorprenderete a scoprire, al
primo piano del castello, i giovani chiacchierare e fare ancora ricerche
(nonostante l’avanzata di internet) tra gli antichi libri di pergamena e le
tantissime enciclopedie e titoli dei migliori autori della letteratura italiana
e straniera. Altri pilastri del polo museale sono il Museo archeologico, dove
sono esposti i più raffinati vasi della civiltà greco-messapica, provenienti
anche da collezioni private e il Museo di Arte contemporanea che viene
utilizzato anche per laboratori. Tutti questi gioielli di Ceglie, nel rispetto
della migliore tradizione cegliese fanno parte del sistema museale Gusto
d’Arte.
CEGLIE RAFFINATO STILE DI VITA. Il gusto di Ceglie, la sua eleganza, le
campagne e il centro dove si riscopre l’arcaico, hanno richiamato intellettuali
e facoltosi manager da ogni parte d’Italia e del mondo che hanno fatto di
Ceglie la loro dimora ideale. Ceglie è stata paragonata alla nuova Capalbio
dove le persone più eleganti conducono uno stile di vita raffinato, godendo
dell’energia che promanano le pietre secolari e gli ulivi millenari.
MELENDUGNO CITTA’ DEL MARE E DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. Dopo una stagione
estiva da tutto esaurito, dove è stato sfiorato un milione di presenze, il
nostro viaggio approda a Melendugno: tra mille luci colorate e i suoni della
banda a fine estate si festeggia San Niceta, un martire venuto dall’Oriente
raffigurato a cavallo. Il sindaco, Marco Potì, gli dona le chiavi della città,
si aprono i festeggiamenti, un brindisi alla gioia di vivere e stare insieme.
Le luminarie si accendono a ritmo di musica. Sono impalcature di legno sospese
nel cielo o appoggiate alle case, che con
i loro ghirigori e le mille lampadine si
ispirano al barocco leccese.Melendugno, famoso per le sue cinque marine (Torre dell’Orso, Torre
Sant’Andrea, Roca, San Foca e Torre Specchia Ruggeri) detiene il 4 per cento
della produzione regionale di olio extravergine di oliva. Ma vanta anche
un’immensa distesa di ulivi secolari dove tra poco inizierà la raccolta delle
olive e i frantoi lavoreranno incessantemente notte e giorno.
ACAYA LA CITTA’ IDEALE DEL RINASCIMENTO Tappa golosa nella locanda
Trattoria Acaya di Oliviero Carlino, l’oste poeta. Acaya è una storia nella
storia: quando l’uomo del Rinascimento si sentiva misura di tutte le cose,
Giangiacomo dell’Acaya la progettò, bella e razionale con il suo grande
castello e le vie perfettamente perpendicolari, contrapponendola al disordine
dei borghi medioevali. Valgono un viaggio la città e la Trattoria Acaya, campione per diverse
settimane alla Prova del Cuoco, il noto programma di Rai 1 condotto da
Antonella Clerici, per degustare la taieddha, tipica pietanza salentina con
riso patate e cozze e le orecchiette di Sant’Oronzo, al sugo e uno strato di
mozzarella dorata al forno. E ad Acaya approda la poesia: è diventato un
appuntamento impedibile l’evento VINO E POESIA, tutti gli anni i primi di
settembre dove autori e musicisti si incontrano per confrontare e lasciarsi
rapire dalle poesie d’amore di Giovanna Politi e il bel canto di Rosanna
Mancarella. Giovanna Politi è una poetessa che ha oltrepassato le barriere
delle parole, trasformandole in emozioni. Rosanna Mancarella, dall’estensione
vocale che va da mezzo soprano a soprano, canta con una voce piena, calda,
emozionante dalle mille sfumature e va dritta al cuore di chi l’ascolta. Ha
calcato le scene di più famosi teatri dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano al Konzerthaus di Belino…
GUAGNANO I profumi della vendemmia ci spingono a Guagnano nelle Terre del
Negroamaro, sette grandi cantine su appena 6mila abitanti che esportano vino in
tutto il mondo. In autunno, il mosto è già nei tini e tutta la città si prepara a
festeggiare la Madonna del Rosario il primo week end di ottobre che chiude in
bellezza la vendemmia ed è di buon auspicio per l’inverno e il vino che nascerà
dalle botti. L’amministrazione guidata dal sindaco, Fernando Leone, ha costruito
intorno all’economia del vino un grande evento: Premio Terre del Negroamaro, di
scena l’ultimo venerdì di agosto: una kermesse che vede premiati sulla piazza
di Guagnano, professionisti, attori e cantanti famosi che hanno contribuito in
modo determinate allo sviluppo del Salento.Da non perdere una visita al Museo del Negroamaro, a due passi dalla chiesa
madre, dove si possono ammirare gli attrezzi dei vignaioli di una volta. Fa da
colonna sonora alla nostra visita il poeta-cantautore Mino De Santis. Le sue
canzoni - poesie sono pennellate di vita quotidiana ed esprimono il lento
incedere della vita nel Salento, il dolore di vedere un figlio partire e la
grande ironia dedicata alle classi cosiddette radical chic. E Guagnano guarda
con fiducia ai giovani artisti salentini. Hanno sempre più successo i quadri di
Arianna Greco composti esclusivamente con i vini dal Negroamaro al Barbera…
Invecchiano come nel Ritratto di Dorian Gray e sono ormai così ricercati da
diventare un film: l’Arte enologica. Guarda alla tragedia
dell’immigrazione il cortometraggio Farida
prodotto da Maria Irene Vetrano, giovane attrice sceneggiatrice che ha
raccontato due storie vere, l’una a lieto fine di integrazione (quella di Fabien)
e l’altra triste (la morte di una bimba siriana su un barcone della
disperazione Farida). Il corto è approdato anche al recente Festival
internazionale del cinema di Venezia, nella sezione Migrarti, dove ha riscosso
il plauso della critica. Vi hanno collaborato anche l’Associazione culturale
Anelito Invisibile con il sostegno del Mibact. Girato tra Guagnano, Porto
Cesareo, Leverano e Roma, ha ottenuto il patrocinio dell’Autorità
Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dell’Ente “Marina Protetta di Porto
Cesareo”, dei Comuni di Guagnano e di Porto Cesareo, delle Associazioni “Ciao Onlus” di Roma e “Un
genitore per amico” di Prato. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito
l’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo II” di Roma (in particolare i genitori
della 3 B), la Capitaneria di Porto Cesareo e Gallipoli, e professionisti e
artisti salentini .Ma dopo questa
riflessione sulla tragedia dell’immigrazione, guai a lasciare Guagnano senza
fare una tappa nella cantina San Donaci, che si trova ad appena sei chilometri.
Vi conquisteranno i suoi vini corposi di negroamaro e i suoi rosati vivaci,
quasi frizzantini ideali per cocktail e quattro chiacchiere tra amici anche
prima di cena.
IL SALENTO DELLA SOLIDARIETA’ La pizzica scorre incessante nei calici che
si versano alla Festa della Solidarietà, andata in scena a Serrano il 17
settembre scorso per sostenere Amatrice e le popolazioni colpite dal terremoto.
23 Pro Loco si sono unite per dar vita a un grande evento e raccogliere i fondi
cui hanno partecipato anche i giornalisti. Sul palco si sono alternati i
migliori gruppi musicali, mentre negli stand i volontari delle pro loco
servivano le pietanze tipiche delle loro sagre: pittule, morsi (pane raffermo
fritto girato nella verdura e nei legumi), pummitori scattarisciati (pomodori
saltati nell’olio e cipolla), peperoni con la mollica di pane, doppiette di
melanzane (melanzane panate con un cuore morbido di prosciutto e formaggio)...
Una riproduzione in grande stile di quello che accade tutte le sere d’estate
nel Salento, dove si balla la pizzica e si condivide con i salentini la gioia
di vivere in uno dei territori più belli del mondo, divenuto, non a caso, la
meta più ambita delle vacanze italiane.
Indirizzi utili
CEGLIE SISTEMA
POLO MUSEALE GUSTO D’ARTE
Il Sistema Gusto
d'Arte è un polo museale costituito dal MAAC (Museo Archeologico e di Arte
Contemporanea), la Pinacoteca Emilio Notte e la Biblioteca Pietro Gatti
(situate all'interno del maestoso ed incantevole castello ducale), La Med
Cooking School di Ceglie Messapica (Scuola Internazionale di Gastronomia), gli
Orti Urbani e le Grotte di Montevicoli Ceglie Messapica.
Sistema Gusto
d'Arte
Via Chiesa 11
72013 Céglie Messápica
info 0831.376123
www.mediterraneantourism.it
Med cooking school –
Ceglie Messapica (BR)
Tel 0831 38 20 65; 338 71 48 712
www.medcookingschool.it
Dove dormire
Tenuta Kyrios
Carpignano Salentino
Tel 334 171 79 72
www.tenutakyrios.it
Masseria Baronali
Masseria Borgagne
Loc. Baronali
Tel 338 66 37 116
www.baronali.it
Agriturismo Masseria Limbitello
contrada Limbitello Torre dell’Orso – Melendugno
tel. 0832 87 22 71
cell. 329 71389 06 – 328 558 14 16
www.masserialimbitello.com
Masseria Bosco Mazza
Via Roca Nuova
Loc Mazza
73 026 Torre dell’Orso – Melendugno
tel. 339 130 27 86
www.masseriaboscomazza.it
B&B Tenuta Calitre
SP Melendugno Torre dell’Orso, km 3 – Melendugno
Tel. 333 160 96 95- Tel. 377 1858348
www.salentobb.com
Borgo Sentinella
Torre dell’Orso SP 297
73 026 Torre dell’Orso – Melendugno
tel 0832 178 52 48
www.borgosentinella.it
Tenuta Antares -Agriturismo
SP Melendugno – San Foca km 3
73 026 Melendugno (LE)
www.antaresagriturismo.it
tel. 0832 88 16 52
Alberto: 329 06 31 924
Elisa: 329 11 46 034
B&B L’ape Trachi
Via V. Gioberti 16
73 026 Melendugno (LE)
tel 349 26 92 784
www.bblapetrachi.it
dove mangiare
Hotel Belvedere Salento
Via Alessandro Volta 37
Torre dell’Orso – Melendugno
Tel. 0832 84 12 44
www.hotelbelvederesalento.com
Trattoria Acaya
Via Vito Rugge 13
73 029 Acaya Veronole
tel. 347 408 4175 -320 53 43 126
trattoriaacaya@libero.it
La cucina della nonna
Vico VI Orto Nannavecchia
72 013 Ceglie Messapica (BR)
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Associazioni di volontariato e promozione del territorio
Pro Loco Borgagne
prolocoborgagne@libero.it
Guagnano Arianna Greco |
Una vacanza in tutta
sicurezza e rilassamento
Il ministro del turismo la signora Salma Elloumi Rekik ed il direttore dell'ente turismo tunisino |
La sinagoga di Ghiba |
lapide della sinagoga |
nave pirata a Djerba |
ragazzo ebro |
negozio di scarpe |
abiti tradizionali |
ragazza ebrea |
Passeggiando per le vie del borgo
si respira davvero un’aria di profonda sacralità. Ogni anno, dunque, il 33°
giorno dopo la Pasqua ebraica, la comunità tunisina si vede impegnata
nell’accoglienza. Ben 2500 ebrei e tre ministri del Governo Tunisino sono
intervenuti quest’anno. Nell’occasione dell’incontro con la stampa, il ministro
del Turismo tunisino la signora Salma Elloumi Rekik, ha rivolto un messaggio di
pace consistente nell’assicurare agli ospiti un soggiorno sereno perché sicuro:
«Certamente la situazione vicina della
Libia non ci aiuta, ma le nostre frontiere - dice il ministro - sono assolutamente impermeabili a qualunque
tentativo di infiltrazione. Presto verrà diffuso un manuale, frutto di
collaborazione con i nostri amici tedeschi, in tutti gli hotel, caffè e in
tutte le strutture turistiche del Paese al fine di far rispettare le norme per
la sicurezza, altrimenti si avrà la chiusura dell’esercizio». Dunque, alle
porte del Sahara, in un clima temperato dalla brezza marina, frammisto alle
tradizioni di origine berbera e alla gentilezza dei suoi abitanti, unica, avvincente,
affascinante l’isola di Djerba attira i visitatori. Si ritorna al passato
quando nel lontanissimo mito greco essa conquistò i compagni di Ulisse,
ubriacati dai misteriosi frutti del loto e che si fermarono lì perdendo ogni
desiderio di ritornare in patria. C’è poi Zarzis, per l’estate. Incantevole
area balneare del grande Sud, vicino ad un vasto palmeto. Lunghe spiagge dalla
sabbia bianca e sottile che cingono un mare cristallino impareggiabile, A
promettere un soggiorno vario e piacevole sono le ottime attrezzature
alberghiere e balneari, che consentono ogni forma di sport acquatico per
piccoli e grandi. Djerba è quindi
l’isola della Tunisia nota anche come “oasi di pace“. Un nome non casuale, che
si ispira al clima di serenità e grande armonia tra le diverse popolazioni e
religioni che convivono da sempre su questa isola. Sono proprio la pace e la
tolleranza che si respirano a pieni polmoni a Djerba che consentono una vacanza
di tutta tranquillità.
Djerba, l’isola tunisina posizionata
nel centro del Mediterraneo, ci invita a visitarla offrendoci paesaggi inondati
di dolcezza e di luce in una atmosfera da sogno. Preambolo questo che dovevamo farlo perché lo
abbiamo toccato con mano. A fine maggio si sono svolte a Djerba le giornate
ebraiche che ogni anno si vivono da secoli. Lo testimonia la Ghriba, la
sinagoga più antica dell’africa, eretta nel VI secolo, che vede gli ebrei
sparsi nel mondo ritrovarsi a pregare insieme in terra tunisina: marocchini, tunisini,
italiani, francesi (tanto per citarne alcuni).
Harry di Prisco
Non sognare la Tunisia vacciAnfiteatro El Djem |
terme di Antonino Pio |
Cartagine |
Museo cartagine |
sfilata di moda a Cartagine |
Sfilata |
Cultura, natura, arte, storia si
fronteggiano con varietà di eventi, gastronomia e benessere. Ed è questo solo
un assaggio di quanto si può trovare in Tunisia !
In sintesi, la Tunisia può
offrire non una, ma tante vacanze diverse, grazie ai suoi 1300 chilometri di costa, ben 300 giorni di
sole all’anno e tre lunghi millenni di storia.
Ed
ora una proposta di un breve ma intenso soggiorno nel Paese africano. Dopo l’arrivo in aeroporto, il
weekend a Tunisi ha inizio proprio dal suo cuore, la Medina, e dalle culle del
patrimonio archeologico delle civiltà che in millenni di storia hanno
attraversato l’antica Tunisi: il Museo del Bardo e il sito archeologico di
Cartagine. Museo del Bardo: https://www.youtube.com/watch?v=dOKt5By3u40
La Medina di Tunisi, ovvero il
quartiere più antico della città, è un tripudio sensoriale: nelle sue strade e
nel suk, colori e profumi riaccendono vista e olfatto, mentre il gusto viene
soddisfatto dai sapori mediterranei dei piatti tunisini, dal cous cous al bric,
fino ai piatti di pesce freschissimo. La Medina custodisce anche uno degli
esempi d’architettura araba più belli della Tunisia: la Moschea al-Zaytouna. La
Medina di Tunisi: https://www.youtube.com/watch?v=7S3TanmrGQY
Cultura e storia sono invece le
protagoniste assolute di due luoghi imprescindibili durante un viaggio a
Tunisi. Il Museo del Bardo, che al suo interno conserva la più grande
collezione al mondo di mosaici, e il sito archeologico di Cartagine, Patrimonio
Mondiale UNESCO. Cartagine, con la collina della Byrsa e le sue splendide ville
romane, nonché le famose Terme di Antonino, custodisce alcuni tra i più antichi
resti dell’Impero Romano. Dopo questa affascinante passeggiata nella storia, si
può scegliere di trascorrere un pomeriggio di relax nella pittoresca Sidi Bou
Said, tra i suoi palazzi bianchi e le meravigliose porte blu. Tra shopping e
the alla menta con i pinoli, i visitatori potranno esplorare questo piccolo paesino,
un tempo villaggio di pescatori, e lasciarsi conquistare dall’atmosfera
rilassata e trendy che si respira nelle sue vie e nei suoi caffè. Sidi Bou
Said: https://www.youtube.com/watch?v=XGKL-a7buog
Non si spegnerà di certo l’eco del mega educational in Tunisia dal 14
al 17 aprile che ha visto la partecipazione di 180 persone fra agenti di
viaggio, stampa e tour operators italiani: si è ottenuto un successo senza
precedenti per l’impegno tunisino e italiano per far rinascere in modo adeguato
una solerte partecipazione scambievole che nacque sulla fine degli anni
quaranta con collegamenti aerei tra Tunisi e Roma con tre voli settimanali. A
tutt’oggi sono 37 i voli settimanali italo-tunisini: essi fanno anche da
riferimento per le rotte africane via Tunisi (Dakar, Abidjan, Nouakchott,
Bamako, Ouagadougou e Niamey). Una importante novità: il recente acquisto di
due aeromobili a lungo raggio A 330-200 di nuova generazione che collegano da
maggio Tunisi a Montreal, in Canada, con due frequenze settimanali. E per
l’Italia ? Per l’estate prossima la Tunisair ha messo in atto un piano che
prevede voli charter dedicati alla clientela turistica da Milano a Bologna
verso Djerba e Monastir a fronte di un impegno minimo per i tour operator.
Questi voli, previsti per metà giugno fino a settembre, consentiranno di
raggiungere la Tunisia con maggiore facilità. E allora perche non approfittare
di questa primavera il cui sole sta finalmente tornado, lasciare tutto, ma
proprio tutto e partire per il Super Tour della Tunisia di otto giorni.
Tunisia
non è solo mare ed oasi, è anche tanta storia! Notevoli sono le tracce dei
Romani che si installarono in Tunisia a partire dal 146 a.C.. A Dougga si
possono ammirare le rovine romane meglio conservate del Paese. Bulla Regia è
l'unico luogo in cui si trovino case a piano sotterraneo.
Harry di Prisco
Museo cartagine mosaico |
PALERMO
DA AMARE
educational
tour promosso dall'Associazione Terra Damare
stele capaci |
s.rosalia |
panorama |
altro panorama |
Rientrati a
Palermo ci siamo fermati alla Salumeria Pastificio da Cosimo nella
quale era possibile vedere e/o acquistare specialità di pasta,
salumi e dolci- Cena fuori programma alla Pizzeria Mistral di Ron
Garofalo definito il pizzaiolo agricoltore ed Maestro della Pizza
Siciliana, e qui abbiamo assaggiato varie specialità di pizze, molto
buone e altri manicaretti e con questo si è conclusa la nostra prima
giornata in Sicilia.
Il secondo
giorno ci siamo trasferiti con un pullmino ad Altavilla Milicia,
anche qui si è aggiunta una guida locale che ci ha portato a
visitare la chiesa principale del paese e ci ha raccontato la storia
di questa chiesa situata in una bella piazza vista mare. Non è
mancato l'appuntamento in un negozio di artigianato locale, assaggio
di cannoli e sosta in una macelleria famosa di Romano per vedere come
viene preparata la salsiccia. Pranzo al Ristorante “Trattoria sul
Mare” per degustare pietanze locali e il dolce di casa con
macedonia di fragole e gelato; fuori programma a Cefalù in visita
alla Cattedrale e al vicino chiostro. Il terzo giorno l’ultimo
dell’ Educational Tour ci siamo trasferiti a Capaci e poi verso il
Lido Miramare sulla spiaggia per assaggiato le loro specialità
culinarie. “Pellegrinaggio” dovuto laddove la mafia uccise il
giudice Falcone con la moglie e la sua la scorta: sulla piazza un
stele a memoria del tragico evento.Pranzo al
Ristorante Puccio con degustazione di pesce azzurro il cosiddetto
“Pesce povero” della piccola pesca costiera del nord della
Sicilia, con piacere abbiamo gustato la loro cassata siciliana, poi
abbiamo lasciato Capaci per raggiungere Mondello la più bella
spiaggia del Nord Sicilia e vedendo quel mare blu cobalto veniva
voglia di gettarsi in quelle acque limpide e pulite. Una tre giorni
che ci rimarra nel cuore, perchè la Sicilia è un'isola meravigliosa
ed un luogo che conserva intatte le tradizioni sia enoegastronomiche
che locali da noi molto apprezzate e che fanno del nostro paese, non
a caso, uno delle mete più ambite del turismo internazionale e la
Sicilia è una delle più belle perle del nostro Mediterraneo da est
ad ovest, dal nord al Sud.
Sonia Ghedina
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